timidamente le sorrideva. E sperando che, con l’andar del tempo, lui pure giungesse a provare per lei gli stessi sentimenti. Dopotutto avevano quasi la stessa eta. Una scelta assolutamente appropriata. E il momento della decisione era ormai giunto, per Michael Ryton. Perche non doveva toccare a lei?

Jena si era accorta presto che i suoi sguardi erano un’arma potente, efficace anche sui nonmutanti… non che quegli ottusi, noiosi normali, destassero in lei il minimo interesse. Lo vedeva bene, ai convegni del clan, in che maniera la guardavano gli uomini. Quando passava lei, persino gli individui dell’eta di suo padre si permettevano di indugiare sulle sue fattezze con occhiate inequivocabili. L’aveva sempre considerato un piacevole gioco. Ma l’unico uomo col quale veramente desiderava giocare pareva avere la mente orientata altrove. Sui nonmutanti. Jena strinse il volante. Accidenti, aveva saltato l’uscita.

L’atteggiamento intransigente e ribelle tenuto da Michael durante il convegno dell’inverno prima le era parso un chiaro segno del fatto che egli non era ancora pronto a sottomettersi. D’accordo, aveva pensato Jena. Prima o poi si arrendera. Diamogli tempo e modo. Il suo rifiuto le aveva fatto male, pero lei non aveva lasciato capire a nessuno, neppure a sua madre, quanto profonda fosse quella ferita. E aveva giurato a se stessa che Michael, presto o tardi, sarebbe stato suo.

Ma come poteva essere tanto interessato a una nonmutante? Kelly era una ragazza in gamba, d’accordo, ma si trattava pur sempre di una normale. Di un’estranea! Per andare contro le rigide consuetudini del clan, Michael doveva aver contratto ben piu di una leggera infatuazione. Forse sarebbe stato addirittura disposto a sfidare pesanti sanzioni, pur di sposarla.

No. No. No.

Jena si disse che una cosa del genere non poteva, non doveva accadere. Aveva aspettato abbastanza. Adesso bisognava intervenire, e alla svelta. Usci allo svincolo successivo, inverti direzione e manovro il libratore verso casa, mentre un piano le si andava gia delineando nella mente.

«James, non puoi semplicemente incollare Michael a Jena aspettando che succeda qualcosa. Non sono mica animali.» Sue Li guardava suo marito andare avanti e indietro per la stanza spostandosi senza posa da una zona di luce azzurra a una di luce verde, sintomo indubbio che le vampate mentali lo stavano tormentando. «E poi i fidanzamenti non sono piu di moda.»

«Non me ne frega niente della moda. Con noi due ha funzionato, no? A dar troppa liberta di scelta a questi giovani scriteriati, finisce che prendono decisioni pericolose.»

«Gia, ma quelli erano altri tempi. Non devi generalizzare.» Sue Li avrebbe preferito non affrontare l’argomento, ma James aveva insistito per sapere che fine avesse fatto il libratore, e alla fine, pur controvoglia, era stata costretta a dirgli dell’appuntamento di Michael con Kelly. Lui era andato su tutte le furie. Sue Li interruppe con un sospiro la lettura dell’Art History Monthly, e senza disattivare lo schermo si abbandono rassegnata contro i cuscini del divano.

«Cercare di obbligare Michael a obbedirti non servira», lo ammoni. «Temo, anzi, che tu possa indurlo a lasciarci.» E se dovesse accadere non te lo perdonero mai, penso, chiedendosi se James fosse in grado di percepirla nettamente. La sua chiarudienza era una facolta capricciosa e incostante.

Ryton, un’espressione costernata dipinta sul volto, tronco di netto il proprio andirivieni, e lei si senti percorrere da un lieve fremito di esultanza. I suoi poteri telepatici erano sempre stati assai superiori a quelli del marito.

«Non costringerei mai mio figlio ad andarsene di casa», dichiaro Ryton con voce sommessa.

«Pero non credo che tu ti renda ben conto di quali pressioni stai esercitando su di lui», obietto Sue Li, infagottandosi piu stretta nel suo kimono color prugna.

«E lui non ha nessuna idea di quali forze potrebbero essere messe in opera per ricondurlo alla ragione», replico Ryton in tono aspro.

Sue Li lo fisso con sguardo atterrito. «Non starai mica pensando di chiedere l’intervento della mente di gruppo? Contro nostro figlio?»

