Ma Ira continuo a cantare con voce di corno e di flauto, accompagnando il dolore con la colonna sonora della violenza.
E quando lui giacque in silenzio, immobile, i colpi cessarono, proprio come era accaduto con Babe.
Ira aveva imparato la lezione.
25
Anche a occhi chiusi, Riker riconobbe il locale di Owltown dove aveva passato qualche ora a bere insieme ai fedeli della New Church. Sentiva il legno ruvido sotto il viso e le mani. Dal juke-box usciva la stessa brutta musica, ma il suono era un po' attutito. Doveva esserci una porta fra il suo corpo riverso a faccia in giu e la sala del bar. Il puzzo stantio di birra, misto a sudore, non era cambiato.
Continuo a tenere gli occhi chiusi mentre contava le voci intorno: erano in tre.
«Svegliati, raggio di sole.» Il saluto fu accompagnato da un calcio al torace.
Riker apri gli occhi e li mise a fuoco sull'unica finestra, da cui si intravedeva il cielo ormai scuro. Era rimasto privo di conoscenza per almeno cinque ore.
Due uomini erano seduti a un tavolino quadrato. Ray Laurie era in piedi sopra di lui e stava aprendo una bottiglia. Molte altre erano allineate su un tavolo li accanto. «Il signor Riker ha bisogno di bere un po'.» Ray riempi un bicchierino da whisky mentre parlava rivolto al tizio col fucile. Riker noto che il terzo uomo aveva in mano la sua 38 automatica. «Fate in modo di sbrigarvi, non abbiamo tutta la notte.»
Ray si piego e porse il bicchiere a Riker. «Avanti, bevi.»
Riker si trasse a sedere e mando giu il whisky. «Niente male.» Diede uno sguardo ai suoi nuovi amici e sorrise. «Non dico mai di no a un goccio di quello buono.»
«Continuate a versare finche non avrete finito il lavoro. Buona notte, Riker» disse Ray, e usci.
Quando la porta si fu chiusa alle sue spalle, uno degli uomini rimasti sollevo un po' la canna del fucile. «Finisci di bere, amico.»
«E un sacco di roba, e tutta di prima qualita.» Ray sapeva che i liquori serviti nella sala adiacente erano sempre annacquati. Probabilmente quei due non avevano mai assaggiato un whisky come Dio comanda. La sfilza di bottiglie sul tavolo doveva far parte della riserva privata di Malcolm. «Non penso che qualcuno se ne accorgerebbe se vi faceste un bicchierino anche voi.»
I due si scambiarono un'occhiata e poi guardarono le bottiglie ancora da aprire.
«Forza, servitevi» disse Riker, fingendo di non vedere la canna del fucile. «Non avrete paura che faccia la spia!» Scolo il bicchiere e lo scaglio per terra. Di colpo si ritrovo fucile e pistola puntati addosso. Ignorando la minaccia, Riker afferro la bottiglia aperta. «Diamoci dentro sul serio, ragazzi.» Accosto la bottiglia alle labbra e la inclino, poi la passo all'uomo alla sua destra, che impugnava la sua 38.
Quello accetto la bottiglia per forza d'abitudine, ma poi guardo il suo amico seduto al di la del tavolo, in cerca di approvazione.
Il tizio col fucile si strinse nelle spalle e disse: «E che cazzo!» e incominciarono a bere.
Mentre si passavano la bottiglia, Riker si chiese se quei due sapessero di avere a che fare con un alcolizzato, un bevitore di professione.
Dopo che si furono scolati due bottiglie, Riker comincio a parlare in modo confuso e strascicato. Prese in considerazione la possibilita di crollare svenuto, ma lascio perdere perche gli sembro eccessivo.
Quando Mallory si alzo per scostare la tenda dalla finestra, senti la spalla rigida e indolenzita. Aveva la testa stranamente annebbiata e le gambe molli. Il sole era tramontato e tutto era immerso nella silenziosa luce del crepuscolo.
Aveva perso un giorno, un giorno intero. Come era potuto accadere?
