«Iu-huu!» fu il grido assordante di Chris nel microfono, simile a quello di un cowboy su un cavallo selvaggio.

Bishop impreco e gli assesto un colpo secco affondandogli le nocche nella coscia.

«Ahi, cazzo!» urlo Chris rilasciando la gamba.

Il pedale del timone cedette sotto il piede di Bishop che lo spinse a fondo. Chiuse la manetta del motore di sinistra in modo da annullarne la spinta e riallineo le ali. Il nauseante avvitamento cesso, ma l’aereo continuava a precipitare verso le montagne. Ai suoi lati sorsero le creste di un mare d’alberi, verso il quale l’apparecchio stava affondando rapidamente. Nel parabrezza apparve l’inquietante sagoma di una roccia scura.

Bishop serro le mascelle e tiro la cloche verso di se, alzando il muso dell’aereo con ogni energia rimastagli. A quel punto, riaccese entrambi i motori a pieno regime e trattenne il fiato mentre la roccia si avvicinava al suo volto, un secondo dopo l’altro.

Infine, il Cessna riprese a salire. Bishop guardo l’indicatore di velocita e poi a ore nove. Le cime degli alberi sembravano toccare l’ala, era quasi possibile distinguerne ogni singola foglia. Ma in pochi secondi l’aereo le oltrepasso e la terra torno ad allontanarsi velocemente.

Bishop guardo Chris. «Ma cos’hai in quel cervello bacato, figlio di puttana?» impreco.

Chris si sfrego la coscia nel punto in cui era stato colpito e rivolse a Bishop un’occhiata torva. Poi inizio a ridacchiare, un suono che si diffuse rauco e profondo nelle cuffie di Bishop.

«Riportalo a cinquemila piedi», disse. «Proviamo qualcos’ altro.»

E torno a fissare il finestrino con sguardo assente.

8

Jim, ti rammento che la procedura prevede che tu mi tenga sempre dettagliatamente informato sulla natura delle attivita criminali, se ve ne sono. Sono consapevole del pericolo che corre il nostro cliente, ma non voglio che tu comprometta la tua sicurezza. Inoltre, per quanto riguarda la signora Wannamaker, sono certo che sia una buona fonte di informazioni, ma mi aspetto che tu le ottenga in modo ragionevole e, soprattutto, professionale. W.

Bishop ebbe l’occasione di raccogliere informazioni in modo professionale quella notte stessa.

Era seduto al tavolino della sua camera da letto, al piano superiore, e aveva appena finito di leggere il messaggio di Weiss. Mentre guardava fuori dalla finestra, vide Kathleen uscire e fermarsi sotto il portico. La luce della luna illuminava il vialetto e Bishop si accorse che il furgone di Chris non c’era piu.

Rimase immobile a osservarla: indossava una T-shirt azzurra e pantaloncini beige. Gli piacevano i fianchi rotondi e il seno procace, ma le ragioni per cui intendeva farsela erano altre. In primo luogo c’era il lavoro; in secondo, doveva dare una lezione a quel bastardo del marito e ripagarlo dello scherzetto che gli aveva fatto in volo quella mattina. Riguardandola, ammise con se stesso che avrebbe tratto un doppio piacere da tutto cio.

Kathleen si era intanto appoggiata alla ringhiera ad assaporare il fumo di una sigaretta.

Bishop cancello il messaggio di Weiss e si alzo. Pochi mimiti dopo scese a sgranchirsi le gambe in giardino. Era calata un’oscurita compatta. La calura, che aveva martellato la regione per tutta la giornata, adesso pareva adagiarsi sulla notte come un lenzuolo. Le cicale emettevano i loro versi tra gli aceri. Gli insetti ronzavano intorno alle lampade accese sotto il portico di Kathleen come elettroni impazziti: Bishop ne scorse le ombre riflesse sul volto e sulle braccia della donna quando lei si volto per sorridergli. La raggiunse varcando il sottile confine di prato che separava le due case.

«Come va?» le chiese.

Kathleen rispose con un gesto vago della mano che stringeva la sigaretta. «Prendo un po’ d’aria. Non mi piace fumare con l’aria condizionata accesa.»

«Neanche a me. Chris e uscito?»

«E andato al Clover Leaf, in citta.»

«Si, so qual e.»

«Brutto posto, no?»

