— Non era in trance, era in preda alla maledetta visione. — Parlo di nuovo nell’intercom. — Klyos ad Averno. Sicurezza.
— Qui Servizio di Sicurezza, signore. Parla Ramos.
— Dov’e Nilson?
— Nel Mozzo, signore. L’intercom del Mozzo ancora non risponde.
— Me l’immaginavo, dopo quel che e successo. Ci sono stati altri incidenti dopo l’uscita del
— No, signore. — Esito. — Nessun altro incidente. Ma non riusciamo a trovare nessuno che abbia effettivamente visto Terra Viridian salire a bordo del
Aaron emise un fischio. Jase guardo torvo l’intercom. — Non ha senso.
— No, signore.
— Dev’essere per forza sul
Ditegli di dare un preavviso di due minuti e di far uscire tutti. Ripeto: tutti quanti. Non voglio che ci sia nessuno all’interno quando scattera lo stato di difesa. Chissa quali casini quella pazza puo aver combinato con le registrazioni.
— Si, signore.
— E raddoppiate la guardia lungo la linea di trasporto. Se e li e ne viene fuori, uscira sparando.
— Signore.
— Chiudo. — Jase senti finalmente allentarsi la tensione in tutto il corpo, e tiro il fiato, muovendosi sul sediolo per evitare i crampi. Tento di mettersi in contatto con il
— No.
— Mai?
— No.
Jase gli lancio un’occhiata. Aaron teneva lo sguardo fisso davanti a se, senza nemmeno battere le palpebre. — Gliel’avevate chiesto — disse Jase. Dopo un momento Aaron emise un borbottio.
— L’avevo chiesto.
— Signor Fisher — ruggi Jase. — Abbiamo per le mani un’emergenza di primo grado! Mi serve tutto l’aiuto possibile! Volete darmi risposte che non siano monosillabi…
— Non sono abituato a… — Si fermo, con la schiena irrigidita, la bocca dura; Jase vide che le mani gli tremavano sopra le luci del pannello. — Non sono abituato a… — Fu costretto a fermarsi di nuovo; Jase attese. — Non sono abituato a parlare di argomenti personali. Tutto qui. Ci provero. Solo non pigliatevela troppo con me. Non vi nascondero niente. Ma e… e difficile parlarne. — Prese fiato, continuo in fretta, senza inflessione: — Amavo mia moglie. Per sette anni, dopo la sua morte non ho piu provato sentimenti. Per nessuno. Ho solo continuato a cercare la sorella di Terra Viridian. Pensavo che se l’avessi trovata, in qualche modo avrei capito perche mia moglie era stata uccisa. M’importava solo quello. Poi, due settimane fa, incontrai la nuova cubista del Mago. Lei… io… siamo stati amanti. Si. Riusci a farmi provare di nuovo qualcosa. Per la prima volta in sette anni. — Riprese fiato, a bocca aperta. Jase non si mosse. La linea diritta delle spalle di Aaron si affloscio un pochino. L’agente continuo in tono stanco. — Ti basta abbassare anche una sola difesa, e scopri che la vita non aspettava altro: farti uscire dal guscio e colpirti di nuovo, nello stesso punto di prima, dove faceva cosi male… Lei si serviva di me solo per procurarsi informazioni, immagino. Per arrivare a Terra. E tutto. Non so perche mai sia capitata proprio da me.
— La cercavate.
Aaron rimase in silenzio. Fece compiere alla lancia una piccola virata per mantenere la direzione del
Jase sospiro in silenzio. “La Regina di Cuori preparo le crostate…” Per un istante un groviglio di coincidenze si introdusse nei suoi pensieri, e un filo dorato galleggio liberamente, sfidandolo ad afferrarlo… Ma nel centro del groviglio c’era il cervello arruffato di Terra, e a lui si chiedeva solo di riportare la donna m cella; non c’era scritto da nessuna parte che doveva anche capirla.
Brontolo, con una punta di involontaria meraviglia: — E il pasticcio piu ingarbugliato che abbia mai visto. Avrei dovuto lasciarvi dov’eravate, e dare al vostro comandante l’incarico di interrogarvi sulla faccenda del computer. Almeno adesso non sareste qui a inseguire Michelle Viridian.
— Perche non l’avete fatto?
— Avevo un presentimento che riguardava voi… — rispose con amarezza. Il
Aaron corresse la rotta della lancia, e comunico le nuove coordinate. Si interruppe bruscamente; sposto lo sguardo dall’analizzatore alla spaziomobile in fuga, che adesso puntava fuori del sistema solare. — Ora capta le coordinate che sto trasmettendo per la squadra d’inseguimento.
— Su cosa?
— La Frequenza Averno. Michelle e riuscita a sbloccarla.
Jase premette di nupvo il pulsante dell’intercom. — Parlate voi — disse chiaramente, e il viso di Aaron si giro ancora verso di lui. Era mascherato dal riflesso delle luci del pannello, ma Jase udi chiaramente che deglutiva con uno sforzo.
— Signore…
— Parlategli. Cercate di farlo ragionare. Forse a voi rispondera.
Aaron tiro un respiro profondo. Finalmente la sua yoce venne fuori, stentata, spassionata. — Lancia a
Una voce roca e agitata attraverso il vuoto. — Aaron? Sono Michelle Viridian.
Aaron spalanco la bocca, la richiuse. Scosse la testa, rimase di nuovo come impietrito; l’amore, l’angoscia, la furia che aveva dentro pretesero liberta immediata e si bloccarono a vicenda, come giganti incastrati nell’arco di una porta. Jase si rese conto della situazione e intervenne in fretta, mentre il
— Non… non c’e.
— Cosa vuol dire non c’e? — chiese Jase. — L’avete scaricato nello spazio?
— Voglio dire, c’e, ma non e…
— Dio del cielo.
— E in una visione.
Perfino Aaron sposto l’attenzione dal buio dello spazio all’intercom. Jase chiuse gli occhi. — E un maledetto virus…
— Direttore Klyos, sono il Mago.
— E gentile da parte vostra unirvi a noi, signor Restak. Avete terminato la visione? Avete afferrato il senso del mio messaggio?
— La minaccia di farci saltare in aria? Si.
— Quindi invertirete la rotta del
Il Mago disse semplicemente: — Non possiamo.
Aaron ritrovo la voce. — Magico Capo.
Il