La gatta, seduta sull'orlo del letto, le soffio contro. Mallory afferro il cuscino, facendole capire le sue intenzioni. La gatta rispose con un sordo brontolio. Le lancio il cuscino, che fini ad almeno mezzo metro dall'animale. Si stupi di aver mancato un bersaglio tanto facile.
A un tratto comprese che era stata drogata. Si infilo i jeans e scese di sotto.
Trovo Augusta in cucina che sistemava piatti e ciotole nella lavastoviglie. Charles era seduto a tavola e stava guardando un album di disegni.
«Buon giorno!» le disse.
Ma Mallory aveva occhi solo per Augusta: occhi rabbiosi, vendicativi. La vecchia signora, regina delle erbe, era la sua nemica del momento. Della gatta si era gia dimenticata.
«Ma guarda che bell'aspetto riposato» esclamo Augusta, ignorando la sua espressione.
Il messaggio negli occhi di Mallory era chiarissimo:
Per nulla impressionata, Augusta torno a rigirare il contenuto di un grosso tegame sul fuoco. «Ora siediti, che ti scaldo la cena.»
Mallory aveva voglia di rompere qualcosa o far male a qualcuno. Guardo Charles, che pero non aveva fatto nulla per irritarla. Accosto una sedia al tavolo. «Dov'e Riker?»
«Giu alla stazione di polizia» rispose Charles. «Lo sceriffo e la sua vice hanno portato Jimmy Simms a New Orleans.»
«Una mossa intelligente» commento lei. «Ma tu cosa ci fai qui? Perche Riker e solo?»
Charles scrollo le spalle. «Mi ha detto lui di andarmene. Credo che volesse rifarsi del sonno perduto. Pensava che potessi essere piu utile qua.»
«A fare cosa?»
Charles non aveva una risposta precisa, ma lei indovino. Doveva farle la guardia. Comprese anche che Riker non stava dormendo. Se avesse deciso di chiudere gli occhi, anche solo per un'ora, avrebbe chiesto a Charles di restare nei pressi perche lo svegliasse in caso di bisogno.
Augusta le mise davanti una ciotola di carne e riso aromatizzato. Mallory la guardo con profondo sospetto.
«Vuoi che lo assaggi io per prima?» Augusta scoppio in una risata, sedendosi e versandosi una tazza di caffe.
Mallory la ignoro e guardo fuori della finestra. Era buio, ma non abbastanza per offrirle protezione. «Voglio le chiavi dell'auto.»
«Non e qui» rispose Charles. «Riker mi ha detto di parcheggiarla davanti al bed & breakfast e di uscire dalla porta posteriore, in modo che nessuno mi seguisse.»
«Perche tante precauzioni? L'arresto di Jimmy non e piu un segreto?»
«Forse Jane ha sentito qualcosa» ammise Charles.
«E la cosa peggiore» commento Augusta. «Inventera quel che non sa. Ma la notizia sta gia circolando, ci puoi scommettere.»
Allora perche Riker si era sbarazzato di Charles?
«Cosa stava facendo Riker quando te ne sei andato?»
«Niente. Era tutto molto tranquillo. Perfino il telefono non e mai squillato finche sono rimasto la. Cosi e finita.»
Non era affatto finita. Ma Charles era in buona fede, non le stava nascondendo nulla. Mallory si rivolse ad Augusta: «Riker sa che mi hai drogata?».
Dal sorriso di Augusta dedusse di si. Cosi Riker non aveva mandato Charles a fare il babysitter. Allora perche?
«Il solo mistero rimasto e cosa accadde al corpo di tua madre» disse Charles. Stava parlando a Mallory, ma guardava Augusta. «Non sapere che fine avesse fatto il corpo deve aver causato non poche preoccupazioni agli assassini.»
Mallory annui, sebbene avesse la mente altrove e stesse lottando contro l'intorpidimento del sonno.
«Credevo che la folla inferocita se lo fosse portato via.» Augusta avvicino la ciotola a Mallory. «E innocuo. Fidati di me.»