Pero. Era comunque una situazione bizzarra. Scosse la cenere fuori dalla finestra e osservo le luci gialle della casa di Kathleen attraverso gli alberi. Sperava che la donna tenesse la bocca chiusa sulla loro storia. Che non cominciasse a raccontare in giro di essere innamorata. Era possibile. Le donne fanno cosi. Forse l’avrebbe detto addirittura a Chris, per spingerlo a battersi per lei. Forse voleva davvero che Bishop fosse il suo cavaliere senza macchia e senza paura.
Penso a questo, e penso a come Chris l’aveva afferrata quella sera sotto il portico, a come l’aveva schiaffeggiata con indifferenza, come se lei non fosse niente. Ci penso, e avverti un calore aspro nel petto.
La sigaretta era finita. La spense nel posacenere e si alzo dalla scrivania per andare all’armadio. Teneva li la borsa da viaggio, nascosta dietro alcuni scatoloni: non conteneva nulla tranne il palmare. Lo mise sulla scrivania e lo accese.
Controllo la posta. C’era un’e-mail di Weiss.
JB, dalle ultime cose che ho scoperto potresti essere in pericolo. I nomi che mi hai fornito sono legati in qualche modo a Cameron Moncrieff, un pappone e un trafficante di droga, armi e altro, che adesso e morto. Harry Ridder era il suo giardiniere, ed e morto anche lui, suicida. La domestica di Moncrieff, Julie Wyant, e scomparsa, e si pensa si sia suicidata anche lei. Whip era amante e braccio destro di Moncrieff, oltre che uno specialista nel falsificare documenti d’identita; e accusato di favoreggiamento in omicidio e si trova in custodia in una qualche prigione. La mia preoccupazione nasce dal fatto che sembra esserci un legame fra queste persone e un sicario professionista che la polizia chiama Shadowman. Se anche Hirschorn ha a che fare con lui, devi fare molta attenzione. E non sto scherzando. Non farti coinvolgere ulteriormente nell’operazione finche non scopro qualcos’altro. Non farlo assolutamente, d’accordo? Se si insospettisce, la tua vita potrebbe essere seriamente in pericolo, e anche quella di Chris e Kathleen Wannamaker, soprattutto quella della donna, perche ha parlato con te. Ti ripeto, non e uno scherzo. Se c’entra Shadowman, e una faccenda pericolosa. Sii molto prudente e aspetta altre informazioni. W.
Bishop lesse e sbuffo, poi fece un sorrisetto, si stiro le braccia e sbadiglio.
Cancello l’e-mail, spense il computer e lo rimise a posto, nella borsa dentro l’armadio.
Ando a letto e rimase supino con le braccia dietro la testa, guardando il soffitto. Penso a Chris e Kathleen, a quella sera sotto il portico quando lui l’aveva picchiata. Penso a come avrebbe chiamato Chris, a come lo avrebbe provocato facendogli perdere il controllo, e l’uomo di Hirschorn avrebbe visto tutto…
Sorrise nell’oscurita a quel pensiero. Aveva bisogno di azione e, dentro di lui, una cosa dura e luminosa sfavillava ardente.
21
Il giorno successivo Weiss trovo l’amore della sua vita.
«Andiamo, Weiss, non innamorarti di lei», gli stava dicendo Casey. «Sii piu originale.» Ma era troppo tardi. Nel momento stesso in cui aveva visto la foto, non c’era stato piu niente da fare.
Casey, come sappiamo, era la mezzana che procurava le ragazze a Weiss. Aveva circa quarant’anni, i capelli biondo platino, un viso allegro, segnato dal sole e dalle sigarette. Bassa, ben fatta, amava indossare pantaloni e golfini attillati che sottolineassero il seno procace e il fondoschiena pronunciato. A Weiss riservava sempre un sorriso caloroso che, in tutto e per tutto, pareva esprimere un affetto sincero.
Erano seduti nel soggiorno del suo attico sulle Heights. Il sole della tarda mattinata entrava da una parete a vetri, mentre da quella opposta si poteva scorgere tutta la baia, fino all’isola di Alcatraz. Casey era in posa sul divano, le gambe accavallate e le braccia distese sullo schienale, in modo da mettere in evidenza le sue forme.
Weiss sedeva in una poltrona al di la del tavolino da te in cristallo e guardava la fotografia. Non riusciva a distogliere lo sguardo.
