per ottenere alcune informazioni sensoriali. E captano la maggior parte delle lunghezze d’onda, ma non s’interessano molto di cio che sta tra l’infrarosso e l’ultravioletto, quello che noi chiamiamo lo spettro visibile.»

«Aspetta un minuto. Sono radiosensoriali, hai detto. Hai idea di cosa significhi? Se quelle creature captano le loro sensazioni da un’onda radio, devono avere occhi, ricettori, o qualunque altra cosa sia, di proporzioni gigantesche. Come sarebbero grandi questi esseri?»

«Potrebbero mangiarsi un elefante con la stessa facilita con cui noi mangiamo un panino.»

«Gli esseri intelligenti non raggiungono mai proporzioni simili.»

«E che cosa potrebbe limitarli? Quello e un gigantesco pianeta gassoso, senza oceani, e quasi completamente privo di gravita. Galleggiano. Non hanno problemi in quel senso.»

«Un gruppo di super-balene avrebbe sviluppato una civilta tecnologica? Non vorrai farmi credere…»

«Eppure e cosi. Vi ho detto che sono esseri stranissimi. Non sono in grado di costruirsi le macchine da se, ma hanno degli schiavi.»

«Ah! Cosi?» disse Muller.

«Di questo cominciamo soltanto adesso a rendercene conto, e io, naturalmente, non sono informato di tutto, ma sembra che questi esseri si servano di forme di vita inferiori, trasformandole in robot radio-controllati. Si servono di tutto cio che possiede membra e capacita di muoversi. Hanno cominciato con alcuni animali del loro pianeta, piccole creature che somigliano a delfini, forse alle soglie dell’intelligenza, e per mezzo loro sono riusciti a realizzare la propulsione spaziale. Poi si sono spinti sui pianeti vicini, mondi di terra, e si sono assicurati il controllo di pseudo-primati, specie di proto-scimmie. Hanno bisogno di qualcuno che possieda mani e dita, capite? Danno molta importanza all’abilita manuale. Attualmente la loro sfera d’azione si estende per ottanta anni-luce, e sembra espandersi velocemente.»

Muller scosse la testa. «Sono sciocchezze anche piu grosse di quelle che volevi darmi a intendere sulla mia guarigione! Senti, c’e una velocita limite per la trasmissione radio, no? Se controllano i loro lacche da una distanza di ottanta anni-luce, ci vorranno otto anni perche ciascun comando giunga a destinazione. Ogni contrazione di muscolo, ogni movimento…»

«Possono abbandonare il loro mondo natale.»

«Ma se sono tanto grandi…»

«Hanno addestrato i loro schiavi a costruire serbatoi di gravita. Ora possiedono anche la propulsione stellare. Tutte le colonie sono controllate da sovrintendenti che se ne stanno in orbita, a una distanza di alcune migliaia di chilometri, e galleggiano in un ambiente simulato che ha le caratteristiche di quello natale. Basta un solo sovrintendente per governare un intero pianeta.»

Muller chiuse gli occhi per un attimo. Vide le creature enormi, inimmaginabili, diffondersi nella loro lontana galassia, obbligando ogni sorta di animali a servirle, forgiando una societa di schiavi e fluttuando in orbita come immense balene spaziali per dirigere e coordinare le loro imprese grandiose. Li senti parlarsi con impulsi di raggi-X, inviare ordini via radio… No penso, no!

«E allora?» chiese infine. «A noi che cosa importa? Sono di un’altra galassia.»

«Purtroppo si sono insediati in alcune delle nostre colonie periferiche» disse Rawlins. «Sapete che cosa fanno quando trovano un mondo umano? Mettono in orbita un sovrintendente e si impadroniscono dei coloni. Hanno scoperto che gli uomini diventano ottimi schiavi, e si sono gia impossessati di sei dei nostri pianeti. Ne avevano occupato un settimo, ma abbiamo eliminato il loro sovrintendente. Adesso, pero, la cosa diventa molto piu difficile: assumono il controllo dei nostri missili e li rilanciano indietro.»

«Se ancora stai inventando… ti uccido!»

«Dico la verita. Ve lo giuro.»

«Quando e cominciato tutto questo?»

«L’anno scorso.»

«E che cosa sta succedendo? Avanzano nella nostra galassia, decisi a trasformare tutti in robot?»

«Boardman e convinto che c’e un solo modo per impedire che questo avvenga.»

