era facile immaginare che lei avrebbe placato i suoi «scrupoli di coscienza» convincendosi che quella con Bishop non era una storia qualunque, ma una passione importante, forse il grande amore della sua vita. Per illudersi maggiormente, avrebbe iniziato a vedere in Bishop l’uomo dei suoi sogni e a ripetersi che teneva veramente a lei, nonostante lo sguardo freddo e distaccato che spesso percepiva nei suoi occhi. E invece di affrontare la realta — quella di essere diventata una donna che tradisce il marito, una pedina in un gioco piu grande di lei — si sarebbe convinta che per lei e Bishop c’era un futuro altrove, un futuro che avrebbe messo fine alla solitudine, ai maltrattamenti.

Comunque era cosi che Weiss se l’immaginava, perche aveva gia visto altre donne comportarsi cosi con Bishop, e quando aprivano gli occhi le conseguenze erano catastrofiche. A Bishop non sembrava importare un fico secco di che cosa succedeva a loro. Ma Weiss si sentiva tenuto ad assumersi la sua parte di «senso di colpa e scrupoli di coscienza», perche in parte si sentiva responsabile: era lui il capo, quello che dava via libera a Bishop.

E di certo non sarebbe stato lui a togliergli l’incarico. Anche se avrebbe potuto farlo, magari per il bene di Kathleen. Ma non era lei il cliente; era Ray Gambling. Il proprietario di meta della North Country Aviation, che li aveva assoldati per scoprire che cosa il suo socio stesse organizzando con i loro aerei e i loro piloti. Ray era quello che doveva affrontare gli ispettori, che doveva rispondere alle domande sui documenti di volo falsificati, che poteva perdere il lavoro o finire in prigione o addirittura essere ucciso, se Hirschorn voleva farlo tacere. Da un punto di vista piu egoistico, Ray era anche quello che avrebbe parlato bene dell’Agenzia, se lo avessero tirato fuori dai guai.

Con un lamento sommesso, Weiss si massaggio lo stomaco mentre continuava a guidare.

La Taurus scese dal ponte e prosegui verso nord, all’ombra del promontorio.

14

«E lei William Ridder?»

«Si, sono io.»

«Aveva un figlio di nome Harry?», chiese Weiss.

«Perche lo vuole sapere? Che storia e questa?»

I due uomini erano in piedi vicino al fienile cadente di un’altrettanto cadente fattoria, vicino alla strada statale. Weiss non ne capiva molto di agricoltura, ma nonostante questo gli sembrava che l’unica cosa che crescesse in quel posto fosse la polvere. Difficile dire cosa c’entrasse quel luogo con l’indagine di Bishop. Ma questi voleva saperne di piu sui nomi forniti da Kathleen — Harry Ridder, Whip — e quella era senz’ombra di dubbio la fattoria dei Ridder.

Il vecchio, William Ridder, appoggiato a una zappa, scrutava Weiss con occhi taglienti. Il traffico della strada era assordante: auto che passavano veloci, camion che cambiavano rumorosamente marcia.

«Sono un investigatore privato», disse Weiss. «Il nome di suo figlio e saltato fuori nell’ambito di un caso di cui ci stiamo occupando. Cercando di rintracciarlo, ho trovato il suo necrologio. Il giornale dice che si e suicidato cinque mesi fa.»

«Suicidato.» Il vecchio parve sputare quella parola. «Ha solo premuto il grilletto al posto loro, ecco la verita.»

«Che cosa significa? Che e stato ucciso?»

«Ci puo giurare. Ma di quale caso vi state occupando?»

Il vecchio aveva la pelle cotta dal sole, scura come un guscio di noce, ed era cosi magro che la camicia e i pantaloni gli pendevano di dosso come sacchi. Guardava Weiss con sospetto, ma i suoi occhi erano quelli di una vittima che si aspetta il peggio. Un uomo abituato a essere calpestato, penso Weiss. E lui ne approfitto.

«I miei clienti mi hanno chiesto di eseguire dei controlli su una ditta di progettazione giardini a cui intendono dare un incarico», disse. «Suo figlio faceva dei lavori per questa ditta, e mi hanno dato il suo nome come riferimento. Mi dispiace rivangare un passato doloroso ma, se la sua morte e sospetta, per me puo essere importante.»

Non che tutto cio avesse molto senso, ma probabilmente non era peggio delle spiegazioni che il vecchio era abituato a ricevere per quel che gli accadeva nella vita. Comunque gli basto.

