grassa che aveva le chiavi della stanza di Eloisa. La ragazza venne ad aprire in accappatoio blu e ciabattine rosa di pelliccia, gli occhi ancora gonfi di sonno, ma desti all'istante alla vista dei due poliziotti. Falcon la prego di consegnargli la chiave e le raccomando di sforzarsi di ricordare quando avesse visto la sua amica l'ultima volta e di dire alle altre di fare lo stesso. La ragazza non ebbe bisogno di chiedere che cosa fosse accaduto e gli porse subito la chiave.

Lo stupido panda accolse i due uomini, che si guardarono intorno, osservando i miseri oggetti accumulati nel corso di quella vita breve e dura. Ramirez lancio un'occhiata alle cianfrusaglie sulla toletta.

«Che ci facciamo qui?» domando.

«Guardiamo e basta.»

«Crede che ci sia venuto?»

«Troppo rischioso», rispose Falcon. «Dobbiamo trovare l'indirizzo e il numero di telefono della sorella. Il panda e per la nipotina.»

Ramirez, alzando gli occhi dal panda, osservo il suo capo come se stesse vedendo un essere patetico, sperduto, sminuito e scollegato.

«Ne ho vinto uno per mia figlia l'anno scorso alla Feria», disse poi, accennando con il capo all'ospite silenzioso. «Ne va matta.»

«Strano come i pupazzi di peluche suscitino quell'istinto», osservo Falcon.

Ramirez indietreggio davanti a una possibile intimita.

«Non aveva poi una vista cosi perfetta», disse indicando un paio di lenti a contatto sul comodino.

«Lo conosceva gia», affermo Falcon. «Ne sono sicuro. Pensi a tutte le riprese che ha fatto per girare La Familia Jimenez. Deve aver visto Raul insieme con quella ragazza ben piu di una volta e certamente ha voluto sapere perche cercasse proprio lei.»

«Probabilmente faceva i migliori pompini della citta», suggeri Ramirez brutalmente.

«Deve esserci un motivo.»

«Sembrava molto giovane, forse a lui piaceva per questo», disse Ramirez.

«Il figlio ha detto che si era innamorato della prima moglie quando lei aveva tredici anni.»

«Comunque sia, ispettore capo, queste sono solo congetture.»

«Di cos'altro disponiamo per supportare le nostre idee? Non abbiamo bisogno di altri indizi con le tracce che si sta lasciando dietro.»

«Secondo il Juez Calderon una principale indiziata esiste ancora», fece notare Ramirez.

«Non l'ho dimenticata, Inspector», disse Falcon.

«Ammesso che abbia assoldato qualcuno e che abbia capito di aver scatenato un pazzo, forse sta pensando di non essere proprio al sicuro lei stessa», osservo Ramirez. «Continuo a credere che dovremmo torchiarla.»

Le ragazze del gruppo di Eloisa sfilarono davanti alla porta dirette alla stanza dell'amica grassa. Ramirez trovo la rubrica del telefono di Eloisa e i due poliziotti percorsero il corridoio per raggiungere le ragazze, stravaccate in un locale fumoso.

Mentre Falcon le metteva al corrente di quanto era successo gli unici rumori nella stanza erano lo scatto degli accendini di poco prezzo e il sibilo delle boccate di fumo aspirate. Alla domanda se Eloisa vedesse qualcuno al di fuori del suo lavoro si levo qualche risatina di derisione. Dovevano riflettere bene, le invito Falcon, ma le ragazze risposero che non ce n'era bisogno: Eloisa non aveva nessuno tranne la sorella a Cadice. Falcon scruto attentamente i loro volti, facce da profughe, in fuga dalla vita, bloccate al confine della civilta, lontane da ogni conforto. Le congedo, rimase soltanto la ragazza grassa.

«Qualcuno c'era», disse quest'ultima quando tutte le altre furono uscite. «Non un cliente regolare, ma l'aveva visto piu di una volta. Diceva che era diverso dagli altri.»

«Perche non ce lo hai detto subito?» le domando Falcon.

«Perche pensavo che fosse riuscita ad andarsene, aveva detto che se ne sarebbe andata.»

«Comincia dal principio», suggeri Falcon.

«Ha detto che lui non voleva fare sesso, voleva soltanto parlare.»

«Un altro», borbotto Ramirez e Falcon lo zitti con un'occhiataccia.

«Le aveva detto che era uno scrittore, che stava facendo non so che cosa per un film.»