«Dio mio, Weiss, sei un tale romantico.» Casey aveva una voce profonda, sensuale, forse anche a causa delle sigarette. Se ne porto una alla bocca, perche non restava mai senza. Scosse la testa nel vedere Weiss cosi perso nella fotografia.
Quando infine lui la poso sul tavolino, non riusci comunque a smettere di guardarla. «Immaginavo che la conoscessi», mormoro. «Una ragazza misteriosa e senza passato, nell’ambiente di Moncrieff… Me l’immaginavo che per un periodo avesse fatto la vita.»
«Non e mai stata una delle mie ragazze», disse Casey, mentre un refolo di fumo le sfuggiva dalle labbra. «Ma un’amica l’ha avuta sotto la sua protezione per un certo periodo, in uno dei giri di Moncrieff. E lei che mi ha passato la foto e…» La pausa fu calcolata, teatrale. Prese un CD dal tavolino dietro di lei con un’espressione ironica. «… un video!» Lo mise a fianco della fotografia. «Non stai piu nella pelle, vero?»
Weiss fisso il disco. Si inumidi le labbra appena schiuse con la lingua. Degluti. Casey lo osservava e si lascio sfuggire una risatina frizzante, quasi musicale.
Weiss distolse finalmente gli occhi, imbarazzato, e fisso l’amica che giocava divertita con la sigaretta.
«Non ti devi vergognare», disse lei. «Credimi, e successo a molti. Pare che di lei si innamorassero tutti, soprattutto i piu anziani. Forse per quello sguardo, sai, sembrava essere appena arrivata dal paradiso. Secondo la mia amica c’erano schiere di uomini di mezza eta accampati fuori dalle sue finestre, segugi in attesa della preda. Le mandavano fiori, le promettevano la luna, qualsiasi cosa. Il che e veramente una scocciatura quando devi mandare avanti gli affari.» Si protese in avanti e reclino la testa, come per guardare meglio la foto. «E la faccia di un angelo, non ci sono dubbi. Belli anche i capelli.»
Certo, erano belli, di un colore naturale fra il biondo e il rosso che non sarebbe stato possibile riprodurre con una tintura. Lunghi, serici, luminosi, una splendida cornice a un volto che, come Casey aveva notato, era quello di un angelo. Dolce, pieno di fascino, un po’ distante. Nel guardarlo Weiss senti sobbalzare il cuore: poteva essere una delle creature dei suoi sogni a occhi aperti.
«Si chiamava Julie Wyant?» riusci a chiedere.
«Si», rispose Casey, «proprio cosi, per quel che ne so. Ma la mia amica ha detto che non esistevano documenti su di lei. E apparsa un giorno in cerca di lavoro, senza passato, senza referenze, e aveva un modo di fare…»
«Quale modo di fare?»
«Come se fosse nata in quell’istante, ecco cosa diceva la mia amica. L’aria sognante e distaccata di una che ha improvvisamente aperto gli occhi e si e ritrovata sulla terra.»
«E non ha mai raccontato niente di se a qualcuno? Alle ragazze…»
«No. Moncrieff ha svolto qualche ricerca, ma non ha trovato niente. Sembra che ne fosse innamorato.»
«Moncrieff?»
Casey rise. «Lo so.» Alzo il sopracciglio in segno di complicita. «A modo suo, naturalmente. La adorava, la contemplava come se fosse una delle sue opere d’arte.»
«Era una specie di domestica, no?»
«Si, nel momento in cui la vide, Moncrieff la fece uscire dal giro, la porto a casa sua, a vivere con lui.»
«Sai per quanto tempo?»
Casey alzo le spalle e si mise a pensare, fermando a mezz’aria la mano che stava portando l’ennesima sigaretta alla bocca. «Per un paio di mesi, penso. Finche lui non e morto.»
«Che cosa mi dici di lei, pensi che ricambiasse Moncrieff?»
«Come faccio a saperlo?»
«Volevo dire se pensi che si sia buttata dal ponte perche lui e morto.»
«Non ne ho idea», disse Casey. «Ma sei sicuro che si sia buttata davvero?»
In effetti Weiss si era posto quella domanda. Non c’era in realta motivo di dubitarne, tranne per il fatto che il corpo non era stato trovato. Adesso poi che l’aveva vista, gli risultava ancor piu difficile pensare che una ragazza del genere fosse scomparsa per sempre.
Quasi senza volerlo, gli occhi ritornarono sulla fotografia e Weiss si senti invadere ancora