«In effetti mi e sembrato alquanto rozzo.» Indico gli scalini del portico. «Posso?»

La donna alzo le spalle, ma Bishop colse una luce di interesse nei suoi occhi. Sali gli scalini, si appoggio alla ringhiera, di fronte a lei, e la fisso… un lungo e intenso sguardo che non poteva essere frainteso. Kathleen fece un’espressione indifferente, ma dal respiro rallentato si capiva che era consapevole della sua vicinanza.

Fumarono insieme per qualche minuto, in silenzio. Udirono il suono di un telefono in qualche casa del vicinato.

«Chris dice che hai superato tutti i test. Sei pronto per volare.»

«Be’, lui ti sottopone a delle prove infernali.»

«Non badarci. Chris e un bastardo.»

Bishop alzo un sopracciglio. «Ma e tuo marito, giusto?»

«Che cosa vuoi che ti dica, le vie dell’amore sono misteriose…» Lascio cadere un po’ di cenere, con indifferenza. «Si diverte a vedere i nuovi che se la fanno sotto; li lascia soffrire fino all’ultimo istante. Io l’ho avvertito: un giorno o l’altro finira male.»

«Per dirtela tutta, non me ne frega un accidente se gli succedera», disse Bishop, «almeno fin tanto che non mi ci trovo io su quell’aereo.»

«Bene.» Rise sommessamente, poi scosse la testa. «Senti, non devi fraintendermi. Chris e un buon pilota, anzi, un ottimo pilota. Vola da quando era giovanissimo. Ha pilotato gli elicotteri quando era militare e sa portare qualsiasi velivolo. Puo riprendere il controllo di quel Cessna anche a venti piedi e non ha mai messo la vita di nessuno in pericolo. Gli piace solo fare lo sbruffone, nient’altro.»

«Sicuro.»

Kathleen si stacco dalla ringhiera, lascio cadere la sigaretta e la spense sotto la punta della scarpa. Lo guardo e disse: «Fammi un favore, non dire niente di tutto questo a Ray. Questo e il terzo lavoro di Chris in due anni e se lo perde… Cristo, non voglio proprio pensarci».

«Non posso crederci!» si stupi Bishop. «Ho sentito dire che Chris va forte, e che Ray non lo licenzierebbe mai.»

«Davvero? E dove l’avresti sentito?»

«In giro. Mi hanno detto che e amico del socio di Ray, come si chiama… Hirschorn.»

Kathleen guardo la strada vuota con aria stanca; avrebbe potuto dire molto sull’argomento, ma non lo fece. «Chris pensa sempre di essere incredibilmente bravo, e subito dopo si ritrova senza lavoro.» Sbuffo, gonfiando appena le guance. «Quello che voglio dire e che e giovane e impulsivo, ecco tutto. Non si rende bene conto delle situazioni. Ha passato dei brutti momenti negli ultimi due anni, da quando lo hanno buttato fuori dall’esercito… L’hanno veramente messo a terra. Poi ha lavorato nelle spedizioni e ha perso anche quel lavoro. Qui non e come a San Francisco o Los Angeles, non ci sono tutti quei posti di lavoro. Sono preoccupata che anche questa volta possa fallire.»

«Capisco.» Anche Bishop spense la sigaretta sotto il piede e rimase immobile davanti a lei. «Non diro niente.» Con la scusa di osservare la luna, si avvicino alla donna, fin quasi a toccarla, rilassato, con una mano nella tasca dei jeans.

Lei lo guardo negli occhi e si senti avvolgere dallo sguardo di lui. «Grazie», disse.

«Ma ti dico una cosa», incalzo Bishop. «Se sapessi che a casa mi aspetta una donna come te, starei molto, molto piu attento a come volo.» Nel dire cosi alzo un dito e lo poso sulla guancia di Kathleen che, ipnotizzata, non distolse lo sguardo.

«Non fare cosi», sussurro.

Il dito di Bishop scivolo dalla guancia verso il mento. Alla fine lei si sforzo di ripetere: «No, Frank, davvero».

Bishop abbasso la mano e la donna distolse lo sguardo.

«Come se avessi bisogno anche di queste stronzate», mormoro Kathleen.

Stava per risponderle, per dirle che ne aveva davvero bisogno, che lui riusciva a vederla com’era e sapeva

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