in cui i pezzi migliori, quelli di valore, mancavano inevitabilmente.

Sfoglio infine il primo taccuino. Le pagine erano coperte da una fitta scrittura tremolante. Weiss lesse qualche riga e capi di che cosa si trattava: la storiella della vergine spagnola era tutta li, elaborata nei minimi dettagli. Come l’aveva individuata mentre stava seduto al bar, come la sua bellezza l’aveva colpito eccetera. Weiss leggeva lentamente. Lo stupro era descritto quasi con dolcezza, specialmente nel punto in cui la ragazza smetteva di resistere e cedeva alla virilita del Topo.

Trema fra le mie braccia. Sei troppo uomo per me, senor, sussurra con il suo accento spagnolo. Si aggrappa a me in modo rassegnato, mentre la porto verso il letto.

Weiss sorrise perche non riusciva a immaginare il Topo portare una donna adulta in nessun posto.

Penso che mi verra l’ernia, le dico con voce virile. Tu sei troppo procace per me.

Weiss continuava a girare le pagine. Vi erano altre storie descritte con molta fantasia: tutte le protagoniste femminili erano spagnole o latinoamericane e tutte venivano in qualche modo obbligate ad avere rapporti con il Topo. All’inizio resistevano, poi cedevano a un piacere selvaggio. Vi erano anche alcuni disegni a matita di ragazze dai tratti latini stese sul pavimento con le gambe aperte.

«Disgustoso», commento la signora Spender.

Weiss si strinse nelle spalle e chiuse il taccuino. «Le persone hanno fantasie di ogni genere, signora. Volevo solo assicurarmi che suo figlio non avesse fatto male a nessuno. A nessuna persona vera, intendo.»

La signora Spender scoppio in una risata. «Chi? Wally? No, naturalmente. Fa il ragioniere.»

«Be’, questo non sempre e una garanzia.»

«Lo so, ma… quello che intendo dire e che mio figlio va al lavoro tutti i giorni alle otto e ritorna alle cinque e quarantacinque in punto. Alcuni giorni va a lavorare in farmacia, altri al negozio dell’elettricista, altri ancora in quello delle arti decorative, di qualunque cosa si tratti. So sempre dov’e, perche mi avvisa sempre. Ci sentiamo tre o quattro volte al giorno.»

«Dal suo cellulare?»

«Qualche volta si; ma altre sono io a chiamarlo nel posto dove sta lavorando. Non che io lo controlli… e un uomo adulto, ma… Comunque lo trovo sempre dove ha detto di essere.»

«E nei fine settimana?»

«Mi porta a fare spese. Andiamo al cinema. Conduciamo una vita tranquilla.»

«Che cosa mi dice della Spagna? Suo figlio ci e mai stato, in vacanza o per altri motivi?»

«Con il suo stipendio? Se mio marito non mi avesse lasciato qualcosa di cui vivere, non potremmo permetterci neanche questa casa. Andiamo una settimana al mare in inverno, ecco tutto. Wally non ha neanche il passaporto.» L’espressione dura del volto si addolci leggermente; stava cercando la comprensione di Weiss e la ottenne con facilita: Weiss capiva tutto.

Continuo in un tono piu pacato: «Non e certo la vita migliore per un uomo adulto, signor Weiss, non e che io non lo capisca. Wally ha sempre desiderato andare in Spagna, fin da quando era un bambino, ma poi, per una ragione o per l’altra… non e colpa di nessuno». Rivolse lo sguardo ai taccuini sulla scrivania. «Dio mi e testimone. Mio figlio non potrebbe mai stuprare nessuno. Ha delle fantasie, come lei ha detto, ma questo non e un reato.»

«No, signora, non e un reato, altrimenti tutti finirebbero in galera.»

«Ecco, e proprio cio che intendevo.»

«Che mi dice dell’uomo che suo figlio crede stia cercando di ucciderlo. Potrebbe esistere davvero?»

La signora Spender lo fisso rassegnata. «Il famoso uomo con un grande coltello appostato fuori dalla casa.»

«Proprio lui.»