«Glielo avevo detto», disse Kidder in tono amaro. «Gli avevo detto che qui c’era tutto il lavoro che voleva.» Indico i campi polverosi, privi di vita. «Ma Harry era fatto cosi. Voleva andarsene, vivere in citta.» Indico l’orizzonte, sopraffatto dal rumore sempre piu forte del traffico. «Dev’essersi ficcato in qualche pasticcio laggiu, poco ma sicuro.»

«In che senso?»

«Be’…» Il vecchio premette la terra con il retro della zappa. «Harry era veramente portato per i giardini, proprio per la progettazione di giardini, come si dice oggi, e ci sono fior di ricchi che pagano bene per farsi progettare il giardino. Harry lavorava per uno di questi, un certo Moncrieff, Cameron Moncrieff. Non scordero mai quel nome.»

«Cameron Moncrieff», ripete Weiss lentamente e il modo in cui lo pronuncio spinse il vecchio a chiedere: «Lo conosce?»

Weiss lo conosceva. «Ne ho sentito parlare. Mi sembra sia morto un po’ di tempo fa, no?»

«Be’, adesso le racconto», rispose Kidder. «Vede, Harry, da quando se n’era andato, non si faceva sentire spesso, ma di tanto in tanto telefonava per salutarci. Diceva che lavorava per diverse persone, a sistemare i giardini, ma soprattutto per questo Moncrieff. Poi un giorno ci telefona, e viene fuori che questo Moncrieff e morto, non so bene di cosa, ma comunque… Si e ammalato all’improvviso ed e morto. Insomma, Harry ci chiama, ci racconta questo fatto, dice che deve trovarsi un altro lavoro e cosi via. Poi, all’improvviso, eccolo: si presenta a casa una notte, a notte fonda, magro come un chiodo, che trema come una foglia.»

«Vuol dire che aveva paura?»

«Si, proprio cosi. C’era qualcosa… qualcuno che lo terrorizzava. Non usciva quasi piu dalla sua stanza. Quando era partito era un ragazzo sano e robusto; adesso era magro come un chiodo e tremava come una foglia. Non voleva uscire da quella stanza per niente al mondo. Si era portato su il mio vecchio fucile e stava seduto li, a guardare dalla finestra. Lo si poteva vedere sempre allo stesso posto, giorno e notte, a scrutare l’orizzonte.»

«Si aspettava di veder arrivare qualcuno?» chiese Weiss. «Temeva che qualcuno l’avesse seguito?»

Il vecchio continuo a premere il terreno con la zappa, osservando alternativamente la terra e la zappa. Poi alzo lo sguardo e osservo Weiss: Weiss con i suoi lineamenti seri e pesanti, con i suoi occhi profondi e comprensivi.

«Venga», disse. «Le faccio vedere una cosa.»

Weiss lo segui fino in fondo al campo, su un terreno secco e crostoso. L’uomo procedeva lentamente, curvo e con lo sguardo rivolto in basso, appoggiandosi al manico della zappa per aiutarsi. Weiss dovette accorciare il passo per non superarlo.

Arrivarono a un capanno degli attrezzi costruito con vecchie assi inchiodate e un tetto in lamiera ormai arrugginito, non piu di due metri per due. La porta cigolo quando il vecchio l’apri.

«Dopo un po’ di tempo ha iniziato a stare qui.»

«Suo figlio?»

Ridder annui. «Portava il fucile con se e stava qui per ore, anche di notte a volte.»

L’espressione di Weiss non cambio. Ma s’immagino il giovane Ridder accucciato in quel buco, tremante, con il fucile sempre pronto.

«Mia moglie dice che dovrei buttarlo giu, adesso. Lo penso anch’io, ma non ci riesco, non so perche.»

Il vecchio tenne la porta aperta mentre Weiss si abbassava per riuscire a entrare in quello spazio angusto. All’interno, pur stando piegato, sentiva la sporca lamiera del tetto sfiorargli i capelli. Il rumore della strada era attutito e l’oscurita fitta. Ci volle qualche istante prima che i suoi occhi si abituassero. Allora si guardo intorno, e vide cosa c’era sulle pareti.

«Ha fatto tutto coi chiodi», stava dicendo il vecchio all’esterno, ancora appoggiato alla zappa. Si appoggiava e guardava lontano, verso le colline. «Vecchi chiodi trovati per terra. Poi ne ha colorato una parte con calce e pietra rossa.»

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