strada.

12

Bishop arrivo a casa che ormai stava diventando buio. Sul marciapiede c’erano tre ragazzini che litigavano per uno skateboard, ma quando l’Harley imbocco il vialetto, si fermarono a guardarla. Poco dopo erano scomparsi, inghiottiti dall’oscurita del quartiere.

Lui non vi fece molta attenzione; stava ancora pensando a Hirschorn.

Entro nella casa buia, dove il calore era soffocante, cercando a tastoni l’interruttore per fare un po’ di luce. Ma qualcosa lo fece fermare di scatto: anche con le finestre aperte, sentiva benissimo l’odore del fumo di una sigaretta.

Bishop cerco con lo sguardo tra le ombre, e la vide. Era appoggiata al davanzale della finestra e la sua figura si stagliava appena nell’ultima luce del giorno.

«Non accendere le luci», gli disse.

Bishop si fermo. «D’accordo.»

«Adesso dimmi una cosa», prosegui Kathleen. «Chi cazzo sei?»

Bishop senti il cuore accelerare i battiti e fu contento di non doverla guardare in faccia. «Che cosa vuoi dire?»

Vedeva la punta della sigaretta muoversi nel buio, seguendo i gesti della donna. «Voglio dire che arrivi da queste parti e… mi sei subito addosso. Sei sbucato dal nulla e in non piu di una settimana… merda, che cosa sta succedendo? Chi sei? E questo che ti chiedo.»

Bishop cercava di pensare in fretta, misurando le parole. Sapeva qualcosa su di lui o tirava a indovinare? Non riusciva a capire. «Ho solo provato una forte attrazione», le disse, «e ho pensato che anche per te fosse lo stesso. Ma se ho sbagliato…»

«Merda, certo che hai sbagliato! Sono sposata, maledizione, no?»

Bishop si rilasso e sorrise nel buio. Kathleen stava solo cercando di comunicargli che lui la interessava, come sempre accadeva. Doveva parlare, perche le donne devono parlare prima. E adesso era sicuro che sarebbe riuscito a farsela e che lei gli avrebbe detto molte piu cose.

«Certo, lo so, sei sposata.» Attraverso la stanza e le si fermo vicinissimo. «Ma tuo marito non e qui. E in volo, stanotte.»

Kathleen rise piano, avvolgendolo in una nuvola di fumo. «Sei veramente un mascalzone.»

Bishop le passo le dita fra i capelli e lei non fece nulla per fermarlo. Ormai era sicuro che sarebbe stata sua: alla poca luce della finestra vedeva le sue labbra che sembravano attendere qualcosa, gli occhi sfavillanti.

«Non dovrebbe picchiarti», le disse, lisciandole i capelli all’indietro.

«Chi sei tu, il mio cavaliere senza macchia e senza paura?» Kathleen tiro su col naso e aggrotto la fronte. Teneva un braccio sull’altro all’altezza della vita, facendo sporgere la sigaretta sul fianco per non bruciare Bishop. E lasciava che la mano di lui le accarezzasse i capelli, la guancia. «So che non e cosi. Mi bastano gli occhi per capirlo.»

Bishop si chino per baciarla, ma lei volto la testa e le labbra di lui toccarono solo un angolo della bocca. «No!» disse. Volse lo sguardo verso la stanza buia. «Hai sentito che cosa ti ho chiesto. Chi sei? Non so neanche chi cazzo sei.»

«Sai tutto quello che devi sapere», sussurro Bishop, baciandole il collo.

«Smettila, non sto scherzando», disse, il respiro piu veloce.

«Devi solo dirmi che non vuoi.»

Passarono alcuni istanti in cui Bishop si ritrasse appena. Kathleen torno a guardarlo e lui si riavvicino. Questa volta riusci a baciarla sul serio. Prima posando appena le labbra su quelle di lei, che si fecero morbide, poi con tutta la lingua, fino a sentire il sapore di fumo in fondo alla sua bocca.

Quando si staccarono, Kathleen appoggio la testa sul petto di Bishop, che la senti tremare. «Ma che cazzo sto facendo?» disse lei.

«Non c’e niente di male», le rispose Bishop dolcemente. «Va tutto bene.»

