noi, come per voi, molti fatti siano destinati a restare avvolti nel mistero. Ma ci sono cose che abbiamo appreso e che voi dovreste sapere, ora che state per arrivare a una svolta decisiva per la vostra sopravvivenza o la vostra scomparsa come razza.

«Abbiamo chiamato questa trasmissione Gerarchie. Come vi e gia stato dimostrato nel modo piu convincente, la vostra razza non e destinata a diventare una di quelle che dominano sulla galassia. Il vostro pianeta vi e stato preso da esseri piu potenti di voi. Non hanno incontrato nessuna difficolta: e stato inevitabile come la legge di gravita. Adesso vivete in luoghi privi d’aria, nei deserti torridi o gelati del vostro sistema planetario. Alcuni di voi sperano nella liberazione. Altri tentano di fare qualcosa per ottenerla.

«Non sarete liberati. Vi restituiremmo il vostro pianeta, se potessimo, ma e al di la delle nostre capacita. I vostri sforzi per impadronirvi di nuovo della Terra saranno vani.

«Detto questo, dobbiamo adesso spiegarvi perche le cose stanno cosi. Un buon punto di partenza sara raccontarvi qualcosa di noi.»

Il film duro circa un’ora. Lilo lascio che le si chiudessero gli occhi, si allungo sulla comoda sedia, e si lascio investire dalle informazioni. Il film era girato molto bene, in modo assai simile a un documentario pubblicitario, con rapidi tagli e meticolosa cura nei particolari.

Sentirono parlare degli Ophiuciti in forma riassuntiva, con sequenze che non mostravano mai un essere vivente. Il fatto non sorprese Javelin (come in seguito disse a Lilo) poiche nei quattrocento anni di trasmissioni della Linea non era mai stata data la minima informazione su chi fosse a trasmettere.

Secondo quanto dicevano, erano una razza senza un pianeta natale. Non erano nativi di 70 Ophiucus ne di nessun altro sistema.

Javelin si chino e sussurro all’orecchio di Lilo: «Ne dubito. Penso che non vogliano dircelo.»

«E possibile.»

Sostenevano di esistere da moltissimo tempo: la loro origine precisa, come affermarono nel film, «si perdeva nei meandri della storia». Avevano reperti storici risalenti a sette milioni di anni prima, e anche a quel tempo la loro societa era identica alla attuale.

Il filmato ricapitolo e confermo in gran parte le ipotesi degli uomini sugli Invasori.

«Gli esseri da voi chiamati Invasori appartengono a quello che puo essere definito uno strato di intelligenza. Nella galassia ci sono molte razze simili alla loro, compresa una razza nativa del pianeta solare Giove. Queste specie si sviluppano solo su pianeti gassosi giganteschi. Non si servono di strumenti nel senso che intendiamo noi, ma sono piuttosto in grado di manipolare il mondo che li circonda con mezzi che sfuggono alla nostra comprensione. Puo essere utile considerarli telecinetici; non lo sono, tuttavia molte delle loro azioni sono simili a quello che potremmo fare noi.

«Per gli Invasori il tempo e una dimensione di una sostanza. Possiamo solo ipotizzare che cio influenzi la loro percezione della vita, ma non ci serve a molto. Ma questo li pone al di la della nostra portata nello stesso modo in cui noi saremmo al di sopra di un ipotetico mondo bidimensionale.»

Il seguito del filmato confermo quanto Lilo aveva appreso sui delfini molti anni prima, e cioe che rappresentavano un secondo livello di intelligenza. Vaffa sbuffo e Lilo la guardo, chiedendosi che effetto le facessero tutte quelle nozioni. I Terrestri Liberi credevano che i mammiferi acquatici fossero semplici animali e che la versione degli Invasori (secondo la quale erano venuti sulla Terra per liberarli) fosse pura leggenda.

«Le specie in grado di usare strumenti appartengono al terzo livello di intelligenza. Noi apparteniamo allo stesso livello, ma bisogna osservare che possono esserci vari gradi all’interno di un livello. Noi non siamo uguali a voi, e non lo saremo mai. Possiamo parlarvi di alcune cose, ma ce ne sono altre che voi non siete pronti a capire e altre ancora che noi non siamo pronti a rivelarvi. Adesso siamo arrivati al punto di questo messaggio, alla spiegazione di cio che facciamo qui e del perche siamo stati in comunicazione con voi per tutti questi anni.»

Per la prima volta una faccia comparve sullo schermo. Era una faccia comune, gradevole ma senza caratteristiche particolari, e a Lilo ci volle un secondo prima di rendersi conto che quello era «William». Fece un altro sorriso, non convincente come quelli che Lilo gli aveva visto fare di persona.

«Come abbiamo detto prima, siamo una razza che ha perso contatto con le proprie radici. Per voi sara forse difficile capire com’e successo. Possiamo solo fare delle ipotesi.»

Sullo schermo, sopra le spalle di William, apparve un pianeta simile alla Terra. «Dobbiamo esserci evoluti su un pianeta molto simile al vostro. Secondo il corso naturale degli eventi, ne venimmo cacciati, com’e successo a voi. Abbiamo osservato questo processo migliaia di volte, e varia pochissimo da razza a razza.» Sullo schermo, migliaia di navi fuggivano dal pianeta e andavano sulle diverse lune e sugli asteroidi del sistema.