«Di che cosa parlavano?»

«Lui le chiedeva tutto sulla sua vita, si interessava anche dei minimi particolari, e specialmente si interessava a quello che chiamava 'varcare la frontiera'.»

«Sai che cosa intendesse dire con questo?» le domando Falcon.

«La prima volta che aveva fatto sesso. La prima volta che lo aveva fatto per soldi. La prima volta che si era lasciata fare certe cose. La prima volta che era rimasta incinta. Il primo aborto. Le prime botte che aveva preso. La prima volta che un uomo l'aveva minacciata con un coltello. La prima volta con una pistola… la prima volta che un uomo l'aveva ferita. Queste frontiere.»

«E parlavano soltanto?»

«La pagava come se facessero sesso, ma parlavano soltanto.»

«Ha mai detto che aspetto avesse?» domando Falcon. «Di dove era? In che modo parlava? Aveva un nome?»

«Lei lo chiamava Sergio.»

«Era andata da lui venerdi sera?»

La ragazza si strinse nelle spalle.

«Lo hai mai visto?»

Cenno di diniego.

«La tua amica deve avertelo descritto.»

«Stiamo sempre attente a quello che ci diciamo… potrebbe ritorcersi contro di noi. Mi ha detto soltanto che era guapo. Forse ha detto di piu a sua sorella.»

«Tu credi che provasse qualcosa per quell'uomo, visto che aveva pensato di andarsene con lui?»

«Diceva che nessuno le aveva mai parlato cosi.»

«E lui le aveva rivelato qualcosa di se?»

«Se l'ha fatto, lei non me lo ha detto.»

«Che cosa sai di Sergio… a parte questo nome?»

«So che ha fatto qualcosa di molto pericoloso», affermo la ragazza. «Ha dato a Eloisa una speranza.»

«Speranza?» ripete Ramirez, come se la cosa contasse ben poco per lui.

«Si guardi in giro», lo invito la ragazza grassa. «Provi a immaginare che cosa puo fare la speranza a chi vive come noi.»

Alle otto di sera, dopo aver perquisito e sigillato la stanza di Eloisa, Falcon e Ramirez erano di ritorno alla Jefatura. Non avevano trovato nulla, nessun riferimento a nessun Sergio sulla rubrica della ragazza. Lasciato Ramirez alle scartoffie, Falcon ando a Tabladilla per l'appuntamento con lo psicologo. Parcheggio sull'altro lato della strada e per un po' passeggio avanti e indietro per la lunghezza della vettura, dando un'occhiata alle targhe a fianco dei portoni, riluttante a fare il primo passo.

Gli venne alla mente un ricordo del padre che costringeva i meccanici ad armeggiare con il motore della Jaguar anche quando l'automobile funzionava alla perfezione; era solito dire: «Giusto in caso qualcosa stia per guastarsi». Maniaco. Il punto era che lui, al contrario, aveva davvero bisogno di essere «aggiustato». Ma che cosa gli sarebbe successo? Quale terribile filo nero sarebbe stato dipanato da quel gomitolo aggrovigliato che era il suo cervello? Si sarebbe disfatta tutta la trama? Vide se stesso, la mente annebbiata e la mandibola rilasciata, fissare i due infermieri dal camice bianco che lo preparavano per l'intervento chirurgico: vedra, solo un taglietto e si liberera per sempre dal passato. Evidentemente era gia fuori di se, se ne rendeva conto, visto che stava pensando a un'operazione di neurochirurgia, quando tutto cio che stava per affrontare era una chiacchierata. Si asciugo il palmo sudato stringendo il fazzoletto tra le mani e attraverso la strada.

Le scale erano interminabili, o cosi sembro a lui, e fu costretto a compiere uno sforzo per passare la porta in cima alla rampa. Dietro la scrivania era seduta una giovane donna.

«Salve, signor Falcon», lo saluto cordiale, abituata a trattare con le menti a pezzi. «E la prima volta, vero?»

Aveva i capelli biondi e le labbra tumide. Gli porse un formulario da riempire, ma Falcon non lo prese. Sulla

Вы читаете L'uomo di Siviglia
Добавить отзыв
ВСЕ ОТЗЫВЫ О КНИГЕ В ИЗБРАННОЕ

0

Вы можете отметить интересные вам фрагменты текста, которые будут доступны по уникальной ссылке в адресной строке браузера.

Отметить Добавить цитату