possediamo solo strumenti antiquati, e pochissimo materiale con cui crearne di nuovi. Per esempio, noi possediamo un solo microscopio, un aggeggio rozzo, elementare. Ma ai tempi in cui erano padroni della Terra, i nostri antenati ne possedevano di perfetti, a dozzine, forse a centinaia. Credo che potessero fabbricarli a tre o quattro per volta. No, non credo che siano leggende, Eric. Sono convinta che e la verita, anche se e passato tanto tempo ed e difficile distinguere tra realta e favole. Non dimenticare che i nostri antenati avevano imparato a viaggiare nello spazio prima che arrivassero i Titanici. Non conoscevano il volo interstellare, come loro, e non avevano ancora colonizzato altri mondi, ma volavano da un pianeta all’altro del loro sistema solare, a bordo di navi altrettanto meravigliose e complesse di quelle con cui sono arrivati qui i Titanici. Per nostra disgrazia, i popoli della Terra non possedevano piu di una decina di quelle navi con cui esploravano i pianeti, quando i Titanici sono arrivati dalle stelle con una flotta d’invasione di migliaia di astronavi. Se fossero arrivati cento, o anche soltanto cinquant’anni dopo, forse anche noi avremmo avuto a disposizione una flotta agguerrita e capace di combatterli e di respingerli prima ancora che raggiungessero il sistema solare.»

Eric sorrise, fissando, attraverso il fondo della gabbia, le altre gabbie sospese nell’abbacinante candore, dentro le quali gli uomini prigionieri aspettavano avviliti il loro destino o misuravano a gran passi il pavimento con rabbia impotente.

«L’attacco improvviso…» cito.

«Cosa?»

«Oh, e un versetto del catechismo che ho imparato da bambino. Fa parte della fede degli antenati in cui sono stato allevato. Ricordo che rimasi sconvolto, quando mio zio mi disse che erano tutte chiacchiere vuote. Ma poi imparai ad adattarmi all’idea. Sai, erano proprio chiacchiere prive di senso, imposteci dai nostri anziani allo scopo di impedirci di fare domande e di imparare la verita sul nostro passato. E adesso che mi hai raccontato tante cose, sono allo stesso punto di prima. Gente come la tua, che piu di ogni altra tribu dei cunicoli ha conservato ricordi e testimonianze degli antenati, in definitiva non ha altro da dire sul motivo per cui l’Umanita e stata costretta a soccombere davanti all’invasione dei Titanici. “L’attacco improvviso…” E questo mi induce a pensare che forse anche altre cose del catechismo erano vere. Oppure potrebbe essere tutto falso, anche quello che mi hai detto tu.»

«Ehi, giovanotto» disse scherzosamente Rachel tirandogli una ciocca di capelli. «Hai appena un’infarinatura d’istruzione e gia parti in quarta con la metafisica.»

«Come? Ho fatto della metafisica?» chiese Eric, felice di avere reinventato da solo una scienza degli avi.

Ma Rachel eluse abilmente la domanda. «Hai molto da imparare, Eric l’Occhio, anche se assorbi le nozioni come una spugna assorbe acqua. Forse tutto quello in cui ti avevano insegnato a credere e vero… sotto un certo aspetto, in determinate circostanze, per determinate persone. Non sarebbero articoli di fede, se non contenessero almeno un nucleo di verita. Come le storie che ci ha tramandato un gruppo di antenati, i quali erano convinti che l’uomo volesse arrivare troppo in alto, e che l’avvento dei Titanici sarebbe stato una specie di punizione, da parte di una forza soprannaturale, per distruggere la nostra civilta. Secondo loro, i viaggi spaziali e le atomiche furono l’estremo limite, la goccia che fece traboccare il bicchiere, e quando l’uomo arrivo a quel punto, la forza soprannaturale fu costretta ad annientarci. Sai cosa ti dico? Forse avevano ragione.»

«Ma come?»

«Sotto vari aspetti» rispose pazientemente Rachel. «Prendiamo, per esempio, l’aspetto religioso. E possibile che esistesse, e che esista ancora, una forza soprannaturale, capace di giudicare in questo modo. E se consideri quanto minuscola, quanto ridicola sia oggi la nostra razza che si aggira timorosa nelle abitazioni dei Titanici, pare davvero che allora, quando ci credevamo tanto potenti, avessimo presunto un po’ troppo da noi stessi. Se poi mi chiedi perche noi siamo stati ridotti cosi, e i Titanici invece sono liberi di dominarci, allora non so francamente cosa risponderti. Potrei solo dirti che non lo possiamo capire perche il modo di ragionare di un’entita soprannaturale e superiore alla nostra comprensione.»

Eric l’ascoltava, affascinato dai concetti che le belle labbra di Rachel formulavano. «Quindi» osservo, «non dobbiamo nemmeno pensare che quell’entita sia dalla parte dei Titanici.»

«Forse. Non so. Ma cosa ne sappiamo, noi, dei Titanici? Noi li conosciamo solo nei loro rapporti con la razza umana, ma ignoriamo come si comportano fra loro. Puo darsi che siano gentili, generosi, altruisti… Come possiamo saperlo? E anche nei rapporti con noi… possiamo biasimarli del tutto? A quanto mi risulta, non ci considerano nemmeno creature intelligenti, non ci collegano con la civilta che si era sviluppata sulla Terra e che essi distrussero secoli e secoli fa. Forse pensano che siamo sempre stati cosi. Ignorano tutto di noi, come noi ignoriamo tutto di loro: come vivono, come si governano, con quale specie di linguaggio comunicano fra loro, se ne hanno uno. E cosi via…»

«Mi hai parlato del punto di vista religioso» le disse Eric. «Pero dicevi che ce ne sono altri.»

