«No, la faccenda non ando mai oltre la giuria del coroner. Il verdetto fu morte accidentale. All'epoca lei aveva circa vent'anni e la giuria era composta da soli uomini. Non ce n'era uno che volesse vederla impiccata per omicidio. E, a essere onesti, lei avrebbe voluto sparare al vecchio bastardo, non spingerlo giu dalle scale nella sua sedia a rotelle.»

«Fu per denaro? Mi risulta che lui la escluse dal testamento.»

«No. Quella e la teoria di Betty, ma ad Augusta dei soldi non fregava niente. Avrebbe potuto trovarsi un marito ricchissimo, se avesse voluto. Lei non immagina quanto fosse bella. Da Nashville a New Orleans, tutti avevano sentito parlare di Augusta Trebec.»

«So che sua madre si suicido.»

«Si puo dire che tutto comincio con la morte della madre. Il medico locale, che era anche l'ubriacone del paese, disse che il suicidio di Nancy era da attribuirsi alla follia. Il vecchio Jason decise che il sangue della moglie doveva essere infetto. E se anche Augusta prima o poi fosse impazzita? Che ne sarebbe stato della sua preziosa casa? Era quella fottuta casa l'unica cosa che davvero gli importava. E se Augusta si fosse sposata? La sua proprieta sarebbe passata a un'altra famiglia. Cosi Jason fece sterilizzare la figlia, come fosse una gatta.»

«Augusta non l'avrebbe mai permesso.»

«Il vecchio Jason e il dottore le mentirono, dicendole che doveva essere operata di appendicite. La ragazza aveva solo sedici anni. Be', con quell'iniziativa Jason si precluse ogni possibilita di avere un erede. Era un vecchio malato su una sedia a rotelle, certo non in grado di fare un figlio.»

«Allora trasformo la casa in un bel monumento a se stesso.»

«Esatto. Quando Augusta compi diciannove anni, il medico che l'aveva rovinata mori. A Jason non era mai passato per la testa che quello stupido ubriacone potesse aver lasciato traccia scritta dell'operazione della figlia. Ma le cose stavano proprio cosi, e il nuovo medico rivelo ad Augusta quel che le era stato fatto.»

«Allora lei uccise il padre?»

«Non perse tempo. Torno a casa quello stesso giorno e lo affronto con la pistola in pugno. La vista dell'arma spavento terribilmente il vecchio, che incautamente indietreggio con la carrozzina: rotolo giu per le scale. Ma non mori subito. Giacque a terra per due giorni, urlando di dolore a causa delle ferite e delle fratture. Augusta decise che sarebbe stato un peccato liberarlo troppo in fretta dai suoi tormenti. Cosi rimase con lui fino a quando mori. Come le ho detto, impiego quasi due giorni.»

«Mi sta dicendo che non chiamo un dottore?»

«No, non lo chiamo. Ma ebbe la presenza di spirito di chiamare un avvocato, mio padre. Ecco perche era presente la notte in cui fini il vecchio Jason. All'epoca avevo cinque anni.»

«Suo padre la porto con se?»

«Non aveva idea del perche Augusta lo avesse chiamato, era molto tardi, di sera. Non poteva lasciarmi solo a casa. La governante era andata via e io non avevo una madre. Quindi ero li quando Augusta accelero la dipartita del genitore. Il vecchio aveva le ossa fratturate in piu punti. Non appena arrivammo a Casa Trebec mio padre chiamo un'ambulanza. Augusta temette che il padre potesse salvarsi. Cosi si chino su Jason e gli disse che lo avrebbe seppellito nella tomba di famiglia, da dove si sarebbe goduto la vista della casa che tanto amava. Il vecchio sorrise. E lei grido: 'Cosi potrai vederla crollare! Lascero che vada in rovina!'. Be', il vecchio divento tutto rosso, poi blu, e mori.»

«Ma lei ha detto che Augusta confesso. Come si spiega il verdetto di 'morte accidentale' da parte della giuria del coroner

«Supponendo che lei avesse mentito a proposito della sedia a rotelle, che ragione avrebbe avuto di confessare la parte riguardante la pistola? Mi spiego? Cosi i giurati decisero che era stata sincera su tutta la linea. E fu davvero una sorta di incidente, a considerarlo in un'ottica un tantino… parziale.»

«Ma rimase a guardare il padre agonizzante per due giorni!»

«In effetti, quel dettaglio disturbava la giuria. Ma ci penso mio padre a risolvere il problema. Dichiaro sotto giuramento che da qualche tempo Jason Trebec era diventato un adepto del movimento religioso Christian Science e che per quel motivo aveva rifiutato l'intervento del medico. Aveva trascorso le ultime quarantotto ore della sua vita a pregare insieme alla figlia.»

