affrontare le teorie piu fantasiose, che volevano addirittura i Cavalieri del Tempio protagonisti di spedizioni oltre Oceano e quindi precursori di Colombo sulle rotte del Nuovo Mondo.
D’altra parte, dov’erano finite le loro diciassette navi alla fonda nel porto di La Rochelle, scomparse senza lasciare traccia il 13 ottobre 1307? E, di nuovo, da dove veniva l’immensa ricchezza in oro e argento accumulata dall’Ordine in un continente pressoche privo di minerali preziosi?
Era immerso ormai da diversi giorni in queste nuove ricerche, che pero gli avevano concesso soltanto dati labili e fantasiosi: apparenti croci latine e celtiche in diverse iscrizioni Maya, assonanze di vocaboli tra la lingua degli indigeni messicani con alcune parole di vari idiomi europei, antiche leggende che parlavano di uomini di pelle chiara venuti dal mare e venerati come dei. Una stella che indicava la rotta da seguire, a cui certi testi facevano risalire il vocabolo America. Troppo poco.
Al largo delle coste scozzesi. 20 ottobre 1307
L’autunno si preannunciava clemente. I venti favorevoli li spingevano verso occidente con velocita costante. La nave di patron Magri solcava il mare maestosa e inarrestabile, le altre sedici navi la seguivano in formazione sparsa. Di li a poco la flotta si sarebbe divisa.
Mentre Jean Marie de Serrault cercava di avvistare la terraferma dal ponte, Bertrand de Rochebrune gli si fece vicino. «E quasi giunto il momento di separaci, amico mio», disse.
«Si. Non posso abbandonare mia madre al suo destino. Trovero rifugio presso i miei cugini St Clair, a Roslin, fino a quando le acque non si saranno calmate. Dopo di che tornero senz’altro in Francia.»
«Ho giurato anch’io che tornero. Il pensiero che tanti miei fratelli languiscano in catene mi toglie il sonno.»
«Dubito che una sola persona possa bastare a liberarli.»
«Non importa, tornero ugualmente. Un singolare destino sembra assistermi… o condannarmi. Cosi e stato a San Giovanni d’Acri, cosi e stato nell’isola di Ruad. E ancora una volta un ordine mi salva, ma al tempo stesso mi allontana dal campo di battaglia. Non avrei di sicuro accettato se non mi fossero stati affidati i segreti del Tempio da portare in salvo.»
«Ah. Ecco che cosa contengono quei cofani pesantissimi e sigillati», esclamo de Serrault.
«Non lo deve sapere nessuno, amico mio. Se ve l’ho rivelato e soltanto perche sto per chiedervi una cosa di vitale importanza.» Bertrand fece una pausa, fissandolo negli occhi, quindi continuo: «Ritengo sia piu prudente affidare quelle casse a voi piuttosto che tenerle sulla mia nave, esposte a ogni pericolo. Le custodirete fino al mio ritorno. E a quel punto speriamo che le infami persecuzioni contro i Cavalieri del Tempio siano soltanto un terribile ricordo».
«Non temete, Bertrand, quelle casse rimarranno in un luogo sicuro finche non tornerete. Mio cugino St Clair non violera mai il vostro segreto.»
Come sempre succedeva di fronte a un avvenimento importante o pericoloso, le mani di Jean Marie presero a tremare, e il giovane fu costretto ad abbassare lo sguardo. Eppure, riflette Bertrand, quelle mani incerte e quella mente debole erano piu sicure della sua nave in balia di mari quasi ignoti.
Bertrand si congedo da Jean Marie con un caldo abbraccio, ma prima che scendesse nella scialuppa gli porse un involucro di pelle con una pergamena.
«Vi prego di custodire anche questo documento. Sono le ultime parole scritte dal primo Gran Maestro dell’Ordine, Hugues de Payns. Le ho tratte in salvo da San Giovanni d’Acri alcuni anni fa. Non e l’originale, che ho restituito al Gran Maestro de Molay, ma una copia che ho fatto eseguire in Italia. E comunque un documento prezioso, parole che, alla luce degli ultimi avvenimenti, ardono come fuoco.»
Roma. Una villa sull’Appia Antica. 20 gennaio 1999
«Che cosa siamo riusciti a scoprire di nuovo su Gerardo di Valnure?» chiese il Gran Maestro.
«Per il momento molto poco», rispose la donna, i cui occhi, visibili tra le fessure del cappuccio bianco, non tradivano il minimo senso di sottomissione. «Ma le sue ricerche procedono con metodo, e sono convinta che continuare a tenerlo d’occhio senza interferire nel suo lavoro possa portarci a buoni risultati.»
«Sono d’accordo. Dobbiamo assolutamente trovare i documenti scomparsi dal Tempio di Parigi in quello sciagurato ottobre del 1307. E a portarci a essi potrebbero essere proprio le ricerche di Gerardo di Valnure.»
7
Nuovo Mondo. Maggio 1311
Quattro anni erano volati come il vento. Il figlio di Luigi e Shirinaze giocava felice nel chiuso della palizzata che circondava le abitazioni come un baluardo. La sola struttura in pietra era una torre al centro del borgo. Un simbolo di potenza piu che uno strumento di difesa: la convivenza con gli indigeni proseguiva infatti pacifica. Trattavano gli uomini dalla pelle chiara, vestiti di ferro, come divinita, e mai si sarebbero rivoltati contro di loro.
Bertrand de Rochebrune chiamo Luigi nella sua casa, costruita con robusti tronchi di legno.
«E ora che io torni in Europa», gli annuncio.
«Credete sia conveniente? La persecuzione sara terminata? La Francia sara tornata una terra sicura per un Cavaliere del Tempio?»
«Comunque stiano le cose, sento il dovere di tornare. Andro prima in Scozia, dai parenti di Jean Marie de Serrault. Sapranno certamente che cosa ne e stato del Gran Maestro de Molay e dell’Ordine. Salpero tra dieci giorni.»
«Che cosa ti rattrista, Luigi?» chiese Shirinaze al marito, non appena lo vide arrivare a casa.
«Bertrand ha deciso di partire per l’Europa. La sua guida ci manchera molto. L’unica cosa che mi consola e che potro finalmente far avere notizie a mio padre. Probabilmente mi crede morto.»
E quella sera stessa Luigi scrisse una lettera.
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Il giovane arrotolo il foglio e lo chiuse in un astuccio di pelle scura. Quindi fece sciogliere due terzi di cera d’api, un terzo di pece bianca e un pizzico di verderame, aggiungendovi qualche crine di cavallo per aumentarne la solidita. Infine prese il sigillo del suo protettore, Bertrand de Rochebrune, e lo impresse nell’impasto caldo.
Castello di Valnure. 30 gennaio 1999
Gerardo si lascio cadere sul divano del salone. Aveva trascorso molte ore a sovrintendere ai nuovi lavori di ristrutturazione nell’ala piu antica ed era stanco. Fece appena a tempo a chiudere gli occhi per godere di un attimo di relax, quando si senti chiamare a gran voce dalla corte.
«Signor conte, presto, venga giu nelle cantine. Abbiamo scoperto una nicchia murata, e c’e dentro