«Esatto» confermo Rachel. «Prendiamo, adesso, quello etico, che deriva da un senso di colpa, nascosto ma giustificato.»

«Giustificato? E che specie di colpa?»

«Come dicevo prima, nelle credenze religiose c’e sempre una base reale. L’uomo fu per molto tempo il signore del Creato, Eric, e per tutto quel tempo nutri un senso di colpa. Lo si capisce dalle religioni e dalla letteratura… In tutte le opere serpeggia questo senso di colpa. Se togli la parte leggendaria e guardi le cose nella loro cruda realta, non puoi non ammettere che quella sensazione non fosse giustificata. L’uomo che ha fatto schiavi i suoi simili, li ha torturati e umiliati. Ha distrutto le civilta di altri popoli, ha demolito i loro templi e le loro scuole per sostituirli coi suoi. E anche nei rapporti privati, le cose non andavano meglio: c’erano donne che facevano soffrire uomini, e uomini che facevano soffrire donne, sia materialmente sia moralmente. Genitori che maltrattavano i figli e viceversa. E l’uomo si comportava cosi coi suoi simili, bada. Ed era definito Homo sapiens. Come si sara comportato con razze simili, ma non identiche alla sua, piu deboli e meno intelligenti? Sappiamo cosa fece all’uomo di Neanderthal. Quanti altri ne giacciono nelle tombe sconosciute della civilta antropologica?»

«Ma l’uomo e un animale, Rachel! Ha il dovere di sopravvivere.»

«L’uomo e qualcosa di piu di un animale» disse lei. «Il suo dovere e qualcosa di piu della semplice sopravvivenza. Se un animale si nutre di un altro animale, e in questo modo ne distrugge la specie, il suo comportamento rimane nel campo della biologia. Ma se un uomo fa la stessa cosa, in senso metaforico, per brama di potere o per capriccio, sa di commettere un delitto. Non importa se ha ragione o torto di pensarla a questo modo, l’importante e che sa di commettere un delitto. E questa constatazione non puo essere accantonata con un’alzata di spalle e giustificata con l’evoluzione.»

Eric si stacco dalla parete e si mise a camminare avanti e indietro, aprendo e chiudendo i pugni.

Infine si fermo e disse: «D’accordo. L’uomo ha ucciso i suoi fratelli nel corso di tutta la sua storia, e le specie affini durante la preistoria. E allora?»

«E allora, esaminiamo ancora piu a fondo questo elenco di delitti. Cosa ne dici delle altre specie, delle razze cugine, chiamiamole cosi? Ti ho parlato degli animali addomesticati dall’uomo: il bue, l’asino, il cavallo, il gatto, il cane, il maiale. Sai che cosa sottintende la parola addomesticare? Castrazione, tanto per dirne una. Ibridizzazione, tanto per dirne un’altra. Vuol dire sottrarre alla madre il latte dei suoi piccoli. Vuol dire scuoiare, scarnificare, e tutto secondo un piano prestabilito di progresso economico. Addestrare gli animali a uccidere i propri simili, cambiarne la forma, per capriccio, come e avvenuto dei cani. Renderli sterili perche la carne fosse piu gustosa, com’e avvenuto dei buoi e dei polli, tanto per fare un esempio. Spogliarli della loro personalita, aizzarli, drogarli, per puro divertimento, com’e stato fatto per i cavalli e i tori… Non ridere, Eric. Tu pensi ancora al diritto di sopravvivenza dell’uomo, mentre io sto parlando del suo senso morale, radicato in lui fin dai tempi piu remoti. L’uomo ha commesso tutti i delitti che ho elencato prima, e altri ancora, per millenni e millenni e, contemporaneamente discuteva i problemi del bene e del male, della giustizia e dell’ingiustizia, della bonta e della cattiveria. E tutte le giustificazioni che riusci a trovare per spiegare il proprio operato, come la scienza, la filosofia, la politica, non sono mai servite a cancellare dalla sua coscienza un radicato senso di colpa. Se la sua coscienza fosse stata davvero tranquilla, non credi che non si sarebbe neppure posto quei problemi? E non senti che l’uomo ha accumulato un enorme debito nei confronti dell’Universo in cui vive, e che il conto potra venirgli presentato, prima o poi, da altre razze, piu forti, piu intelligenti, e diverse? E che quelle razze si comporteranno con l’uomo nello stesso modo in cui egli si e comportato con i suoi fratelli e con gli animali, da quando e comparso su questo pianeta? E se ti pare giustificato quello che l’uomo fece quando aveva il potere nelle sue mani, allora non e giustificato anche quello che ora sta subendo?»

Вы читаете Gli uomini nei muri
Добавить отзыв
ВСЕ ОТЗЫВЫ О КНИГЕ В ИЗБРАННОЕ

0

Вы можете отметить интересные вам фрагменты текста, которые будут доступны по уникальной ссылке в адресной строке браузера.

Отметить Добавить цитату