l’occasione giusta per capire se e in possesso di qualche informazione e convincerla a darmela (l’informazione).

Weiss bofonchio a bassa voce: «Convincerla a darmela!» Le e-mail di Bishop erano sempre piene di simili espressioni. Weiss era probabilmente l’unica persona sulla terra a cui Bishop teneva, l’unica di cui gli importasse avere la stima. Ma sapeva che il vecchio non approvava alcuni dei suoi metodi e gli piaceva giocare al figlio ribelle che dava qualche pensiero al padre bacchettone.

Weiss si porto una mano sullo stomaco e sospiro. Con l’altra fece scorrere sullo schermo il resto del messaggio.

Baffi grigi si e fatto vedere ancora, questa volta al campo di aviazione. E confermato: si tratta di Bernie Hirschorn, un VB che dirige la Driscoll Foundation, una societa che controlla tutta la citta e forse qualcos’altro. Molto denaro, legami con il giro della droga, morti a decine lungo la sua scalata al potere. Chi non lo paga finisce male o viene assorbito. Possiede ormai la meta dell’attivita di Ray.

Ray ha comunque ragione… sta succedendo qualcosa. Alcune persone dell’organizzazione di Hirschorn hanno assoldato Chris per dei voli negli ultimi tempi, trasporto passeggeri, merci o Hirschorn stesso. Ufficialmente la destinazione e Arcata, il capoluogo della contea, ma l’aereo di Chris torna sempre da nord, e Arcata e a ovest, e i voli durano comunque troppo.

Weiss si dimeno pensieroso sulla sedia. Quella storia non gli piaceva. Le parole di Bishop erano molto chiare: quel tale, Hirschorn, spediva Wannamaker in volo in qualche localita segreta, facendo credere che la destinazione fosse Arcata. Ma a quale scopo? A nord di Driscoll non c’era niente, solo chilometri e chilometri di foreste. Si trattava di un giro di merce di contrabbando con il Canada — sigarette, CD… — o di droga?

Qualunque cosa fosse, Weiss era molto preoccupato. Hirschorn era di certo un VB, un vero bastardo, con una scia di morti dietro le spalle, e Bishop era difficile da trattenere una volta che aveva trovato una pista. Weiss doveva cercare di tenerlo a bada, assicurandosi che non si facesse troppo coinvolgere.

L’e-mail terminava con un’ultima considerazione, ben poco rassicurante.

Forse ho trovato un modo per entrare nel giro. Wannamaker e un ubriacone, una testa calda che non tiene a freno la lingua e perde facilmente il controllo. Probabilmente Hirschorn cerca qualcuno di piu affidabile per i suoi traffici, e io potrei essere quella persona.

A proposito, il nostro cliente, Ray Gambling, e un maledetto idiota. Ha paura e parla troppo. Per ben tre volte c’e mancato poco che facesse saltare la mia copertura chiamandomi con il mio vero nome. Scherzi del genere possono costarmi la vita. Saluti. JB

7

Chris Wannamaker aspettava appoggiato alla fusoliera dell’aereo, con i pollici infilati nelle tasche dei jeans. Bishop avanzava verso di lui nella calura, la borsa da volo appoggiata sulla spalla.

Chris sovrastava Bishop di almeno quindici centimetri e dalle maniche opportunamente strappate della T- shirt faceva spuntare bicipiti poderosi. Sul destro aveva un tatuaggio, due serpenti avvolti attorno a un teschio e una scritta: NATO PER SCATENARE L’INFERNO. Sul sinistro spiccava una lunga cicatrice biancastra e irregolare. Aveva capelli ricci castani, lineamenti ordinari e un mezzo sorriso carico di crudelta.

«E tutto pronto», disse quando Bishop lo raggiunse. «Possiamo volare.»

Bishop annui e i due uomini presero posto nell’abitacolo di guida.

Chris si sedette in silenzio al posto del copilota, guardando dal finestrino laterale mentre Bishop accendeva i motori e guidava l’aereo verso la pista di decollo. Entrambi indossavano le cuffie, anche se al campo non c’era la torre di controllo e, al mattino, nessun altro aereo in volo. I due sedevano uno di fianco all’altro senza spezzare neanche con una parola il sordo rombo dei motori.