«Dopo un po’ le razze come la vostra e la nostra cominciano a domandarsi se non possano riconquistare il proprio pianeta natale. Cominciano a compiere passi in quella direzione. Ma in breve gli esseri dei pianeti gassosi giganteschi mettono fine a questi esperimenti. Come prima, non incontrano nessuna difficolta.» Lilo osservo forme indefinite levarsi dal pianeta azzurro e sciamare sugli altri. Quello che stava succedendo era chiaro, senza che ci fosse bisogno di commento. «Cosi e accaduto a noi. Gia cacciati dal nostro mondo natale, venimmo attaccati nei luoghi nei quali c’eravamo rifugiati. Come nell’invasione originale, solo pochi di noi sopravvissero fuggendo sulle stelle piu vicine. E’ il destino che aspetta voi fra poco. Siete tutti a conoscenza della sempre crescente importanza del gruppo denominato Partito per una Terra Libera. Sono ormai molti secoli che la vostra razza ha accettato l’esilio senza protestare. E venuto il tempo che si levino voci di dissenso. E improbabile che vengano soffocate. Possiamo dirvi — e lo facciamo in modo ufficiale in questo momento — che il capo dei Terrestri Liberi, Tweed, ha intrapreso su Giove e su un’orbita vicina alla Terra esperimenti che hanno certamente attratto l’attenzione degli Invasori per gli esseri umani viventi sugli Otto Mondi. Sono esperimenti dannosi, ma Tweed non e un mostro. Comprendiamo il suo desiderio di ristabilire il dominio umano sul pianeta natale». Notiamo soltanto che i suoi tentativi sono inefficaci.

«Se non l’avesse fatto Tweed, l’avrebbe fatto qualcun altro, se riuscirete a fermare Tweed ci saranno altri che ne prenderanno il posto. Sappiamo per esperienza che, quando e arrivato il momento che un’idea si affermi, non serve a niente cercare di sopprimerla. Alcuni di voi non ascolteranno i nostri avvertimenti, cosi continuerete per la stessa strada. Continuerete a misurarvi con gli Invasori. A un certo punto sarete pronti a tentarla voi un’invasione. Fallira, e quelli di voi che resteranno negli Otto Mondi saranno sterminati.

«Qualcuno riuscira a fuggire. I viaggi interstellari sono gia alla vostra portata. Non c’e mai stata una sufficiente pressione economica che vi costringesse a ottenerli. Alcuni di voi, comunque, daranno ascolto, e se ne andranno in tempo. Vorrei potervi dire che a questo punto la storia e a lieto fine.» Una pausa. «La galassia e un luogo affollato,» continuo William. «La nostra razza non tardo a scoprirlo. La ricerca di un posto su cui vivere e lunga e difficile. Alcune specie non riescono mai a trovarlo. Si estinguono. Altre si frazionano e non sono in grado di mantenere contatti fra i loro frammenti sperduti. E a poco a poco mutano. Nuove razze nascono nello spazio interstellare. Fra le stelle si svolge un processo di evoluzione piu severo di quello che ha fatto nascere la vostra razza sul vostro mondo. Dove c’e conflitto di interessi, la lotta e senza quartiere. Guerra e un termine troppo semplice per descriverla. Le specie possono cambiare, associarsi, assorbirsi l’una con l’altra.

«Noi chiamiamo noi stessi i Mercanti. In un certo senso non abbiamo un singolo pianeta natale, anche se dev’essere esistita una razza originale che per prima mise a punto la nostra forma di vita. Allo stadio attuale, siamo un amalgama di molte razze che hanno raggiunto un equilibrio tale da sopravvivere.»

Apparve la stazione della Linea Calda. Ruotava lentamente. Ne emerse un faggio di luce rossa che passo vicino a una stella gialla.

«I Mercanti sono un’organizzazione avente lo scopo di fornire alle razze cacciate dai rispettivi pianeti le nozioni necessarie per sopravvivere. Trasmettiamo informazioni, come abbiamo fatto con voi. Attraverso i secoli vi abbiamo insegnato a manipolare la vostra struttura genetica. Per motivi vostri avete deciso di non modificarvi. Avete ignorato la maggior parte delle informazioni che vi abbiamo inviato, e che avevano per lo piu a che fare con le alternative a cui vi sareste trovati di fronte alterando il DNA umano. E una situazione insolita; abbiamo incontrato poche razze che esitassero a modificarsi. Per qualche ragione la vostra razza ha assunto un atteggiamento cosi carico di pregiudizi nei confronti di un cambiamento che non siete nemmeno in grado di comprendere le informazioni che vi abbiamo inviato su voi stessi.

«Non potete piu permettervelo. Dovete smettere di definire la vostra specie con qualcosa di cosi arbitrario come un codice genetico e compiere il grande salto verso una consapevolezza razziale capace di tenervi uniti nonostante le differenze fisiche che introdurrete fra voi. E dovete definire la vostra razza

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