Weiss sbuffo. «Perche, c’e dell’altro? Di che cosa ha paura Whip? Di chi diavolo ha paura?»

Ketchum strinse gli occhi a fessura prima di rispondere. «Ha paura di Shadowman», disse.

19

Era dolce possederla nel buio dell’estate. Gli piaceva toccare quei seni pesanti. Gli piaceva come la bocca di lei lo cercava avidamente e le dita forti gli si aggrappavano alle spalle, alla schiena. Si sollevo sulle braccia e abbasso lo sguardo sul suo ventre, sulle massicce cosce aperte per accoglierlo. Era bello stare dentro di lei e sentire i suoi gemiti brevi, soffocati.

Alla fine si strinsero forte, un respiro trattenuto all’unisono. Poi lui rimase disteso sopra di lei, ad ascoltare il suo respiro. Sentiva quel corpo alzarsi e abbassarsi sotto il suo. Minuto dopo minuto, era una bella sensazione.

Quando Bishop scivolo al suo fianco, Kathleen si accoccolo sotto il suo braccio, giocando con i peli del petto senza dir nulla. Riposarono insieme nel buio, il ronzio del condizionatore che escludeva i suoni del mondo esterno. La stanza sembrava un’isola di silenzio in mezzo al mormorio del mare. Bishop comincio a sentirsi come quando volava o andava in moto: lucido e rilassato, non piu contratto, teso e pieno di preoccupazioni. Bacio piano i capelli di Kathleen. Gli piaceva una donna che riusciva a star zitta per un po’.

Passarono dieci minuti. Poi Kathleen si mosse al suo fianco. «Ehi», disse, «posso parlarti di una cosa?»

Bishop inspiro profondamente attraverso le narici, poi lascio sfuggire lentamente l’aria dalle labbra. Si tornava al lavoro. «Certo.»

«Be’, ecco… forse sto diventando paranoica, ma…» Alzo il viso verso di lui, che le bacio la fronte. «Comincio ad avere paura.»

«Perche? C’entra Chris?»

Aveva ancora le labbra sulla fronte di lei, e senti che annuiva. Avverti, il suo respiro tiepido mentre sospirava e diceva: «Penso che qualcuno lo stia seguendo».

Bishop si sforzo di non variare il ritmo del respiro per non farle percepire il suo interesse. Finalmente qualcosa di concreto, forse di importante. «Davvero?» mormoro.

«Sono due o tre giorni che di notte c’e una macchina posteggiata fuori da casa nostra. Una macchina nera, elegante, credo sia una BMW. L’ho notata solo perche non e il genere di auto che potrebbe avere la gente di qui. Tutte le volte che Chris e a casa, guardo fuori e… quel bastardo e la. Quando lui non c’e, anche l’auto scompare. Forse sto impazzendo. Pensi che mi stia preoccupando per niente?»

Le labbra di Bishop si mossero sulla pelle calda di Kathleen. «Non saprei», le disse, mentendo. «Ne hai parlato con Chris?»

«No, maledizione. Non voglio creargli altre preoccupazioni. Ultimamente e gia nervoso, perde facilmente il controllo. Non esce quasi piu e si aggira per casa come un animale in gabbia. Questa e anche la ragione per cui faccio tanta fatica a venire da te. A meno che non abbia un volo notturno, e sempre qui attorno.»

Bishop la abbraccio, massaggiandole la schiena e guardando il buio al di la della sua testa, mentre rifletteva. «Non va piu a bere al Clover Leaf?» chiese.

«Negli ultimi tempi no, ma vorrei proprio che ricominciasse. Sta sul divano a monopolizzare la TV con il baseball, e mi chiede continuamente di portargli una birra.» Si stacco da lui e, sdraiata sulla schiena, osservo le ombre del soffitto. «Brontola come una pentola in ebollizione; questa costrizione rischia di farlo esplodere.» Sorrise. «Be’, meglio cosi: sono sicura che non resistera a lungo senza andare al Clover Leaf.»

Anche Bishop ne era sicuro e si appoggio su un gomito, accarezzandole i capelli con l’altro braccio. Poteva essere la sua occasione.

«Come vorrei non pensare piu a queste stronzate», disse Kathleen in un soffio. «Il punto e che con Chris non e piu vita. Ci divertivamo molto i primi tempi, prima che fosse espulso dall’esercito… Ridevamo moltissimo, praticamente facevamo solo quello.»

