veloce… «So quello che hai in mente. Tutte quelle persone. Non puoi farlo, Mallory.»

«Adesso basta, Riker.» Gli punto addosso la pistola.

«Kathy!» urlo lui, dimenticando di avere a sua volta un'arma in pugno, invocando la bambina che aveva conosciuto tanti anni prima, augurandosi di riuscire a raggiungerla prima che quell'estranea potesse ucciderlo.

Il seminterrato piombo nell'oscurita piu assoluta. La mano di Mallory aveva trovato la scatola dei fusibili. Aveva ucciso solo la luce. Pochi secondi, e Riker si ritrovo solo nella stanza.

Quando Charles entro nella camera di Alma Furgueson, lo sceriffo se ne era gia andato, ma c'era qualcun altro accanto al letto. La robusta proprietaria del Jane's Cafe stava sistemando delicati fiori di campo in un bicchiere sul comodino.

«Buongiorno!» Jane lo saluto con calore, benche non si fossero mai parlati. «Avevo sentito dire che era tornato in citta. E cosi e venuto a trovare Alma. Be', e proprio gentile.» Si piego sulla donna sdraiata nel letto e ripete tutto, come se gli occhi di Alma, puntati sul gigantesco visitatore, non lo avessero visto.

«Saluta il signor Butler, Alma.» Jane prese i fiori dalle mani di Charles e comincio a sistemarli nella brocca. Un po' d'acqua cadde sul tavolino, facendo sbavare l'inchiostro di un biglietto nel quale Jane augurava ad Alma una pronta guarigione.

«Mi dispiace che lei non stia bene, signora Furgueson.» Charles prese una sedia e si sedette accanto al letto. «So che la sua crisi e stata in parte causata dall'angelo nel…»

«Niente affatto» disse Jane, rispondendo per Alma. «Le capita almeno una volta l'anno. Sa, e un po' pazza. La chiami Alma, e basta, come facciamo tutti.»

Charles ricomincio daccapo, rivolgendosi ad Alma. «Io mi trovavo nel cimitero quando lei…»

«Che scena, vero?» esclamo Jane. «Penso che ci siano andati tutti, in paese. Ma, angelo o non angelo, per Alma era venuta l'ora di tagliarsi e versare un altro po' di sangue.»

Charles abbasso lo sguardo sui polsi fasciati della donna. Cicatrici piu vecchie sbucavano dalle bende bianche. Allora era vero, per Alma era un rituale.

Questo mitigo solo un poco il suo senso di colpa. E se fosse morta?

«Mi risulta che lei sia una seguace della New Church» disse lui, deciso a stabilire una conversazione con l'aspirante suicida.

«Tutti a Owltown seguono la New Church» dichiaro Jane. «Ho cercato di convincere Alma a uscirne. Lei era una fervente cattolica. Fu pura follia trasferire la proprieta della casa alla New Church.» Ebbe una smorfia di disgusto, e per un attimo Charles penso che avrebbe sputato sul pavimento.

Alma lo stava fissando con occhi sgranati. Non riusciva a interpretare l'espressione della donna. Era spaventata o contenta di avere un visitatore?

«Preferisce che me ne vada?» le chiese.

«Certo che no» rispose Jane.

Gli occhi di Alma non smettevano di fissarlo. Quando le sorrise, lei gli restitui il sorriso. Lui piaceva ai matti. C'era qualcosa nel suo sciocco sorriso che faceva credere loro di avere trovato un compagno.

Poso una mano su quella di Alma. «Forse dovrebbe riposare.»

«Non si preoccupi per lei» disse Jane. «E solo un po' pallida perche lo sceriffo era qui poco fa, a turbarla con un sacco di domande a proposito di una certa riunione. Urlava: 'Di cosa avete parlato in quella riunione?' neanche Alma fosse sorda. E la poverina e diventata bianca come un lenzuolo. Ma ora sta bene.»

«Che genere di riunione?» stavolta Charles si rivolse a Jane. E invece fu Alma a rispondere.

«Oh, nulla di speciale. Solo una riunione d'affari tra i membri del consiglio direttivo. L'ho detto allo sceriffo, stavamo parlando delle riparazioni da fare al tendone e del preventivo per i cataloghi delle vendite per corrispondenza. Poi e entrata Cass.»

Jane intervenne. «Cedendo la proprieta della sua casa, Alma si e guadagnata un posto nel comitato direttivo della New Church.»

Charles si rivolse ad Alma. «Che ci faceva Cass Shelley a quella riunione?»

