era stata chiusa da cordoni di soldati. Altri testimoni hanno poi detto che, poco prima del 17 luglio, Jurovskij si era informato se la strada per i pozzi minerari fosse percorribile con un autocarro pesante.
«Infine c’e la conclusione di Sokolov, in cui si parla per la prima volta di gioielli cuciti negli abiti e scoperti prima che i corpi fossero bruciati con ‘acido e benzina’. E di acido e benzina parla anche mio nonno. Ma tutte queste conferme non ci aiutano a capire che cosa abbia voluto dire il nonno con la frase:
«Penso che sarebbe il caso di effettuare una ricognizione nella zona. Magari e rimasto qualche indizio, e…»
«Un momento», la interruppe lui come se avesse avuto un’illuminazione improvvisa. «Perche si chiama Quattro Fratelli?»
«Perche una volta c’erano quattro grandi pini, che pero credo non esistano piu. Tutta la zona e in stato di abbandono.»
«Credo di essere sulla strada giusta, Nadja», esclamo Iosif. «Sono convinto che tra poco saremo ricchi, molto ricchi.»
New York. 21 dicembre 1986
Timothy si era coricato da mezz’ora, e nella casa regnava il silenzio piu assoluto. Maggie comincio finalmente a concentrarsi e a regolare la respirazione, stringendo nella destra uno dei guanti appartenuti allo scomparso. Dopo circa venticinque minuti cadde in uno stato di trance leggera e
Stremata, rimase sveglia buona parte della notte, come sempre le succedeva dopo una delle sue
«Mi aveva detto che si sarebbe fatta viva entro una settimana, signora Hassler, e invece non sono trascorse che poche ore», commento Lorens, stupito.
«Credo di sapere dove si trova Fassion. Posso venire da lei?»
«Benissimo, signora, la aspetto.»
Quando arrivo da lui, Lorens non abbandono i suoi toni gentili, ma nemmeno il sorriso scettico.
«Ho visto distintamente, in lontananza, le luci di un aeroporto», gli disse subito Maggie senza alcuna esitazione, «credo il La Guardia e, piu vicino ma sempre al di la dell’East River, College Point. Sopra di me passava una grande strada. In una discarica di rifiuti ho visto un barile di metallo, blu. Il corpo di Fassion e li dentro.»
Lorens si alzo e si piazzo davanti alla pianta della citta appesa al muro.
«Quindi lei sarebbe dovuta essere in questa zona», disse, indicando il sud del Bronx.
«Si, e la strada che ho visto potrebbe essere la 628.» Poi Maggie indico una zona colorata in verde, chiedendo: «Che cos’e?»
«Ferry Point Park.»
«Non vorrei sembrare invadente, Lorens, ma penso proprio che bisognerebbe mandarci una squadra di agenti.»
Il corpo di un uomo in stato di decomposizione fu trovato tre ore piu tardi dentro un barile blu in una discarica, esattamente come aveva indicato Maggie. Soltanto l’autopsia avrebbe potuto stabilirne l’identita, ma diversi particolari facevano pensare che si trattasse proprio di Fassion. Vestiva abiti eleganti e le sue mani erano protette da un paio di guanti di pecari.
Come logico la notizia trapelo, e la stampa si occupo a lungo della donna che con i suoi inspiegabili poteri contribuiva a risolvere casi apparentemente insolubili. L’inevitabile pubblicita la porto a ricevere richieste di aiuto da ogni parte del Paese.
Ekaterinburg. 28 dicembre 1986
Sebbene fosse domenica, Iosif Drostin usci molto presto. Raggiunta in autobus Koptijakj, scese nei pressi della zona mineraria abbandonata dei Quattro Fratelli, addentrandosi in quella che un tempo doveva essere la strada d’accesso, ormai ridotta a poco piu di un tratturo fangoso tra un sottobosco inestricabile.
