Le luci si attenuarono, e sullo schermo, in un chiarore azzurro, trascorse il contenuto della cassetta. A Michael parevano semplicemente diagrammi tratti da un testo di genetica, ma suo padre e suo zio, pietrificati dall’inquietudine, fissavano il grande monitor con attenzione spasmodica.
«Replicazione di geni? Scissione di zigoti? E in embrioni umani?» trasecolo Ryton.
«A quanto pare.»
«Incredibile. Noi non siamo neppure in grado di avvicinarci, a un simile grado di accuratezza», dichiaro Halden con voce rotta dall’emozione. «Nemmeno tramite la psicocinesi.»
«Ma sono poi riusciti a innestare qualcuno di questi embrioni, e a portarne a termine la gestazione?» domando Ryton.
«Non lo so», rispose Skerry. «Non e chiaro fin dove possano essersi gia spinti. Ne chi sia a finanziare gli esperimenti. Queste registrazioni risalgono a un paio d’anni fa, e sono incomplete.»
«Dove le hai trovate?»
Skerry si strinse nelle spalle. «Diciamo semplicemente che una fortunata circostanza mi ha consentito di scoprirle…»
Halden sospiro. «Il che probabilmente vuol dire che le hai rubate.»
Michael trattenne un sorriso. Che fenomeno, penso, mio cugino!
«Risparmiami i tuoi moralismi, zio!» scatto Skerry. «Lo sai benissimo che abbiamo sempre tirato avanti come potevamo. Mi ricordo ancora di quando usavamo metterci tutti quanti li dopo il convegno annuale a discutere di sistemi d’effrazione e metodologie di truffa… e nessuno si scandalizzava, figuriamoci. Per noi era roba di ordinaria amministrazione, no?»
«Ha ragione lui», intervenne Michael. «E poi le informazioni ormai ce le abbiamo. Che importa come ci sono arrivate?»
Con un cenno di assenso, Halden mostro di accettare le loro argomentazioni. «Comunque tu le abbia avute, ci hai reso un favore enorme», ammise. «A questo punto non possiamo piu fare a meno di prenderle sul serio, quelle dicerie.»
«E se fosse tutto un imbroglio?» insinuo Zenora. «Skerry potrebbe anche aver truccato le registrazioni. Non si puo certo dire che sia il piu affidabile membro del clan.» Gli lancio un’occhiataccia, e lui gliela restitui con veemenza.
«Per quale motivo mi sarei dovuto prendere tutto questo disturbo, cara zia Zenora? Sono d’accordo che e tempo e fatica sprecata cercare di salvarvi il culo, ma visto e considerato che ormai l’ho fatto, il minimo che potete fare voi e credere a quello che vi metto davanti agli occhi.»
«Se solo Eleanor fosse ancora viva…» si lamento Ryton. «Qualunque iniziativa si decida d’intraprendere, mi sentirei molto piu tranquillo se potessimo contare sul suo apporto.»
Skerry si sporse avanti, poggiandosi sul tavolo a palme in giu. «Veniamo alla seconda buona nuova, James. In Brasile, con Eleanor Jacobsen, c’era anche Andie. E per questo che ve l’ho portata.»
Halden si rivolse a lei. «Puo dirci qualcosa delle vostre indagini?»
«Be’, si…» rispose Andie. Parve a Michael che fosse piuttosto a disagio. «… e no. In effetti avete appena visto le uniche prove sicure che abbiamo sugli esperimenti mutageni. Tuttavia sono convinta che in Sudamerica stia avvenendo molto piu di quello che possiamo scoprire. E credo che la senatrice Jacobsen ne fosse perfettamente consapevole.»
«Impressioni soggettive, assurdita», fu il commento di Zenora.
«Puo darsi», replico Andie. «Ma allora dove se li sono procurati quegli agenti mutageni? E perche l’intera citta pareva sotto l’effetto di una nube mentale?»
«Nube mentale?» Halden indirizzo a Skerry uno sguardo severo. «Quanto le hai rivelato di noi?»
«Parecchio. Smettila di fare quella faccia affranta, Halden. Lei ci puo aiutare. E noi non possiamo assolutamente permetterci di rifiutare l’aiuto dei nonmutanti.»
«Ma perche dovremmo crederle?» insiste Zenora. «Forse ha solo accettato di darti una mano a portare scompiglio nella nostra riunione.»
«E secondo te che cosa diavolo ci guadagnerebbe?» ribatte Michael con rabbia. Incominciava a pensare che sua zia stesse diventando paranoica.
