«Quando ho coperto la statua e liberato gli uccelli, non mi aspettavo che gli volassero addosso a quel modo» disse. «Il ragazzo ha pensato che fosse l'angelo ad attaccarlo ed e quasi svenuto dal terrore.»
Riker assenti. «Non fartene un cruccio, Charles. Cass Shelley doveva essere molto piu spaventata quando vide le pietre volare.»
«All'epoca, Jimmy Simms aveva solo tredici anni.»
«Gli assassini minorenni diventano ogni giorno piu giovani. A New York ne abbiamo preso uno di appena nove anni.»
Ovviamente, l'informazione non poteva consolare Charles, che si accaniva a sperare in un mondo sano e giusto.
«Sai, Riker, per la verita Jimmy
Di fronte a tanta ostinazione, Riker sorrise.
«Siete stati bravi» ammise poi. «Io impiego giornate intere per far crollare un sospetto, mentre voi ci siete riusciti in meno di dieci minuti. A dire il vero, pensavo che Mallory gli avrebbe fatto sputare qualcosa di piu, che ci sarebbe andata giu ancora piu pesante… Comunque, se ho capito bene, Jimmy e il futuro testimone per l'accusa nel processo per l'omicidio di sua madre, non e cosi?»
Charles annui. «Finalmente ci sei arrivato.»
C'era ancora molto lavoro da fare. Quella notte sarebbe stata insolitamente lunga. Riker saluto l'amico e si avvio al seguito delle due donne e del loro prigioniero.
Fatto qualche passo si volto e vide Charles che sistemava l'angelo nella posizione giusta sul piedistallo, con il viso rivolto a sud. Henry, sul sentiero, spingeva il carrello con l'angelo piu piccolo, una copia della bambina che era stata Kathy Mallory.
Davanti a lui, Jimmy inciampo e Kathy si inginocchio per aiutarlo a rimettersi in piedi. Augusta gli accarezzo la testa come se fosse un cane. Quando furono entrati in casa, Riker apri la porta, attento a non farla cigolare.
Arrivo in fondo all'atrio e sbircio in cucina.
Le due donne erano sedute al tavolo, davanti a un registratore in funzione. Mallory teneva una mano sulla spalla del sospetto; era quasi una carezza. Ma a colpire Riker come un pugno allo stomaco fu l'espressione di lei: uno strano, disperato tentativo di sorriso. Mallory sapeva che solo cosi, sforzandosi di guadagnarsi la fiducia di Jimmy, poteva sperare di indurlo a vuotare il sacco.
Riker si schiari la gola. Kathy alzo lo sguardo e lui le fece cenno di raggiungerlo fuori della cucina, subito.
Gli si piazzo davanti a braccia conserte.
«Fuori dai piedi, Riker. Vattene via.»
«Lo interroghero io» disse lui. «Ho piu esperienza.»
«Fuori!»
«Non puoi farlo tu. Sai che ho ragione.»
Gli volto le spalle. Se ne sarebbe andata, se non le avesse messo le mani sulle spalle per trattenerla accanto a se. «Ascoltami, Mallory. Questa e la fase piu delicata delle indagini. Se mandi a monte questa occasione, non se ne presentera un'altra. Jimmy parlera con gli altri colpevoli e quelli fuggiranno.»
Il tono di Riker era insolitamente morbido, sommesso. «Indagando su un omicidio si imparano troppe cose sul conto della vittima. Una donna sconosciuta giace sul tavolo dell'obitorio, e tu trascorri le tue giornate interrogando amici e parenti, apprendendo nuovi particolari sulla sua vita. A un certo punto ti accorgi di chiamarla per nome, come se fosse una vecchia amica. E allora tutto diventa piu difficile, vero? Ma in questo caso, Mallory, tu chiami la vittima 'mamma'. E il nome con cui ogni bambina chiama sua madre, il solo nome che tu hai per lei.»
La voce di Riker era sul punto di spezzarsi.
«Lo conquistero, gli terro la mano e gli massaggero la schiena, gli diro che, viste le circostanze, il suo comportamento fu giustificabile, una reazione perfettamente naturale… Piegare il corpo di tua madre con le pietre, spezzarle i denti, lasciarla per terra, a morire dissanguata.»
