Ma dopo che Lapin si fu allontanato borbottando, il buonumore momentaneamente manifestatesi in Shandy scomparve. Suo zio era morto senza un soldo. Non ci sarebbero state ne vendetta, ne nave. Affitto una stanza per la notte e poi al mattino si fece dare un passaggio fuori da L’Arcahaye e fino alla Jenny in attesa.
Per le successive due settimane guido la Jenny in un frenetico giro dei Caraibi, ma sebbene controllasse in ogni registro di porto, anche in quelli inglesi dov’era ricercato, non trovo alcuna annotazione riguardante uno Strepitoso Carmichael o anche una Charlotte Bailey che fossero stati visti in qualche luogo dopo il primo agosto, quando, dopo aver sollevato con la magia Shandy e averlo scaraventato fuori bordo, Benjamin Hurwood aveva dato ordini alla sua ciurma di cadaveri ed era salpato.
Alla fine delle due settimane di infruttuosa ricerca la sua ciurma era sul punto di ammutinarsi e il termine ultimo per accettare il Perdono del Re distava solo due giorni, cosi Shandy ordino ai suoi uomini di far virare la vecchia corvetta verso l’Isola di New Providence.
Arrivarono a meta del pomeriggio del martedi, il cinque di settembre, e quando Shandy lascio la Jenny non si volto indietro; Venner avrebbe potuto assumerne il comando da quel momento in poi, e portarla all’Inferno o nel Regno dei Cieli per quello che gl’importava. Una volta a terra, ebbe il tempo di recarsi al fortino, accettare ufficialmente il perdono dal Governatore Rogers, e tornare sulla spiaggia per preparare una lauta cena. E, inaugurando quella che sarebbe diventata una tradizione durante i tre mesi a venire, non mangio quasi nulla, accontentandosi invece di un’enorme quantita di bevande.
CAPITOLO VENTITREESIMO
Un giovane guardiamarina della Navy si avvicino, esitante, a Shandy. «Scusatemi… siete Jack Shandy?»
Shandy stava terminando la tazza, e fisso con sguardo da gufo il giovane, al di sopra dell’orlo. «Esatto,» disse, dopo averla finalmente abbassata.
«Siete quello — scusatemi — che affondo la Whitney?»
«Non credo. Cos’era la Whitney?»
«Una nave da guerra che scoppio e affondo, nel giugno scorso. Avevano catturato Philip Davies, e…»
«Oh.» Shandy noto che la sua tazza era vuota, e si alzo in piedi. «Giusto. Finora non avevo mai saputo il nome. In verita, fu Davies che la fece scoppiare… io mi limitai a dargli una mano.» Mise giu la tazza sul tavolo davanti alla tenda dei liquori e annui verso l’uomo che la gestiva.
«E voi sparaste al capitano?» prosegui il giovane guardiamarina.
Shandy prese la tazza che era stata riempita di nuovo. «Fu molto tempo fa, non ricordo.»
Il guardiamarina parve deluso. «Sono arrivato qui con la Delicia, assieme al Governatore Rogers,» spiego. «Io, uh… presumo che questo fosse un posto abbastanza selvaggio prima, eh? Schermaglie, sparatorie, tesori…»
Shandy rise piano e decise di non far scoppiare la bolla romantica del ragazzo. «Oh, certo, tutto questo.»
Incoraggiato, il giovane incalzo. «E voi avete navigato con Barbanera in persona, ho sentito, in quel viaggio misterioso fino alla Florida? Come fu?»
Shandy fece degli ampi gesti. «Oh… infernale, infernale. Tradimenti, schermaglie, supplizio della tavola, battaglie navali… paludi impraticabili, febbri terribili, indiani caraibici cannibali che seguivano le nostre tracce…» Fece una pausa, perche il giovane guardiamarina stava arrossendo e accigliandosi.
«Non dovete prendervi gioco di me,» scatto il giovane.
Shandy sbatte le palpebre, non ricordando con esattezza cio che stava dicendo. «Cosa intendete dire?»
«Il fatto che io sia nuovo di qui non significa che non so nulla. So che gli spagnoli sterminarono completamente gli indiani caraibici duecento anni fa.»
«Oh.» Shandy aggrotto le sopracciglia, concentrandosi. Dove aveva sentito parlare di indiani caraibici? «Non lo sapevo. Ecco, lasciate che vi offra del rum, non intendevo…»
«Non posso bere in uniforme,» disse il guardiamarina, anche se sembrava addolcito.