Era stato cosi per tutta la settimana. Erano due nemici naturali e l’avevano capito nell’esatto istante in cui si erano incontrati. Chris aveva il compito di sincerarsi dell’abilita di Bishop in volo per motivi assicurativi, ma sapeva che il rivale avrebbe saputo far volare qualsiasi carretta. Era cosi passata una settimana in cui si erano scambiati solo le parole strettamente necessarie.

Una volta raggiunta la pista, Bishop tocco appena i freni e il Cessna si fermo. Premette il tasto del microfono e disse: «Pista di Driscoll, cinque-zero-quattro pronto al decollo».

Inizio a dare gas e l’aereo si mosse, aumentando progressivamente la velocita. Bishop tiro la cloche proprio sul limite della pista e le ruote si staccarono dal suolo. Erano in volo.

«Zero-tre-zero», borbotto Chris, sempre con gli occhi fissi sul finestrino.

Arrivato a cinquecento piedi, Bishop oriento l’aereo verso nord e penso: «Bene, cosi mi piace». La sensazione di aver lasciato la terra sotto di loro; il paesaggio che ondeggiava come un fazzoletto lasciato cadere da una signora; i contorni dei campi intorno all’hangar che diventavano sempre piu geometrici ed essenziali, man mano che si allontanavano; la squallida citta ridotta a niente piu di un bagliore sullo sfondo. Nel raggio del suo sguardo, da ore dieci a ore due, Bishop scruto il cielo e le montagne selvagge che si perdevano in lontananza, il verde della foresta che si fondeva con l’azzurro del cielo nell’orizzonte velato. Stava assaporando ogni momento della salita.

«Mettilo diritto», ordino Chris.

Bishop lo guardo perplesso. Avevano raggiunto solo cinquemila piedi e ancora sfioravano le cime delle alture, distinguevano gli alberi, vedevano le auto che risalivano le strade di montagna, con i finestrini che rilucevano al sole. Erano troppo bassi.

«Vira tutto a destra», disse Chris, prima di riprendere a fissarsi il pugno con aria assente.

Bishop guardo l’indicatore di rotta: segnava 030. Inizio a far virare l’aereo di quarantacinque gradi verso destra, tenendo il muso in direzione dell’orizzonte. Le montagne sfrecciarono sul parabrezza, la citta scomparve alla vista e l’aereo continuo a virare, mentre il sole faceva riverbero sul vetro. Ecco di nuovo le montagne. Bishop raddrizzo la cloche e tocco appena il pedale del timone, poi controllo l’indicatore di rotta mentre le ali del Cessna ritornavano diritte: 030. Guardo l’altimetro e si compiacque: non avevano perso neanche un piede. «Una buona manovra», penso.

Improvvisamente, la mano di Chris afferro la manetta del motore di destra e lo spense.

Faceva parte del test valutare le reazioni del pilota in caso di emergenze, quali la perdita di un motore. Quando se ne spegne uno, non c’e piu niente che contrasti la spinta dell’altro e l’aeroplano rischia di avvitarsi in una pericolosa caduta a spirale. Cio accade se il pilota non ha la prontezza di spirito di spingere con forza sul pedale del timone.

Cosa che ovviamente Bishop fece, ma il pedale non rispose.

Cio lo stimolo giustamente a rimarcare: «Merda!»

Spinse nuovamente il pedale, ma ancora non successe niente. Il muso del Cessna si inclino a destra e poi verso il basso. Il piede di Bishop continuava a combattere con il pedale, che non dava risposta. Non capiva… poi si rese conto della situazione, ma non poteva crederci: Chris stava usando i comandi del copilota per impedirgli di manovrare.

«Cosa diavolo stai…»

Chris rise. «Vediamo come te la cavi ora!»

Un rollio inquietante inclino l’aereo, che inizio a girare su se stesso in modo lento, ma anche a precipitare sempre piu velocemente. Bishop cerco la manetta di destra, ma Chris la teneva stretta. L’aria intorno a loro sembrava gemere e Bishop si senti le guance in fiamme per effetto della forza G.

Вы читаете Shadowman
Добавить отзыв
ВСЕ ОТЗЫВЫ О КНИГЕ В ИЗБРАННОЕ

0

Вы можете отметить интересные вам фрагменты текста, которые будут доступны по уникальной ссылке в адресной строке браузера.

Отметить Добавить цитату
×