Alcuni giorni prima era caduta la neve, e se ne vedevano ancora le tracce. Il freddo era intenso, seppure nemmeno paragonabile alle temperature siberiane. Iosif stentava ad avanzare e vagava ormai da circa un’ora tra i pozzi abbandonati, quando vide il primo pino. Si ergeva maestoso e sembrava in ottima salute. Iosif non ebbe piu dubbi: doveva concentrare gli sforzi in quella zona.
Mancava poco al buio, quando finalmente scopri il secondo pino, caduto nel sottobosco a un centinaio di metri circa dal primo. Le radici, scoperte, sembravano braccia scheletriche protese al cielo. Era stato probabilmente abbattuto da un fulmine o dal vento, e nessuno si era mai dato la pena di tagliarlo a pezzi e rimuoverlo. Iosif segno il punto preciso su una piantina che aveva con se.
Ma se non voleva passare la notte in quella zona spettrale doveva sbrigarsi. Torno in tutta fretta sui suoi passi e poco manco che perdesse l’autobus.
«Ci siamo», disse esultante a Nadja non appena fu entrato in casa. «Ho individuato due dei quattro pini. Domenica prossima spero di riuscire a individuare gli altri due: alberi di quelle dimensioni, anche se abbattuti o recisi, devono pur lasciare qualche traccia. Poi, una volta individuati i quattro punti cardinali, avro bisogno di un rotolo di spago per tracciare le diagonali e di una pala per scavare nel punto del loro incrocio.»
Nadja aveva un’espressione raggiante, ma sembrava senza parole, e cosi rimase qualche istante. «Ti amo, Iosif», riusci finalmente a dire con un soffio di voce.
Il mattino seguente Drostin si presento puntuale in fabbrica. Da quando aveva risposto con violenza alle sue provocazioni, sembrava che Kaplan avesse deciso di lasciarlo in pace.
New York. 31 dicembre 1986
In quei dieci giorni il telefono di Maggie non aveva mai cessato di squillare. Molti erano perditempo, alcuni la insultavano addirittura, ma c’era davvero chi aveva bisogno d’aiuto. Lei rispondeva a tutti, sebbene suo marito esprimesse il suo disappunto sbuffando e facendole ampi gesti di fastidio.
La popolarita a cui era assurta in cosi poco tempo era davvero incredibile. Venne persino intervistata da alcune emittenti televisive. Ma fu in particolare una telefonata a colpirla. «Vorrei complimentarmi con l’eroina del giorno e anche augurarti buon anno, Maggie», si senti dire. Ci mise qualche istante a riconoscere la voce, poi il suo bel viso bruno si apri in un largo sorriso.
«Pat! Che piacere.»
«Sai che riesci molto bene in fotografia e anche in televisione?»
«Ti ringrazio, ma non sono abituata a questa popolarita e mi sento spesso in imbarazzo.»
«Ne hai fatta di strada da quella famosa seduta spiritica. E pensare che era soltanto un trucco.»
«Un trucco?»
«Be’, ormai posso confessartelo. Lo avevo architettato per farvi paura, nella speranza che tu e Annie vi rifugiaste tra le nostre braccia.»
«Non posso credere che Derrick si sia prestato al gioco», ribatte lei tra il divertito e il piccato.
«E stato complice fin dall’inizio. Ma devi ammettere che avevo preparato una messinscena perfetta. Sono sempre stato un ottimo regista.»
«Un ottimo imbroglione, direi. Ah, a proposito di registi, sai che mi hanno proposto di condurre una trasmissione televisiva?»
«Su spettri e spiriti?»
«No, una trasmissione seria, con discussione in studio di casi ai limiti della scienza. Il produttore e il regista mi hanno proposto un talk show con ospiti illustri da intervistare. Timothy e io stiamo decidendo se e il caso o no di accettare.»
Sentendola nominare il marito, Patrick s’irrigidi un po’. Aveva telefonato con ben altre intenzioni. Avrebbe voluto dirle che non l’aveva mai vista cosi bella come al ristorante, che rimpiangeva i momenti del college e ricordava quell’unico abbraccio e quel bacio appena sfiorato. Ma riusci a controllarsi.