Era Hirschorn, Bishop ne era sicuro. Stava facendo seguire Chris per essere sicuro che non mandasse tutto all’aria, che non si mettesse a parlare in giro come gia era capitato, rivelando i loro piani. Hirschorn aveva minacciato Chris quel giorno al posteggio, ordinandogli di rimanere a casa, di non bere, di non fare il fesso fino alla fine dell’operazione. Chris sapeva di doversi controllare, ma Kathleen aveva ragione: non ci sarebbe riuscito ancora a lungo.

«Vorrei che questo non finisse mai», stava dicendo Kathleen. «Sai cosa voglio dire. Noi due qui sdraiati a parlare, senza complicazioni, senza grane. Sai cosa intendo.»

Bishop gioco con una ciocca dei capelli castani di Kathleen. Stava pensando che Chris avrebbe ceduto presto. Era questione di un paio di giorni e sarebbe tornato al bar a vantarsi, a parlare troppo, a creare casino, e i mastini di Hirschorn lo avrebbero visto. Se lui fosse stato presente, avrebbe potuto gettare benzina sul fuoco, dare una spintarella a Chris, far arrivare a Hirschorn il messaggio che aveva scelto il pilota sbagliato, che lui era l’uomo adatto all’operazione.

A quel pensiero, Bishop avverti una sensazione nuova nel petto, qualcosa di freddo e fastidioso.

«Sai che cosa voglio dire, Frank?» riprese Kathleen, dandogli una carezza. «Ci hai mai pensato? Hai mai pensato che questo potesse durare?»

La mano di Kathleen sul volto scosse Bishop, che si ricordo di essere li con lei. Che cosa stava dicendo? Non aveva proprio ascoltato. Svio l’attenzione prendendole le mani e baciandogliele, cercando di ricordarsi di che cosa stessero parlando. Poi capi.

«Certo», rispose. «Certo, lo vorrei anch’io. Ma lo sai anche tu, Chris rimane tuo marito.»

Kathleen gli mise una mano sulla nuca e lo attiro a se. «Ma forse non m’importa», disse in un sussurro. «Potrebbe non importarmi piu niente di lui.»

La bacio sulla guancia. «Hai detto che ci avrebbe ucciso.»

«Non me ne importa piu niente. Non ho paura di lui e di quello che puo fare.» Gli fece scorrere le dita lungo la schiena. «Tu non hai paura di lui, vero Frank?»

Bishop stava accarezzandole il seno. Le bacio il collo e disse: «Certo che ho paura. E due volte piu grosso di me». Scivolo sul lenzuolo per stringersi a lei.

Kathleen lo abbraccio. «Frank», mormoro. «So che e una stronzata, ma mi sto innamorando di te. Non m’importa se e una sciocchezza, e cosi e basta.»

Bishop cerco le labbra di lei e cio le impedi di proseguire. In piu si era di nuovo eccitato e, al diavolo tutto, in un attimo fu sopra di lei, dentro di lei. Ma stavolta la sua mente vagava altrove. Stava ancora pensando a Chris, a Hirschorn che lo faceva sorvegliare, a come avrebbe potuto far cadere Chris nella trappola e convincere Hirschorn a coinvolgerlo nell’operazione.

Kathleen mormoro il suo nome fasullo. «Frank.» Bishop si mosse dentro di lei.

Rimasero cosi, stretti nel buio dell’estate, lui con i suoi pensieri, lei con i suoi sogni.

20

Quando Kathleen se ne ando, Bishop si sedette sul bordo della scrivania, sempre al buio. La finestra era leggermente socchiusa. Sulla pelle nuda avvertiva il calore che penetrava dall’esterno mischiarsi con l’aria fresca del condizionatore. Accese una sigaretta e resto a osservare il fumo che si disperdeva nel buio della sera. Lo guardo sfuggire verso la casa accanto.

Tiro un’altra boccata lasciando vagare la mente. Era buffo pensare che lei si fosse innamorata di lui, buffo capire che le persone non vedono le altre come realmente sono. Uomini e donne. Creano nella loro testa delle immagini dell’altro, e poi vedono solo quello. Non si vedono davvero. Adesso lei era convinta di amarlo e non sapeva neanche il suo vero nome, non sapeva niente di lui.

Comunque la vicenda si sarebbe presto conclusa. Tra poco avrebbe saputo quali erano i piani di Hirschorn, avrebbe avuto cio che voleva, quello per cui Weiss l’aveva mandato li. Sarebbe tornato a casa e tutto sarebbe finito.

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