Alma guardo il bicchiere e la brocca, tutti e due pieni di fiori. «Jane, potresti prendermi un po' d'acqua?»

Quando Jane fu uscita, Alma gli tocco il braccio. «Jane dice che lei e in grande confidenza con Malcolm.»

«Ci siamo conosciuti al Jane's Cafe. Io non…»

«E l'ho vista in prima fila alla cerimonia commemorativa, l'altra sera. Era seduto vicino ai membri della famiglia.» Gli afferro un polso, affondandogli le unghie nella pelle e sorridendogli con occhi lucidi di febbre. «Non ho detto niente della lettera allo sceriffo.»

Ancora la lettera. Che cosa aveva detto Ira di quella lettera? «Vuol dire la lettera azzurra?»

«Si, era azzurra.» Pareva compiaciuta, come se Charles avesse appena superato una sorta di esame. «Tom Jessop non e un credente, sa, non e uno di noi. Sa che c'ero anch'io quando e morta Cass, ma non ha mai capito l'importanza della sua ascesa al cielo. Adesso Cass e tornata per portarmi via. Ha sempre voluto farlo. Aveva messo insieme tutti i documenti legali, ma poi Jane… Oh, Jane adora dare battaglia. Cosi fece venire un avvocato da New Orleans, perche dichiarasse che non c'era motivo di portarmi in alcun posto. Ma ora Cass e tornata, e stavolta mi portera via.»

Si, Alma era pazza davvero. E qualcuno avrebbe dovuto curarla: ogni cicatrice su quei polsi rappresentava un'occasione perduta di farle avere l'aiuto di cui aveva bisogno. Era facile predire il suo futuro. Un giorno o l'altro ce l'avrebbe fatta a uccidersi, e sarebbe morta da sola. Che razza di amica, quella Jane!

«Che cosa ricorda della riunione?»

«Cass entro mentre noi stavamo discutendo delle riparazioni da apportare alla tenda prima del nuovo giro di spettacoli. Era molto arrabbiata. C'era stato un furto nel suo ufficio. Lo sceriffo era fuori citta e non so che cosa lei si aspettasse da noi. Continuava ad agitare quella lettera. Diceva che era stata rubata, ma ce l'aveva in mano.»

«Poteva essere una copia?»

«Gia, non ci avevo pensato.»

«Lei sa cosa c'era scritto in quella lettera?»

«Si, come no. Lei voleva portarmi via. Gliel'ho detto.»

«Bene, la riunione. C'e qualche legame tra quell'incontro e la lapidazione?»

«No, la morte di Cass fu opera del Signore. Le pietre vennero dal cielo come pioggia, e una mi cadde in mano. Non forte, badi, ma con dolcezza. La portai a casa con me, la tengo ancora sotto il letto. C'era un tale silenzio fra una pietra e l'altra!»

La voce di Alma era acuta adesso. «Cass non urlo, non disse nulla. Dio la stava mettendo alla prova e lei ne era consapevole.»

Alma si passo una mano fra i capelli. «E le pietre piovevano solo su Cass. Fu un miracolo.» Le lacrime le inondavano il viso e la voce si era fatta piu alta, quasi un grido. «E ora lei e tornata, per compiere la missione divina. E tornata per me. Una volta avevo paura, ma ora non piu. E giunto il momento di espiare i miei peccati.» Alzo gli occhi al soffitto, e urlo: «Signore perdonami, te ne prego!».

«Che cosa le ha fatto?» Jane ricomparve con in mano una brocca e un bicchiere. «Non deve subire forti emozioni. Credo sia il caso che se ne vada, signor Butler.»

Quando Charles usci in corridoio, la porta sbatte dietro di lui.

Riker era appoggiato a un lettino, una sigaretta spenta fra le labbra. «Una bella visita, Charles? Si sarebbe detto un raduno di preghiera. Alma ha forse paura di finire all'inferno per quel che ha fatto?»

«Non sono sicuro che abbia fatto qualcosa di male. Dice di aver avuto una pietra in mano, ma di essersela portata a casa. Non e lucida, ma in questo le credo.»

«La pietra le e comparsa in mano tutto d'un tratto?»

«E convinta che sia caduta dal cielo.»

«Il vicesceriffo ha raccontato una storia simile, e lui non era di certo pazzo.»

«Non credo che Alma sopporterebbe altre domande, in caso tu…»

«Non e per questo che sono qui. Ti consiglio di aspettare che lo sceriffo se ne sia andato prima di filartela insieme a Mallory.»

«Di che cosa stai parlando?»

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