Incapace di parlare, Mallory assenti col capo.
Avevano un patto.
Riker fu attento a non guardarla in viso mentre le camminava accanto nell'atrio, diretto verso la cucina illuminata.
24
Augusta sposto una pila di fogli e piazzo un boccale di caffe bollente sul tavolo della cucina.
Riker era seduto, con i gomiti sul tavolo.
Si copriva le orecchie con le mani nel tentativo di difendersi dall'incessante cinguettio mattutino degli uccelli. Provava nostalgia per la colonna sonora tipica della sua citta: antifurto ossessivi, sirene dei pompieri, urla e spari.
«Ma non la smettono mai?»
«No. Cantano tutto il giorno.» Augusta piego la testa verso il corridoio, in ascolto. «E Charles alla porta. Ha un suo modo di bussare, molto delicato.»
Augusta ando ad aprire e Jimmy Simms si mosse sulla sedia accanto a quella di Riker. Il giovane russava piano, con la testa appoggiata sulle braccia. Il suo volto assopito era innocente, senza una ruga.
Riker si strofino gli occhi arrossati e trangugio il caffe senza neppure darsi il tempo di gustarne il sapore. Era troppo vecchio per quelle notti in bianco. Si chiese se si sarebbe mai piu sentito pulito, dopo essere entrato nella mente marcia di Jimmy.
«Buongiorno, Riker.» Charles si sedette di fronte a lui. «Mallory non si e ancora alzata?»
Riker invidio l'aspetto riposato dell'amico. Guardo l'orologio. Erano appena passate le otto. «Ieri ha avuto una giornata piuttosto piena.»
«E io, di nascosto, le ho corretto la cena con una bella dose di passiflora e valeriana» disse Augusta, preparando dell'altro caffe. «La ragazza ha bisogno di riposo: dormira per il resto della giornata.»
«Ben fatto» commento Riker, sogghignando.
Charles esamino le carte sul tavolo. «C'e tutto?»
Riker raccolse un mazzetto di fogli azzurri, ognuno con l'intestazione del laboratorio di analisi ospedaliero. «Uno di questi dev'essere la copia della lettera azzurra di Alma.» Erano tutti indirizzati alla dottoressa Cassandra Shelley, nel suo ruolo di ufficiale sanitario del distretto di St. Jude. «Con la confessione di Jimmy e tutto quello che Mallory ha ricavato dai computer ce n'e piu che abbastanza per processare l'intero branco.»
Riker guardo Jimmy addormentato e poi Charles. «Hai presente quelle giornate in cui ti sembra di scoppiare d'odio?» Poi si rese conto che stava parlando alla persona sbagliata. Si giro verso i fornelli, dove Augusta stava rimestando le sue pentole. Lei disse: «Amen».
Riker si passo una mano fra i capelli grigi. Era cosi stanco. «Charles, perche non torni da Henry a recuperare la macchina? Tra qualche minuto arrivero insieme a Jimmy. Non voglio che qualcuno veda il teste chiave dell'accusa finche non sara in carcere.»
«Non lascero che Charles se ne vada senza aver mangiato.» Augusta gli porse una tazza di caffe e un piatto colmo di cibo.
Riker, che a colazione era abituato a mangiare solo caffe e pane tostato, inorridi. Alla fine, pero, si lascio tentare dalla cucina di Augusta, che lo sedusse con frittelle di patate e morbidi pancake imbevuti di sciroppo di canna. Quando fu sazio, lei, per divertirsi, gli spalmo del burro su un panino caldo. Lui slaccio la cintura e ne prese un altro.
Infine Augusta usci a dar da mangiare agli uccelli. Allora Charles rivolse a Riker la domanda che covava da quando era arrivato.
«Devi consegnare Jimmy allo sceriffo?» La sua voce era bassa, il tono cospiratorio.
Riker si accese una sigaretta e fece una pausa, aspettando l'effetto della nicotina. «Ti crea problemi? C'e qualcosa che dovrei sapere?»
«Diciamo che Mallory ha risolto il caso molto in fretta, mentre allo sceriffo non sono bastati diciassette anni.»