«Berro anche il vostro, allora.» Shandy scolo la tazza e la appoggio di nuovo sul tavolo. L’uomo dietro al tavolo torno a riempirla e traccio un altro segno sulla sua nota di credito.
«Sembra proprio che mi sono perso i giorni migliori della pirateria,» disse con un sospiro il guardiamarina. «Davies, Bonnett, Barbanera: tutti morti. Hornigold e Shandy che hanno accettato l’indulto… anche se ce n’e uno nuovo. Conoscete Ulysse Segundo?»
«No,» disse Shandy, sollevando con cautela la tazza. «Nome raffinato.»
«Beh, certo. Ha un grosso tre-alberi chiamato Orfeo Risalito, e ha catturato una dozzina di navi negli ultimi due mesi. Viene ritenuto il piu sanguinario di tutti… incute tale terrore che alcuni si sono gettati in mare e annegati quando si sono resi conto che lui stava per catturare la loro nave!»
«E piuttosto spaventosa questa cosa,» concesse Shandy, annuendo.
«Si raccontano le storie piu svariate su di lui,» prosegui con fervore il guardiamarina, poi s’interruppe. «Naturalmente, io non credo alla maggior parte di esse. Eppure, un mucchio di persone sembra prestarvi fede. Dicono che riesce a richiamare con un fischio il vento dalle tue vele e a farlo soffiare nelle sue, e che puo navigare e scovarti anche nella nebbia piu fitta, e quando cattura una nave non solo prende tutto l’oro e i gioielli, ma anche i cadaveri di tutti i marinai uccisi nell’abbordaggio! Accidenti, non s’interessa minimamente di roba come il grano, il cuoio o le ferramenta… prende soltanto i tesori, anche se dicono che il sangue fresco per lui abbia piu valore di qualsiasi altra cosa, e che a volte abbia dissanguato intere ciurme. Un capitano che perse la sua nave ma riusci a sopravvivere, disse che c’erano cadaveri fra il sartiame dell’Orfeo, ovviamente cadaveri in decomposizione… ma che uno di essi stava parlando!»
Shandy sorrise. «E cosa avrebbe detto?»
«Beh… non credo a questo, naturalmente… ma il capitano giuro che il cadavere continuava a ripetere, “Io non sono un cane…” Ehi, state attento!» aggiunse incollerito, poiche Shandy aveva lasciato cadere la tazza, e il rum si era rovesciato sui pantaloni dell’uniforme del giovane.
«Dov’e stato visto l’ultima volta,» chiese in fretta Shandy, «e quando e stato?»
Il guardiamarina sbatte le palpebre, sorpreso per l’improvviso e acceso interesse, cosi insolito in quell’uomo indolente e bonaccione che era parso non avere altro scopo nella vita che essere l’ubriacone dell’insediamento. «Accidenti, non lo so, io…»
«Pensaci!» Shandy afferro il giovane per il bavero dell’uniforme e lo scosse. «Dove e quando?»
«Uh… dalle parti della Giamaica, al largo di Montego Bay… neppure una settimana fa!»
Shandy lo spinse via, si volto sui tacchi e corse verso la spiaggia. «Skank!» strillo. «Skank, maledizione, dove… ah, ecco. Vieni qui!»
Il giovane ex-pirata lo raggiunse, indeciso, trotterellando. «Cosa c’e, Shandy?»
«La Jenny partira oggi, questo pomeriggio. Prendi tutti gli uomini che puoi — e le provvigioni — e portali a bordo.»
«Ma… Jack, Venner voleva aspettare fino a gennaio, per unirsi a Charlie Vane…»
«Che Venner sia dannato. Ho mai detto che rinunciavo al comando della Jenny?»
«Beh, no, Jack, ma tutti avevamo supposto…»
«Al diavolo le vostre supposizioni. Radunali e portali a bordo.»
Il cipiglio perplesso di Skank divenne un sorriso. «Sicuro… capitano.» Si volto e si allontano frettolosamente, i piedi nudi che sollevavano spruzzi di sabbia bianca.
Shandy aveva appena raggiunto di corsa una barca a remi tirata a riva e stava cominciando a trascinarla in acqua quando ricordo dove aveva sentito parlare degli indiani caraibici. Era stato quel vecchio pazzo del Governatore Sawney a menzionarli, la notte prima che il Carmichael e la Jenny salpassero per incontrarsi con