«Sono venuta qui per offrirvi ogni possibile collaborazione», dichiaro Andie con voce pacata. «La morte della senatrice Jacobsen e stata una terribile tragedia non solo per i mutanti, ma anche per i nonmutanti. E, per me, una grave perdita personale. Nutrivo nei suoi confronti una profonda ammirazione. E credevo sinceramente nello scopo che lei perseguiva… la cooperazione e integrazione fra mutanti e nonmutanti. Ci credo ancora. Ma voi?»
Le sue parole vennero accolte da un profondo silenzio, e fu evidente a Michael che tutti i presenti ne erano rimasti colpiti. Il giovane senti rinascere in se l’ottimismo.
«Se desiderate ulteriori prove del fatto che in Brasile sta avvenendo qualcosa di infame», soggiunse Andie, «vi propongo di condividere le esperienze da me vissute a Rio de Janeiro. Skerry mi ha spiegato come funziona la cosa, e sono disposta a sottopormi al procedimento, se cio puo in qualche modo favorire la continuazione dell’opera iniziata da Eleanor Jacobsen.»
«Ma si rende conto di quello che ci sta offrendo?» le chiese Halden.
«Si.»
Per qualche istante nessuno fiato. Poi, come per tacito consenso, un lieve mormorio si diffuse per la stanza. Michael si sporse a prendere la mano di Andie, augurandosi che lei sapesse davvero quello che faceva.
Mordicchiandosi nervosamente un labbro, Andie penso che si era presentata a questo convegno segreto pronta a vedersi accogliere con ostilita e rabbia, si, ma senza la reale intenzione di dare in pasto i suoi ricordi a un gruppo di sconosciuti mutanti.
D’altronde se l’era aspettato di scontrarsi con un muro di diffidenza, e se non fosse riuscita a convincerli a prestar fede alle informazioni di Skerry, allora l’intera missione brasiliana diveniva inutile e priva di senso. E l’unico modo per convincerli, a quanto pare, consisteva nell’accettare un’esperienza che la metteva profondamente a disagio. Nell’afferrarle la mano, Skerry le rivolse uno sguardo di affettuosa solidarieta. Andie respiro a fondo, e chiuse gli occhi.
Nel volgere di qualche istante provo la sensazione di galleggiare in una pozza di tiepida luce dorata, scivolando lungo un’onda mentale di pulsanti armonie. Ma si, non c’era nulla da temere, qui. Anzi, fratellanza e cordialita le recavano conforto. La cruda, angosciosa ferita che le piagava l’animo nel ricordo dell’assassinio di Eleanor Jacobsen cesso di martellarle dentro, la sofferenza si acquieto in lieve dolore. Poi dolcemente, delicatamente, il mormorio ando affievolendosi, l’onda s’indeboli, scomparve, e Andie si ritrovo seduta al solito posto, ammiccando, stringendo la mano di Skerry.
«Ma che bella l’escursione a Teresopolis…» l’apostrofo sogghignando il giovanottone.
Andie arrossi e gli lascio di scatto la mano. «Hanno visto tutti?»
«Macche. Ho provveduto io a schermarti. E poi la mente di gruppo ha certe limitazioni. Puo vedere solo dove viene diretta o invitata. Io pero non ho resistito alla tentazione di andarmene un pochino a zonzo…»
Andie gli rivolse un’occhiataccia. Avrebbe dovuto immaginarselo che non c’era da fidarsi del tutto. Prendi, per esempio, quella ridicola esibizione all’arrivo… Skerry era un tipo decisamente imprevedibile. Cerco di ignorare il pensiero di lui che le andava sbirciando nei ricordi piu intimi, dedicandosi piuttosto a verificare le reazioni dei presenti.
L’uomo in camicia rosso scuro, quell’Halden che presiedeva la riunione, le sorrise. «Grazie, signorina Greenberg. Davvero molto convincente.» Volse lo sguardo in giro sui convenuti. «Allora, c’e rimasto qualche scettico fra noi?»
Cinquanta teste dissero di no. «In tal caso siamo tutti d’accordo nel concludere che in Brasile stanno avendo luogo eccezionali e pericolosi esperimenti», dichiaro Halden. «Propongo dunque di formare noi stessi una commissione d’indagine. Se aspettiamo l’avvio di un’altra inchiesta governativa, potrebbe essere troppo tardi.»
«Ma cosa c’e di tanto terribile in questi supermutanti?» domando Andie.
«Nulla», rispose Halden, «finche non cadono sotto il malaugurato controllo di certe fazioni.»
«Per esempio?»
Halden si strinse nelle spalle. «Se ci riflette, signorina Greenberg, di gruppi che perseguono proprie specifiche mire antisociali vedra che se ne possono citare almeno una dozzina. Terroristi, fascisti, neonazisti… tanto per cominciare.»