«Non sarebbe certo la prima volta che accade una cosa del genere. Anche se, naturalmente, si tratta di una sanzione applicata di rado. E sempre per il bene del clan. E gia stato proposto di richiedere l’applicazione di un provvedimento ufficiale a carico di Skerry. Per costringerlo a rigare dritto. E io sono tentato di votare a favore. Michael gli vuole bene. Potrebbe essere un’ottima lezione, per lui.»

«Ma una condanna di gruppo potrebbe distruggere le facolta telepatiche di Skerry!»

Ryton si strinse nelle spalle. «Ora come ora di quale utilita e costui, per il clan? Ha abbandonato la comunita. Se non altro, potremmo recuperare il suo potenziale genetico.»

«Operando su di lui un’ulteriore costrizione, naturalmente. Possibile che tu non sappia pensare ad altro?»

«Lo sai che non e cosi. E sai altrettanto bene che si tratta di un punto essenziale. Lo e sempre stato. Siamo cosi pochi. E adesso che siamo usciti allo scoperto, i nostri giovani pensano solo a mescolarsi coi normali.» Ryton si massaggio le tempie con aria stanca. «E un’idea pazzesca. Pericolosa. Non puo uscirne nulla di buono. I normali sono impreparati almeno quanto noi, a un passo del genere.»

«Sembra quasi che li consideri una specie di trogloditi.»

«Sotto certi aspetti lo sono, paragonati a noi.»

«Dio, quanto mi irrita sentirti parlare a questo modo!» Sue Li si giro verso lo schermo del computer. Era la seconda volta, quella sera, che provava una gran voglia di possedere facolta telecinetiche, appena quel tanto che sarebbe bastato a sbatter suo marito contro un muro per cacciargli fuori quell’atteggiamento ostile, quelle idee paranoiche.

«Incoraggiarlo in questa sua infatuazione per la figlia di McLeod servira solo a rendere le cose piu difficili», dichiaro Ryton. «E io non voglio che mio figlio si esponga cosi alle insensatezze dei normali, col rischio di rimanerne scottato, o peggio.»

«Finora, ad ogni modo, ce l’ha fatta a sopravvivere», obietto sarcastica Sue Li. «Anche dall’universita e uscito tutto intero, e dire che la dentro era circondato da migliaia di normali.» Con un gesto nervoso della mano si decise finalmente a spegnere il video. «Non possiamo tenerlo isolato per sempre, James. Gia sta scalpitando per andarsene a vivere la sua vita, e se cerchiamo per forza di separarlo da Kelly potremmo ottenere solo di far precipitare la situazione. Porta pazienza. Sono tanto giovani, tutti e due. Puo darsi benissimo che a tempo debito la cosa si risolva da se.»

«Mah, speriamo che tu abbia ragione.» Ryton ando a sistemarsi in poltrona e incomincio a riempirsi la pipa di tabacco, segno che la conversazione poteva considerarsi conclusa.

Sue Li esalo mentalmente un sospiro di sollievo, riattivo il monitor e torno a occuparsi della rivista, congratulandosi con se stessa per avere evitato la delicata questione della vita sessuale di suo figlio. Piu avanti, comunque, avrebbe fatto bene ad affrontare l’argomento con Michael…

7

Andie spense l’antiquato lettore di microfiche.

«Al diavolo!»

La sua idea non era approdata a nulla. Rio ospitava una piccola popolazione mutante di circa duemila persone, percentuale quasi insignificante sui dieci milioni di brasiliani stipati nella citta. Nemmeno sufficiente a riempire tutti i bar dell’immenso agglomerato con camerieri e clientela dagli occhi d’oro. Era evidente che l’entita della locale popolazione mutante faceva a pugni con le sue bizzarre congetture. Gli occhi d’oro di quel venditore di gelati doveva esserseli proprio immaginati.

Quasi un giorno intero sprecato a rincorrere un’assurda intuizione. Che cosa avrebbe raccontato alla senatrice Jacobsen? L’indagine si stava rivelando un completo insuccesso, e chissa quante storie avrebbero fatto alla Ragioneria Generale. Per non parlare di tutti i voti che, sotto elezioni, quella vicenda sarebbe potuta costare alla Jacobsen. Bisognava che escogitasse qualcos’altro.

Attorno a lei ronzava la biblioteca dell’Istituto di Medicina Rosario do Madrona. Monitor incastonati a intervalli regolari nella bianca parete circolare la fissavano gravemente. Qui non c’era nulla che potesse confermare i suoi sospetti. Forse era giunto il momento di adottare un approccio piu diretto.

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