«Quale?»

«Sembra che queste creature non si siano rese conto che noi siamo esseri intelligenti. Non possiamo comunicare con loro, vedete. Vivono e agiscono a un livello assolutamente non-verbale, e abbiamo cercato in tutti i modi di raggiungerli, bombardandoli con messaggi su ogni lunghezza d’onda, senza ricevere mai il minimo segno di risposta. Boardman e convinto che, se riuscissimo a persuaderli che abbiamo un’intelligenza, ci lascerebbero in pace. Non so da che cosa derivi questa convinzione. Deve averlo predetto un calcolatore. E certo, comunque, che gli stranieri agiscono secondo norme morali, che sono decisi a impadronirsi di tutti gli animali che possono tornare loro utili, ma che non toccherebbero mai una specie che abbia varcato la frontiera dell’intelligenza, come l’hanno varcata loro. E se potessimo dimostrargli…»

«Ma lo vedono che abbiamo delle citta e una propulsione stellare! Non e una dimostrazione sufficiente, questa?»

«Anche i castori costruiscono dighe» disse Rawlins.

«Pero noi non firmiamo trattati con i castori. E non paghiamo loro danni quando distruggiamo le loro dighe. Quello che provano i castori, non conta.»

«Lo credi?»

«Non voglio intavolare una discussione filosofica con voi» disse Rawlins, rauco.

«Sto cercando di descrivervi la situazione. Boardman pensa che potremmo convincere questi radio-esseri a lasciare in pace la nostra galassia se riusciremo a dimostrargli che siamo piu simili a loro, data la nostra intelligenza, che non ai loro schiavi. Se riusciremo a fargli capire che abbiamo emozioni, necessita, ambizioni, sogni.»

Muller sputo. «Ma come facciamo a dirglielo, se non sanno una sola parola della nostra lingua?»

«Non lo capite?»

«No. Io… Si. Si, Dio mio, si!»

«C’e un solo uomo fra tanti miliardi di uomini, che puo comunicare senza parole. Lui trasmette i suoi sentimenti, la sua anima. Non sappiamo che frequenza usi, ma forse loro potranno capire.»

«Si. Si…»

«E cosi Boardman voleva chiedervi di fare ancora qualcosa per l’umanita. Di andare da quegli esseri alieni.»

«E che cosa ti fa pensare che io sia disposto ad alzare anche un solo dito per impedire che tutti gli uomini del mondo vengano inghiottiti?»

«Non sara necessario che il vostro aiuto sia volontario» disse Rawlins.

Adesso l’emanazione era fortissima. Un torrente impetuoso di odio, angoscia, gelosia, paura, tormento, ironia, disprezzo, disperazione, perfidia, ira, violenza, inquietudine, dolore, furore… Rawlins si ritrasse, investito da quel mare di desolazione. Inganni, inganni, sempre inganni! Era l’arma di Boardman. Muller lanciava fiamme dagli occhi. Pronuncio solo poche parole a voce alta: il resto gli usci direttamente dal di dentro, si rovescio fuori dalla diga aperta dell’animo come un torrente rabbioso.

Quando si fu un po’ calmato, Muller disse: «Boardman vorrebbe spedirmi tra quegli esseri, che io acconsenta o no?»

«Si. Ha detto che si tratta di cosa troppo importante per offrirvi una possibilita di scelta. I vostri desideri non contano.»

Con calma, Muller disse: «Anche tu fai parte della congiura. Perche mi stai raccontando tutto questo?»

«Mi sono dimesso.»

«Capisco, capisco…»

«E vero, ve l’assicuro. Per un po’ sono stato al gioco. Ho obbedito a Boardman, vi ho mentito continuamente, ma non sapevo che non vi avrebbero dato possibilita di scelta. Allora sono venuto qui. Non potevo permettere che vi facessero una cosa simile.»

«Molto gentile da parte tua. Adesso ho due possibilita, vero, Ned? Lasciarmi trascinare fuori di qui e diventare ancora una volta una marionetta nelle mani di Boardman, o uccidermi tra un minuto, e lasciare che il genere umano vada all’inferno! Non e cosi?»

«Non parlate in questo modo.»

«Perche no? Non ho altre alternative. Tu sei stato tanto buono da spiegarmi la situazione reale, e adesso posso reagire come preferisco. Mi hai portato una condanna a morte, Ned.»

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