«E la giuria del coroner gli credette?»

«Volevano credergli. Purtroppo, a deposizione conclusa, Augusta scoppio in una sonora risata. Papa scese dal banco dei testimoni e, con freddezza, la schiaffeggio in pieno viso. Disse alla giuria che si trattava di una reazione isterica provocata dal lutto recente. E poi uso le maniere forti per condurla fuori dall'aula prima che potesse provocare ulteriori danni.»

«Suo padre era innamorato di lei?»

«E fortunatamente lo era anche il dottore. Confermo sotto giuramento la versione di mio padre.» Fece una pausa e concluse: «Come vede, Augusta potrebbe aver ucciso Babe Laurie. Ma se anche fosse, preferisco non saperlo, e cosi non gliel'ho mai chiesto».

«Non aveva alcun motivo per ucciderlo.»

Lo sceriffo apprezzava la lealta di Charles. L'amicizia di Augusta nei suoi confronti era di per se garanzia di un buon carattere, considerato che non apparteneva al mondo dei pennuti.

«Augusta e la padrona assoluta dell'area a nord dell'Upland Bayou» disse Jessop. «Lassu fa tutto quel che vuole. Soffri molto per la morte di Cass. Da allora sbarro il Finger Bayou e la strada che portava alla casa: chiuse la sua terra come lei o io chiuderemmo a chiave un appartamento. Babe era appostato sulla strada che portava alla casa di Cass, in attesa di Kathy. Ho trovato tre mozziconi delle sue sigarette vicino al punto dov'e morto.»

«Ma Augusta come avrebbe potuto saperlo? Non le sembra un'ipotesi troppo fantasiosa, sceriffo?»

«Se non e stata lei a uccidere Babe Laurie, scommetto che sa chi e stato. Ma non capisce? Augusta controlla tutta la zona dalla finestra della soffitta, e passa un sacco di tempo a scrutare la campagna con il cannocchiale. Crede davvero che le interessino solo gli uccelli? Facciamo tutti parte della voliera di Augusta.»

23

Jimmy Simms sedeva a gambe incrociate su un vecchio copriletto a quadri, curvo sul suo libro, splendente nei suoi nuovi abiti vecchi.

La cassa accanto alla branda conteneva il resto dei tesori regalatigli da Darlene Wooley: T-shirt, jeans, una felpa e una giacca sportiva. Jimmy era ricco, adesso. Sotto la branda c'erano scarpe che gli calzavano alla perfezione. Ai piedi portava le morbide calze rosse di Ira.

Sulla superficie ruvida della cassa erano appoggiate una lattina, una confezione di ciambelle e una lampada senza paralume. La lampadina emanava calore come una mano sulla nuca e quell'illusione di contatto umano dava conforto a Jimmy.

La piccola camera un tempo era stata un magazzino per i libri, ma poi era diventata la sua casa.

Ripudiato e cacciato di casa all'eta di diciassette anni, si era unito agli ubriachi che dormivano per le strade di Owltown. Una notte fredda alle soglie dell'inverno, lo sceriffo l'aveva raccolto dal marciapiede e gli aveva trovato quel rifugio sul retro della biblioteca. Nei tredici anni trascorsi da allora si era trovato bene, li. Augusta Trebec gli aveva procurato i primi lavoretti e Tom Jessop aveva fatto saltar fuori altre occupazioni. Tra l'occhio della finestra della soffitta della signorina Augusta, a cui non sfuggiva nulla, e le burbere attenzioni dello sceriffo, Jimmy aveva vissuto con l'illusione di due genitori lontani che pero gli volevano bene.

Ora il telefono stava squillando, al di la della porta, nella sala centrale della biblioteca. Lo ignoro, pensando che qualcuno avesse sbagliato numero. Di sera, quando la biblioteca era chiusa, la gente telefonava solo per errore. Da ragazzino si era precipitato nella grande sala al primo squillo, sperando che fosse sua madre.

Ma lei non aveva mai chiamato.

Quando sentiva la sua mancanza piu acutamente del solito, Jimmy si presentava sui gradini di casa e sua madre si affrettava a farlo entrare, temendo che i vicini lo vedessero e lo dicessero al padre. Poi gli preparava una bella zuppa, gli lavava i vestiti e gliene dava di puliti da portar via, sempre troppo grandi. Dopo gli metteva gli avanzi del pranzo in un sacchetto di carta, come faceva quando lui andava a scuola, e lo congedava. E tornava a dimenticarsi di lui. Non chiamava mai. Cosi Jimmy aveva imparato a non rispondere al telefono della biblioteca alla sera.

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