«Ci uccidera se lo viene a sapere.» Pero non sembrava importarle davvero. Le mancava il respiro. «Non sto scherzando, Frank. Ci uccidera entrambi.»

Bishop lentamente la fece staccare dal davanzale, senza incontrare alcuna resistenza. Quando la bacio per la seconda volta, lei si lascio andare, si strinse a lui, lo abbraccio. Teneva la sigaretta sollevata dietro la sua testa, facendo salire una spirale di fumo verso il soffitto.

Piu tardi, di sopra, mentre lui era dentro di lei, grido.

13

Weiss, la ragazza ha ceduto. Niente male, devo dire. Ha ascoltato di nascosto Chris e Hirschorn per settimane, preoccupata del fatto che suo marito si stesse cacciando in qualche guaio. Dunque, sembra che stia per succedere qualcosa molto presto, qualcosa di grosso, per il quale Hirschorn richiede massima segretezza. Sempre Hirschorn avrebbe detto che il tempismo e essenziale perche non si puo comunicare con la base, niente radio ne telefono. Il ruolo di Chris non e chiaro, forse deve solo fare il pilota per trasportare materiale e persone a una base operativa tra i boschi, o forse qualcosa di piu.

In questo momento non ho idea di che cosa si tratti realmente. Kathleen dice che potrebbe essere contrabbando o droga, ma sembra piuttosto un affare che si conclude in un’unica operazione. Kathleen ha anche sentito alcuni nomi: Whip, forse il nome di un uomo, e poi Harry Ridder, di un posto vicino a Sonoma. Hirschorn rideva quando parlava di Ridder. Su questi non so nulla di piu; se possibile cercate di identificarli, grazie.

Kathleen conferma che Hirschorn sa della lingua lunga di Chris, quando e ubriaco. E piuttosto incazzato ma per il momento non lo caccia: ci sono legami familiari — Hirschorn conosceva il padre di Chris — e puo darsi che ormai l’operazione sia in una fase troppo avanzata per cambiare. Forse posso spingere un po’ la cosa. Ci sto ancora lavorando.

Ho comunque detto a Kathleen di continuare ad ascoltare, per proteggere se stessa e Chris e questo genere di cose. C’e cascata, ha detto che lo fara, ma puo non essere completamente affidabile, per senso di colpa, scrupoli di coscienza e cosi via.

Sappimi dire di Whip e Ridder al piu presto. Grazie. JB.

Le prime parole dell’e-mail erano rimaste sullo stomaco di Weiss come un pranzo consumato troppo in fretta. «La ragazza ha ceduto. Niente male, devo dire.» Stava conducendo sul Golden Gate la sua solida Taurus grigia, gli occhi fissi sull’asfalto. Il cielo era tornato azzurro, l’aria era tersa e l’acqua luccicava al di la dei cavi rossi del ponte. Le cittadine della costa orientale, all’orizzonte, sembravano villaggi di fiaba. Ma Weiss non riusciva a far altro che fissare l’asfalto e ripensare all’indigesto messaggio che gli tormentava le viscere. «La ragazza ha ceduto. Niente male, devo dire.»

Il fatto era che Bishop aveva ragione. Davvero niente male: aveva messo le mani su qualcosa, qualcosa di grosso, a quanto pareva. Qualunque fosse l’operazione che Hirschorn stava preparando, il fatto di interromperla poteva essere cruciale per salvare la vita del loro cliente, senza contare i benefici per la reputazione dell’Agenzia, i clienti nuovi che potevano arrivare da tutto lo stato e via discorrendo. E se i tempi erano cosi stretti come sembrava, bisognava muoversi velocemente. Il quadro era perfetto. La ragazza avrebbe continuato a sorvegliare il marito e a riferire a Bishop, che adesso era il suo amante… anche se poteva «non essere completamente affidabile, per senso di colpa, scrupoli di coscienza e cosi via».

«Vacci piano, Bishop», disse Weiss a voce alta mentre guidava.

Perche anche se voleva proteggere il cliente, e ci teneva moltissimo ad allargare gli affari dell’Agenzia, non poteva non considerare le cose dal punto di vista di Kathleen. Era fatto cosi, faceva parte del suo modo di agire. Gli

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