esperimenti di ceramica e ad allevare polli e conigli.

Le tribu locali rispettavano il suo isolamento, a parte alcuni giorni sacri, allorche andavano a chiederle di celebrare riti religiosi che le erano oscuri ma che le sembravano soprattutto destinati a favorire la caccia. Accettava di pregare per loro, purche la lasciassero in pace per il resto dell’anno.

C’erano molte cose che la tenevano impegnata. Quando aveva bisogno di rilassarsi, usciva con la canoa e pescava. Le piaceva: poteva stare seduta a guardare l’acqua senza pensare a niente. Non provava piu amarezza per cio che le era successo. Se pensava a qualcosa, pensava a Makel.

Lilo si era tenuta lontana da tutti dal giorno in cui era morto. Nella sua vita, niente l’aveva colpita quanto la morte del ragazzo. Era stato un modo cosi sciocco, cosi inutile di morire. Da allora aveva visto la morte di molte persone, e sempre con la, stessa sensazione. Non siamo stati fatti per questo. La razza umana merita di meglio.

Lilo non era abituata a sentimenti ed emozioni cosi forti. Aveva combattuto contro se stessa per anni, ripetendosi che un essere umano era un animale come gli altri e poteva morire come tutti. Pero non era soddisfatta. La logica non bastava. Non poteva tener conto di tutti gli aspetti. Comincio a sentire che la terra su cui camminava sarebbe dovuta appartenere alla razza umana. Un tempo le era appartenuta. Forse coloro che erano vissuti prima dell’Invasione non avevano fatto un buon lavoro con lei, ma anche allora si erano sforzati. Ora tutti gli esseri umani sulla Terra erano nuovamente ridotti allo stato selvaggio. Le faceva male vedere una cosa del genere.

Andare sulla Terra aveva fatto diventare Lilo una Terrestre Libera.

Un giorno una grande forma scura apparve da sotto l’acqua, a meno di tre metri dalla sua barca. Ci fu un tremendo getto d’aria e una colonna di spruzzi si disperse tutt’intorno a lei.

Si alzo in piedi e la fisso. Era lunga almeno venti metri, tozza sul davanti.

Il Capodoglio.

Lilo gli lancio contro il cesto dei pesci, che rimbalzo in acqua. La pelle luccico, intatta. Lancio il remo, una ciotola di creta in cui teneva l’esca, e poi tutto quello che riusci a trovare sul fondo della barca.

Lentamente, il leviatano si giro. Apparvero due enormi pinne caudali che ondeggiarono per un attimo in aria prima di penetrare silenziosamente nell’acqua.

Lilo continuo a tremare per un’ora.

Il giorno dopo, forme gialle silenziose apparvero all’orizzonte. Lilo si alzo in piedi sulla spiaggia per guardarle, anche se le facevano male gli occhi. Erano ai limiti della visibilita, ma il problema non era questo. Erano forme. Erano tutte le forme contemporaneamente. E non si fermavano mai.

Le aveva gia viste, sotto di se, mentre precipitava nell’atmosfera gioviana, poco prima che i suoi sensi si dividessero e si trovasse sulla spiaggia — che scoprisse che era gia sulla spiaggia, anche mentre cadeva verso Giove. Aveva rimosso quell’esperienza, ma adesso la ricordava: l’incredibile dissolvenza che aveva vissuto e che l’aveva lasciata sulla Terra.

Di nuovo non riusci a controllare il tremito, ma questa volta era piu per rabbia che per paura.

Abbatte un albero adatto e passo i giorni seduta sulla sabbia a guardare l’acqua e a lavorare il legno. Lo ridusse alla lunghezza di tre metri e in cima vi mise dell’acciaio che aveva faticosamente modellato da alcuni rottami. Quindi attese.

I getti comparvero un mattino presto. Lilo li osservo, tirando profondi respiri d’aria di mare finche le punte delle dita non cominciarono a pizzicarle. Tutti i nervi del corpo le vibravano, mentre si toglieva il corpetto di pelle e il perizoma e correva sulla sabbia verso la barca. Non aveva piu paura di morire. Era il giorno giusto, e le balene aspettavano di assaggiare il suo arpione.

