passati inosservati quei piccoli
«Come… lo sapevate, dunque?»
«Si.»
«Maledetto servo d’un negro.»
«Non siate cosi inclemente con lui. Quel ragazzo ha ben poco a che fare con cio, Abner, quantunque non abbia potuto far a meno di notare il modo in cui ha continuato a fissarmi per tutta la durata del pranzo.» Stavolta Joshua rise, e lo sforzo fece di quel riso un suono terribilmente innaturale. «No, il ragazzo non c’entra, e stata l’acqua stessa a rivelarmi la sua natura. Un bicchiere d’acqua limpida mi compare davanti pochi giorni dopo il nostro colloquio, cosa devo dedurne? Da quando stiamo navigando sul fiume abbiamo bevuto sempre e solo acqua torbida, carica di fanghiglia e sedimento. Avrei potuto farmici un giardino con tutto il terriccio che ho lasciato sul fondo dei bicchieri.» Divertito, emise un suono secco, piu simile ad uno schiocco che ad un risolino. «Oppure avrei potuto riempirci la mia bara.»
Marsh ignoro quest’ultima osservazione. «Sapete invece cos’e che dovete fare? Agitate il vostro bicchiere per far salire a galla quel terriccio, poi bevetelo assieme all’acqua. Cosi diverrete un vero uomo del fiume.» S’interruppe e tacque per un lungo istante. «O forse diverrete soltanto un uomo.»
«Ah,» fece Joshua, «sicche siamo arrivati al nocciolo della questione.» Dette queste parole, resto a lungo silente, e l’aria nella cabina sembro farsi soffocante, resa greve dal silenzio e dall’oscurita. Quando, finalmente, Joshua parlo, il suo tono fu serio, glaciale. «Avete portato con voi un crocifisso, Abner? O un paletto?»
«Ho portato questo,» disse Marsh. Tiro fuori il libro di poesie e lo lancio nell’aria buia, mandandolo nella direzione dove presumeva fosse seduto Joshua.
Udi un movimento, uno scatto, ed una mano afferro il libro roteante. Un fruscio di pagine sfogliate. «Byron,» disse Joshua, disorientato.
Abner Marsh non sarebbe stato in grado di scorgere le sue stesse dita ad un palmo dal suo naso, cosi impenetrabile era il buio della cabina, le cui finestre erano serrate ad ogni spiraglio. Quanto a Joshua, ebbene, la sua vista acuta non solo gli aveva consentito di afferrare il libro al volo, ma gli permetteva finanche di leggerne le pagine. Di nuovo Marsh senti la pelle incresparglisi a dispetto del calore che avvolgeva la stanza chiusa.
«Perche Byron? Mi sconcertate. Un ennesimo esame, un crocifisso, un interrogatorio, niente di tutto cio mi avrebbe stupito. Ma perche Byron?»
«Joshua,» fece Marsh, «quanti anni avete?»
Silenzio.
«Di solito riesco ad indovinare l’eta delle persone. Ma con voi non e cosa facile, con quei capelli bianchi, e tutto il resto. Tuttavia, a giudicare dal vostro aspetto — dal volto, dalle mani — vi darei trent’anni, trentacinque al massimo. Questo libro dice che il poeta mori trentatre anni fa. E voi avete detto di averlo conosciuto.»
Joshua sospiro. «Gia,» ammise in tono amareggiato. «Uno stupido errore. Ero rimasto cosi estasiato alla vista del battello, che persi il controllo su di me. In seguito pensai che la mia leggerezza non avrebbe avuto conseguenze. Voi non sapevate nulla di Byron. Mi persuasi quindi che avreste dimenticato.»
«Non sempre sono lesto nel trarre conclusioni, in compenso, pero, non dimentico mai.» Marsh serro il pugno intorno al manico del bastone, e rassicurato dalla solida presa si protese in avanti. «Joshua, voglio che noi due ci parliamo in modo franco. Mandate via la donna.»
La gelida risata di Valerie squarcio la cortina del buio. Adesso sembrava piu vicina, sebbene Marsh non avesse avvertito alcuno spostamento. «Uno stupido cui non manca l’audacia,» osservo.
«Valerie resta qui, Abner,» fu la secca risposta di Joshua. «Tutto cio che volete dire a me, anch’essa puo sentirlo. Lei e come me.»
Marsh si senti stretto in una morsa di fredda solitudine. «Come voi,» fece eco alle parole di Joshua con estrema gravita. «A questo punto, ditemelo.
«Giudicatelo voi stesso.» Un bagliore improvviso fiammeggio nella stanza nera all’accendersi di un fiammifero che fece sussultare il Capitano.
