Quando Ottilie, tornata al suo ruolo di Prima Moglie del Condottiero, ebbe ripreso il suo posto accanto a Franklin, il giovane ando a porsi davanti al tumulo e, agitando la lancia, comincio la danza rituale, intonando un canto di promesse per l’Umanita:

«Io sono Eric l’Occhio Eric l’Occhio Elettrico, Eric che Vede Meglio, che Vede piu Chiaro, che Vede piu Lontano. Eric lo Scrutatore Eric che trova la strada per l’Umanita. Vi siete sperduti? Io vi aiutero a ritrovare la strada. Il cunicolo si divide in troppe biforcazioni? Io vi indichero quella che vi condurra a casa. Vi sono nemici, trappole nascoste, pericoli che si annidano nell’ombra? Io li vedro e vi avvertiro in tempo. Io guidero la schiera dei guerrieri e vedro per loro…»

E continuo a cantare e a danzare finche Franklin non l’interruppe con un gesto, esclamando: «Cosi sara quando avrai eseguito il Furto. Parlamene.»

«Andro nella casa dei Titanici» annuncio fieramente Eric. «Ci andro solo, senza compagni ma con le mie armi, come si addice a un guerriero. Rubero ai titanici, incurante del pericolo. E portero il ricavato del mio Furto all’Umanita, perche abbia a goderne.»

Franklin annui e pronuncio la risposta di rito. «Belle parole, e degne di un guerriero. Che cosa prometti di rubare ai Titanici? Sai che, al primo Furto, bisogna promettere, prima, e mantenere la promessa.»

Ci siamo! Eric guardo suo zio, in cerca di aiuto. Ma Thomas il Distruggitrappole guardava da un’altra parte. Eric si passo la lingua sulle labbra. Beh, dopo tutto non c’era niente di male… E i giovani iniziati avevano il diritto di scegliere liberamente, per quello che riguardava il primo Furto.

«Prometto che commettero un Furto nella terza categoria» dichiaro con un tremito appena percettibile nella voce.

La sua dichiarazione ebbe un effetto superiore al previsto. Franklin, il Padre di Molti Ladri, si lascio sfuggire un’esclamazione di stupore. Balzo in piedi e fisso attonito Eric.

«Terza categoria, hai detto?» chiese. Il ventre e le braccia flaccide erano scossi da un tremito. «Terza?»

Spaventatissimo, Eric si limito a fare un cenno di assenso.

Franklin si volse a sua moglie Ottilie, e tutti e due cercarono con gli occhi, tra le file dell’Umanita, Thomas il Distruggitrappole che stava ritto in mezzo ai componenti della sua banda, e che era rimasto imperturbabile.

«Che roba e questa, Thomas?» chiese il capo, dimentico del cerimoniale. «Dove vuoi arrivare? Perche tuo nipote ha scelto la terza categoria?»

Thomas lo guardo con aria innocente. «Dove voglio arrivare, io? E cosa c’entro? Io non ne so niente. E stato il ragazzo a scegliere la categoria. Se vuole la terza, sono affari suoi. Cosa c’entro io?»

Il capo lo fisso a lungo, senza parlare, poi si rivolse a Eric e disse brusco: «Bene. Hai scelto. Terza categoria. E adesso, si dia inizio alla festa.»

Con quanta gioiosa aspettativa aveva atteso la festa che avrebbe fatto seguito alla cerimonia dell’iniziazione!. Ma ora la sua gioia era guastata. Gli pareva di essere coinvolto in qualcosa che avrebbe arrecato danno all’Umanita, anche se non avrebbe saputo dire cosa o perche.

Di solito, un iniziato che stava per prendere parte al suo primo Furto era al centro dell’interesse generale. Tutti gli si accalcavano intorno, tutti volevano parlare con lui. Ma durante il pranzo, il capo rivolse a Eric solo le domande strettamente richieste dal cerimoniale, e la sua attenzione era palesemente concentrata su Thomas il Distruggitrappole.

Di tanto in tanto, il capo scambiava un’occhiata con Ottilie come se volesse dirle qualcosa, anche se non apri mai bocca. Dopo essersi guardati, come di comune accordo, Franklin e Ottilie si voltavano a guardare di nuovo lo zio di Eric.

Tutti i membri dell’Umanita si rendevano conto della tensione che gravava sulla festa. Gaiezza, risate, allegria, usuali in quel genere di feste, mancavano quasi completamente. La banda dei Distruggitrappole si teneva stretta attorno al suo comandante, con aria tesa e sospettosa. Altri capibanda, come Stephen Fortebraccio e Harold il Lanciatore, avevano l’aria preoccupata, come se fossero assillati da gravi problemi.

Anche i bambini erano insolitamente tranquilli. Servivano i cibi preparati dalle donne, poi tornavano di corsa ai loro posti e mangiavano tenendo gli occhi spalancati fissi sugli adulti.

Eric provo una profonda sensazione di sollievo quando Franklin emise il rutto di cerimonia, si stiracchio e si sdraio sul pavimento del cunicolo. Dopo pochi minuti, il capo russava sonoramente.

La notte aveva avuto ufficialmente inizio.

4

Al termine del periodo di riposo, non appena il capo si fu svegliato sbadigliando e proclamando in tal modo che era l’alba, la banda di Thomas il Distruggitrappole si mise in cammino.

Eric, ancora soprannominato ufficialmente l’Unico, portava le preziose fasce della virilita nella bisaccia dei viveri che le donne gli avevano preparato in previsione di un viaggio della durata di alcuni giorni. In realta, il ritorno era previsto prima del prossimo periodo di riposo. Nel corso di un’incursione nel territorio dei Titanici, pero, poteva succedere qualsiasi cosa.

Avanzavano in fila indiana, in formazione militare, distanziati in modo che ciascun uomo potesse intravvedere quello che marciava davanti a lui. Per la prima volta nel corso della sua carriera militare, Eric portava solo le punte di lancia che sarebbero servite a lui personalmente. Armi e vettovaglie in sovrappiu erano legate alla schiena del nuovo apprendista che marciava dietro a Eric e lo guardava con lo stesso sguardo, in cui si mescolavano paura e invidia, con cui Eric aveva guardato fino al giorno prima gli altri guerrieri.

Davanti a Eric camminava Roy il Corridore, con la sua caratteristica andatura da marciatore. Primo della fila era Thomas. Eric, naturalmente non poteva vederlo, ma sapeva che procedeva cauto eppure sicuro, girando di continuo la testa a illuminare i bui recessi del cunicolo con la lampada che portava legata alla fronte, un paio di selci affilate strette nei pugni possenti, pronto a servirsene non appena fosse stato necessario.

Quello si che era un uomo! Essere uomo significava partecipare sempre a spedizioni come quella, spedizioni piene di pericolo ma destinate al bene dell’Umanita. E al ritorno, trionfante e vittorioso, l’uomo avrebbe trovato le donne ad accoglierlo con la danza di benvenuto, pronte a porgergli rinfreschi, ad alleggerirlo dai pesi, a rendersi utili in tutti i modi. E poi, dopo avere mangiato, bevuto ed essersi riposato, avrebbe partecipato alla danza degli uomini, nel corso della quale avrebbe cantato alla tribu le sue imprese, narrando in tutti i particolari i pericoli

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