Si rendevano conto che lei era li, decisa a ucciderle? Non lo sapeva ne le interessava. Remo vigorosamente verso la massa dei corpi neri ondeggianti.

Sopra di lei sfrecciavano gli Invasori. Non acceleravano ne rallentavano: semplicemente si muovevano. Entravano e uscivano dall’acqua senza rumore e senza spruzzi. Lilo si alzo e agito l’arpione contro di loro, poi si controllo. Anche nella sua rabbia maniacale, nelle rosse profondita della sua furia nei loro confronti e nei confronti di quello che avevano fatto alla sua gente, sapeva che alcune cose erano al di la della sua portata. Si sarebbe vendicata sulla carne e sul sangue, poi sarebbe morta perche non restava niente da fare, perche non aveva senso continuare a camminare su spiagge nude o starsene seduti vicino a una capanna di fango.

Era li nell’acqua accanto a lei, un largo dorso nero chiazzato appena sotto la superficie. Porto la mano al fiore metallico sulla clavicola e si trasformo in una creatura deforme di un blu brillante, calda come il sole che le si specchiava sulla faccia.

Senti un grido. Il suo braccio si levo, si raddrizzo, ebbe un, sussulto. L’asta di legno le tremo nella mano, mentre sprofondava nella montagna di grasso.

La Cacciatrice Argentea, Diana, era in piedi sul dorso della balena e gridava. Tenne l’arpione con tutt’e due le mani mentre la coda del mostro si alzava e si abbatteva sulla barca.

La balena si immerse.

24

La pellicola arrivo alla fine e per un po’ sbatte rumorosamente sulla bobina. Uno degli uomini si allungo e spense il proiettore. Si accesero le luci e Lilo, Javelin, Vaffa e Cathay si trovarono di fronte a otto facce che li guardavano con espressione interrogativa. Nella stanza l’atmosfera era tesa; i Mercanti stavano aspettando qualcosa.

Per qualche motivo, a Lilo sembrava di vivere in una commedia musicale. La situazione era distaccata dalla realta proprio come in un musical, con i personaggi che si bloccano a meta dell’azione per mettersi a cantare.

«Be’,» fece William. «Bene. Che ne pensate?»

«Efficace,» azzardo Cathay.

«Solido. Va dritto allo scopo,» disse uno dei Mercanti.

Javelin si schiari la gola.

«Uh… si. E un bel film. Ma siamo davvero venuti qui per discutere i meriti artistici dei vostri addetti alla propaganda?»

«Vorremmo sapere cosa ne pensate,» disse William. La sua voce trasudava fermezza. «Naturalmente ci rendiamo conto che non avete il potere di accettare o di rifiutare quello che vi abbiamo offerto… Non siete i rappresentanti della vostra razza.»

«Che avete intenzione di farne? Non l’avrete girato solo per noi.»

«Lo trasmetteremo. Non sulla Linea Calda, pero. Questa volta arrivera direttamente a tutti i pianeti abitati del vostro sistema. Questo e il modo in cui agiamo di solito. Vi sarete resi conto che non abbiamo mai utilizzato tutta la potenza del trasmettitore. Non possediamo un laser grande abbastanza per trasmettere a diciassette anni luce di distanza, ma possiamo inviare un segnale piu forte di quelli che avete ricevuto finora. L’abbiamo confuso e distorto deliberatamente, simulando quello che vi sareste aspettati se fosse venuto da 70 Ophiucus. Volevamo che pensaste che eravamo molto lontani.

«Quando sappiamo che essere scoperti e solo una questione di tempo, inviamo il primo messaggio che avete ricevuto. Di solito arriva qualcuno. Se non si vede nessuno ci domandiamo se non stiamo perdendo il nostro tempo. Voi siete stati molto abili.»

Javelin si sposto sulla sedia, con un’espressione amara sul volto.

«Si, ma cosa vi aspettate che faccia la gente una volta visto il film?»

«Prego?» William le punto gli occhi addosso.

«Quello che intendo dire e che voi volete qualcosa in cambio delle informazioni che ci avete mandato. D’accordo, questo lo capirebbero tutti. Pero volete la nostra cultura. Ho paura di non aver afferrato com’e che intendereste prenderla.»

«Credevo che il film lo spiegasse chiaramente.»

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