«Glielo dico io chi e», fece lei. «Tre anni fa, mio figlio ha compiuto quarant’anni. Da allora, ogni anno e la stessa storia. Una volta si tratta del fratello della ragazza, un’altra del padre, poi del marito. Tutti comunque hanno un grande coltello e sono appostati fuori dalla casa.»

«E tutti vogliono vendicare il loro onore?»

«Cosi e Wally… l’uomo piu ricercato della terra.»

«Dunque lei e certa che quell’uomo non esiste.»

«L’uomo non esiste, la donna non esiste, tutta la storia non esiste. Lei e il quarto investigatore che assume; se vuole le do i biglietti da visita degli altri, per interpellarli. L’unica verita qui e che mi sono costati ottantacinque dollari l’ora. Ottantacinque piu le spese. Uno di loro ha telefonato ai datori di lavoro di Wally, chiedendo se per caso, qualche volta, non aveva fatto assenze sospette durante le quali avrebbe potuto andare in giro a commettere stupri; a momenti lo licenziano. Guarda caso, tutti sono giunti alla stessa conclusione: la storia esiste solo nella testa di mio figlio, nelle sue fantasie. Ora la ringrazio, mi mandi pure il conto per posta.»

Weiss assenti, in tono distaccato, mentre faceva scorrere le dita sulla copertina di uno dei taccuini. Non disse alla signora Spender che un suo amico gli aveva fatto avere l’elenco delle telefonate del figlio. Sapeva che non vi erano state telefonate notturne e praticamente nessuna neanche di giorno, certamente nessuna di minaccia o anche solo insolita.

«Che stranezza», penso. «Che situazione veramente bizzarra.»

Quando si volto, il grosso corpo e la larga faccia dai tratti cadenti parvero incombere sulla vecchia inacidita con la loro tipica aria protettiva. «Tratterro le spese da quello che mi ha dato suo figlio», disse, «e le faro avere il resto.»

Questo fece effetto su di lei; probabilmente il denaro fece effetto, credo, perche le labbra si serrarono e gli occhi diventarono ancora piu lucidi. «Grazie, signor Weiss, lei e molto gentile, una persona veramente gentile.»

«Grazie del tempo che mi ha dedicato, signora. Non si scomodi, conosco la strada.»

Usci caracollando tristemente, lasciandola sola in quella strana stanza con le bandierine alle pareti e l’astronave sul cassettone, i taccuini e le riviste alla rinfusa sulla scrivania.

«Allora,» gli chiesi quando rientro, «ha appurato che Spender non e veramente uno stupratore?»

Weiss era di fianco alla mia scrivania, con le mani in tasca e lo sguardo basso. Mi guardava in modo assente mentre mi occupavo della corrispondenza dell’Agenzia. Annui appena mentre mi diceva: «Sono andato alla farmacia dove lavora e abbiamo parlato in un piccolo stanzino sul retro dove tiene le sue cose».

«Come l’ha presa?»

«Si e messo a piangere.»

«Sta scherzando.»

«No, si vergognava davvero.»

«Di non essere un vero stupratore?»

Weiss alzo le spalle. «Mi ha detto che una volta, diversi anni fa, aveva pagato una prostituta per trasformare le sue fantasie in realta. Lei doveva interpretare la parte della vergine spagnola, lui l’avrebbe circuita e poi…»

Il rumore della stampante che prendeva una nuova busta lo interruppe, cosi gli chiesi: «E che cosa e successo? Non ha funzionato?»

«No, quando sono arrivati al punto, il suo arnese l’ha piantato in asso.»

«Il suo…»

«Insomma, non ce l’ha fatta.»

«Capisco.» Scossi la testa e aggiunsi: «Cosi adesso ci riprova ogni anno. Assolda un detective, gli racconta il fatto, gli fa credere che ci sia il fratello sulle sue tracce…»

«Ogni anno da quando ha compiuto quarant’anni.»

«Penso sia dura abbandonare un sogno», dissi gettando la busta appena stampata nel cestino della posta in uscita.

«Be’, quarant’anni non sono poi molti», continuo Weiss. «Potrebbe anche diventare un vero stupratore se la sua mente se ne convince.»

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