Le variopinte tende dei mori, illuminate dai fuochi, erano infatti a poche migliaia di passi. I Cavalieri del Tempio li colsero di sorpresa. Neutralizzate le sentinelle, scesero in massa dalle alture: erano piu di seicento contro trecento mori. Quando l’allarme si diffuse nell’accampamento, era ormai troppo tardi. I cavalieri crociati ebbero rapidamente ragione del nemico, e alle prime luci dell’alba erano gia di ritorno alle scialuppe.
Luigi di Valnure era ancora troppo giovane per prendere parte a un’azione militare, sebbene negli addestramenti avesse mostrato una notevole maestria. Era rimasto sulla galea e adesso, affacciato alla battagliola, osservava le operazioni di reimbarco.
Non appena Bertrand fu di nuovo a bordo, gli si avvicino: «Cugino, quando mi consentirete finalmente di seguirvi in un’azione militare?»
«Frena l’impazienza, Luigi, ogni cosa a suo tempo. Ho promesso a tuo padre di vegliare su di te e d’insegnarti l’arte della cavalleria, non di lanciarti nella mischia ancora inesperto. Hai tutte le doti per diventare Cavaliere, ma e ancora presto.»
Qualche giorno piu tardi Bertrand fu chiamato al cospetto del Gran Maestro.
«Bertrand», gli disse Jacques de Molay, «circolano voci inquietanti sull’Ordine. Maldicenze, dicerie infamanti. Fino a oggi la benevolenza del Santo Padre non le ha volute ascoltare, ma Bonifacio VIII e sempre piu lontano dalle cose terrene. Che cosa ne sara di noi quando gli succedera un nuovo papa, soprattutto se cedesse alle pretese di Filippo il Bello?»
«Il Testamento di Hugues de Payns!» esclamo Bertrand. «
«Non siamo a questo punto, Bertrand, la profezia del mio predecessore e ancor lontana dall’avverarsi. Credo tuttavia che tu possa essere piu utile al Tempio di Parigi che qui.»
Bertrand de Rochebrune fece per ribattere, ma un imperioso gesto lo fece desistere, mentre il Gran Maestro continuava: «Sei il Cavaliere in cui ripongo piu fiducia. Partirai con la prima nave per la Francia, dove agirai nel solo interesse del Tempio, riferendo direttamente a me qualsiasi situazione di pericolo per l’Ordine».
Quando rientro nei suoi alloggiamenti, Luigi, che stava lustrando le armi, noto subito la sua aria corrucciata.
«Che cosa vi angustia?» chiese, abbandonando la sua occupazione.
«Dovrai rinviare il tuo battesimo in battaglia, Luigi. Sono richiamato a Parigi. E naturalmente tu verrai con me.»
6
Parigi. 4 ottobre 1303
Il Tempio di Parigi era una costruzione alta e austera, con quattro torri ai vertici e altre due, piu basse, sul lato orientale. Il tetto, a forma di tronco di cono, sembrava una settima torre, altissima.
L’edificio era stato eretto nel corso del XII secolo e successivamente ampliato. Alla chiesa, di pianta circolare, era stato recentemente aggiunto un ampio coro. Si diceva che fosse molto piu lussuoso della residenza dello stesso Filippo IV, re di Francia.
Bertrand de Rochebrune era stato accolto con grande cordialita dal Precettore. Il suo salvacondotto recava il sigillo del Gran Maestro de Molay e ordinava di riceverlo con tutti gli onori. Quindi gli era stata assegnata una delle stanze sul fronte, mentre Luigi e Paul erano stati sistemati in una stanzetta nell’ala orientale. Shirinaze era stata accolta in una sede attigua, destinata alle donne incaricate delle cucine e delle pulizie, che non entravano mai nel Tempio vero e proprio.
Nel corso del primo anno della sua permanenza a Parigi, Bertrand si dedico con grande impegno alle sottili arti di diplomazia e politica, onde poter stilare periodici rendiconti da inviare al Gran Maestro.
De Molay era sopravvissuto miracolosamente alla capitolazione dell’isola di Ruad, presa dal Sultano d’Egitto dopo un lungo assedio. Nella battaglia erano morti duecentocinquanta Templari, e quasi la meta erano stati fatti prigionieri. Ma il Gran Maestro era riuscito a rifugiarsi a Cipro.
Ancora una volta un ordine di un Gran Maestro aveva salvato la vita a Bertrand, ma quel genere di esistenza non faceva per lui.
«
«
«
Bertrand de Rochebrune arrotolo con cura la pergamena, la sigillo e poi, introdottala in un cilindro di pelle, vi appose un secondo sigillo di ceralacca raffigurante una fune annodata con un nodo marinaro a formare il simbolo di un pesce stilizzato.
Lione. Giugno 1305
La citta era addobbata a festa. I drappi e gli stendardi con gli stemmi pontifici erano affissi a ogni angolo: Clemente V, papa voluto dal re di Francia, l’aveva scelta per salirvi sul Trono di Pietro.
Bertrand de Rochebrune era nel seguito del pontefice, accoltovi con tutti gli onori come alto esponente del Tempio, sebbene le accuse contro l’Ordine si fossero andate sempre piu intensificando. Si parlava di sordidi riti, addirittura denunciati da un presunto testimone oculare, l’ex templare Esquieu de Floyran.
La cattedrale di Saint Just era su un’altura. Sul percorso per raggiungerla si assiepava una folla festante.
Improvvisamente si udi un rumore sordo. Un muro di pietre, su cui avevano trovato posto centinaia di fedeli, oscillo paurosamente e rovino sul corteo papale. Lo stesso Clemente V fu disarcionato, e la sua tiara rotolo nella polvere. Dodici persone rimasero uccise, e molti furono i feriti travolti dalla folla in preda al panico.
Carlo di Valois, fratello del re, si chino, raccolse il copricapo papale con le tre corone sovrapposte, simbolo dell’integrita della Chiesa, e, inginocchiatosi, lo porse al pontefice.
Profondamente scosso, Bertrand de Rochebrune non pote non ripensare alle ultime parole di Hugues de Payns: «
Nel frattempo, al Tempio di Parigi, in assenza del suo protettore, Luigi di Valnure soffriva d’inedia. Quell’inattivita gli pesava come una cappa di ferro.
Mentre girovagava incupito nelle viuzze all’esterno del Tempio, incontro Shirinaze, che gli sorrise con la sua bella chiostra di denti candidi, sfavillanti nella pelle bruna. I due giovani non si vedevano da qualche tempo.
«Sono stanco di questo ozio», sbuffo Luigi. «Verra mai il giorno in cui potro impegnarmi in battaglia?»
«In modo che possiamo piangere un altro morto?» ribatte la giovane mora in tono carico di apprensione.