«Oh, mio Dio,» esclamo Marsh con voce gracchiante.
La fiammella, seppur per brevi istanti, scaglio la sua pallida luce sulla persona di Joshua. Le labbra erano gonfie e squarciate da profonde crepe. La pelle ustionata ed annerita si tendeva terribilmente sulla fronte e sulle guance. Vesciche rigonfie di acquiccia e di pus affioravano da sotto il mento e si contavano numerose sulla carne viva della mano che sorreggeva il fiammifero. Gli occhi grigi, sbiaditi e velati da strie di muco, si spalancavano dalle orbite cave. Joshua York sorrideva trucemente, e Marsh senti la pelle ustionata crepitare e lacerarsi. Un pallido fluido colo lentamente lungo una guancia, fiottando da una nuova screpolatura appena apertasi. Un lembo di pelle si stacco e cadde, rivelando la rosea carne che v’era al di sotto.
Poi il fiammifero si spense e l’oscurita fu come una manna.
«Dicevate di essere il suo socio,» sbotto Valerie in tono d’accusa. «Dicevate di volerlo aiutare. Ecco l’aiuto che gli avete dato, voi e la vostra ciurma rosa dai sospetti e dalle minacce. Poteva morire per colpa vostra. Lui e un Re, il pallido Signore, e voi non siete niente, cionondimeno ha voluto subire
«Cosa diavolo vi e successo?» fece Marsh, ignorando le provocazioni di Valerie.
«Mi sono esposto alla luce del vostro “sfarzoso” giorno per meno di due ore,» rispose Joshua, ed ora Marsh capi la ragione del suo penoso sussurrare. «Ero consapevole del rischio. Lo avevo gia fatto in passato, quando era stato necessario. Quattro ore di luce avrebbero potuto costarmi la vita. Sei ore mi avrebbero ucciso senza il minimo dubbio. Ma due ore o giu di li, trascorse per lo piu al riparo dai raggi diretti — conosco i miei limiti. Le ustioni si presentano peggiori di quanto lo siano in realta. Quanto al dolore, e sopportabile. E non durera a lungo. Domani, a quest’ora, nessuno sospettera mai che qualcosa mi abbia danneggiato. La mia pelle guarisce da sola. Le vesciche si aprono, la pelle morta si stacca e va via. Lo avete visto anche voi.»
Abner Marsh chiuse gli occhi e li riapri. Non servi a nulla. In entrambi i casi il buio appariva come una coltre compatta, e soltanto il pallido, azzurrino residuo dell’immagine del fiammifero persisteva nel fondo delle sue pupille, e con esso l’orripilante spettro della faccia dilaniata di Joshua. «Lasciamo stare l’acqua santa, e gli specchi. Non significano niente. Il fatto e che non potete andare in giro di giorno, non potete farlo. Cio che mi avete raccontato — di quei maledetti vampiri… esistono davvero. Solo che mi avete mentito. Voi mi avete
«Abbassate la voce, Abner,» gli disse Joshua in tono calmo, «e risparmiatemi la vostra indignazione. Si, vi ho mentito. Fin dal nostro primo incontro vi avevo avvertito di non insistere per ottenere delle risposte perche avreste ricevuto soltanto menzogne. Mi avete costretto a mentirvi. Mi rincresce solo che non siano state menzogne convincenti.»
«Il mio socio.» Abner Marsh era furioso. «All’inferno, non riesco ancora a capacitarmi. Un assassino, o forse peggio di un assassino. Cosa siete andato a fare in tutte queste notti? Siete andato a caccia di qualche viandante solitario, qualche poveraccio da dissanguare, da sbranare? Si, ora e tutto chiaro. Trovata la preda, via a tutto vapore per una nuova tappa, una nuova caccia. Una citta diversa quasi ogni notte, in questo modo siete al sicuro. Prima che la gente a terra scopra il misfatto siete gia da un’altra parte. E non dovete neppure prendervi il disturbo di darvi ad una fuga precipitosa, macche, partite in tutta calma e in grande stile a bordo di un lussuoso vapore, comodamente alloggiato nella vostra cabina personale. Non c’e da stupirsi che ci tenevate tanto a possedere un battello di vostra proprieta, Capitano York. Andate all’inferno, maledetto.»
«
«E uguale a tutti gli altri,» disse Valerie. «Non capisce, Joshua. Per te sa provare soltanto odio o paura. Non possiamo permettere che esca vivo da qui.»
«Forse,» disse Joshua con riluttanza. «Credo che in lui ci sia qualcosa di piu, ma forse mi sbaglio. Cosa ne
