«E voi credete che dietro gli esperimenti sui supermutanti possa nascondersi uno di questi gruppi ostili?»

«Un gruppo ostile, esatto. Perche, altrimenti, tanta segretezza? E per quale motivo non hanno richiesto la nostra collaborazione? I genetisti mutanti sono ben noti per la loro abilita.»

«Senza offesa, zio, ma sembra proprio che non abbiano alcun bisogno della nostra abilita», obietto Skerry.

«Siete mai riusciti a produrre un supermutante con metodi naturali?» chiese Andie.

Halden scosse la testa. «Il massimo che abbiamo ottenuto, finora, sono i mutanti doppi, come per esempio il giovane Ryton. Ma mutanti superiori sviluppati tramite esperimenti genetici clandestini, e probabilmente illeciti, al fine di venire manipolati da chissa quali centri di potere per ignoti e perversi scopi, potrebbero avere terribili conseguenze.»

«Vede, signorina Greenberg», intervenne James Ryton, «le forze armate di tutto il mondo hanno fatto la corte ai mutanti fin da quanto abbiamo reso pubblica la nostra esistenza. Se l’immagina quanti servizi segreti potrebbero trarre beneficio dalle capacita dei nostri migliori chiarudenti? Quante situazioni di guerriglia potrebbero venire drasticamente alterate da interventi telecinetici? Attualmente i nostri talenti sono troppo inaffidabili per interessare davvero i militari. Ma un mutante con capacita potenziate desterebbe notevole interesse in un mucchio di governi… ci puo scommettere. L’apparizione di una simile creatura potrebbe essere un fatto meraviglioso… o costituire un pericolo per l’intera umanita. Lei ha purtroppo avuto esperienza diretta di quanto violenta puo essere la reazione di certi normali nei confronti dei mutanti convenzionali. Pensi con quale indignazione l’opinione pubblica accoglierebbe eventuali mutanti potenziati.»

«Be’, ma allora perche non vi rivolgete al governo federale esponendo le vostre preoccupazioni?»

«Avevamo sperato che l’indagine brasiliana potesse produrre risultati ufficiali da usare appunto come base per un dialogo in tal senso. Sfortunatamente, la morte di Eleanor Jacobsen ha distolto la nostra attenzione… e anche quella del governo.»

Andie annui. «E vero. Passeranno degli anni prima che si decidano a riconsiderare il problema. Ormai e praticamente questione chiusa, in Congresso.»

«Anche se forse e una delle cause del delitto», soggiunse Skerry. «E cio significa che non possiamo permetterci di attirare ulteriore attenzione su questa storia.» Sorbi un sorso di te da una vecchia tazza di porcellana azzurra.

«Skerry ha ragione. Dobbiamo innanzitutto condurre un’indagine per conto nostro», convenne Halden. «Fra noi ci sono senza dubbio diversi individui in grado di occuparsene. Ad esempio il dottor Lagnin, in congedo sabbatico da Stanford. Christopher Ruschas, che dirige un laboratorio genetico a Berkeley. E altri. Col suo aiuto, signorina Greenberg, ci muoveremo sulla traccia dell’indagine governativa.»

«Contateci pure», disse Andie sorridendo.

«Skerry, potremmo aver bisogno anche di te.»

«Non lo so, Halden. Di solito preferisco agire da solo.»

Andie l’avrebbe preso volentieri a calci. Ma come, prima faceva in modo di coinvolgerli tutti e poi voleva tirarsene fuori?

«Bene, vedi allora se ti riesce una volta tanto, nell’interesse della causa, di superare la tua istintiva ripugnanza…» replico Halden in tono sarcastico. «Ma se non te ne frega nulla, mi dici qui cosa ci sei venuto a fare?»

Skerry scrollo le spalle. «Sono venuto a vedere il mio vecchio al manicomio dei mutanti.»

Halden increspo le labbra. «Diavolo, era ora che ti decidessi a far visita a tuo padre!»

«Mah, per quel che ci guadagna… L’hanno talmente imbottito di porcherie che nemmeno si ricorda piu il suo nome.»

«Fin quando non avremo trovato un sistema per curare le vampate mentali, i sedativi sono l’unico sistema per rendere sopportabile il dolore in fase terminale.»

«E l’eutanasia?»

Halden incrocio le braccia. «Basta cosi, stiamo andando fuori tema. Skerry, la tua presenza nel gruppo ci farebbe molto piacere. Se ti serve un po’ di tempo per decidere, non hai che da dirlo. Ma con te o senza di te, noi andremo avanti comunque.»

Andie seguiva, affascinata, lo svolgersi di quelle discussioni. Vampate mentali? Si ripromise di chiedere lumi a Skerry.

«Altra questione di primaria importanza e, naturalmente, l’indagine in corso sul delitto», dichiaro Halden. «Non sappiamo ancora ne per conto di chi abbia agito l’omicida, ne quale sia la vera causa della sua morte. Ed e gia trascorsa piu di una settimana dall’assassinio di Eleanor Jacobsen.»

«Halden, servirci di canali ufficiali per ottenere questo genere di informazioni non ci sta portando a nulla», osservo Michael Ryton. «Forse e giunto il momento di ricorrere a sistemi non ufficiali.»

«In pratica, cosa suggeriresti? Di scendere in piazza compatti a manifestare, esigendo da governo e polizia circostanziate spiegazioni?…»

«Perche no? Ti sembra forse meglio starcene zitti e buoni ad aspettare che ci ammazzino tutti i nostri rappresentanti?» Diversi membri del clan annuirono, e alcuni manifestarono a gran voce il loro assenso.

Andie volse in giro per la sala uno sguardo preoccupato. Con quell’umore che volgeva al peggio, aveva quasi l’impressione che tutti la guatassero furibondi.

«Michael, e la collera che ti fa parlare», ribatte Halden. «Capisco benissimo come ti senti, ma dobbiamo procedere con cautela. Condurremo senza dubbio una nostra indagine sulla morte di Eleanor Jacobsen. Per ora, comunque, propongo di discutere la candidatura del suo successore, visto che devo a breve scadenza conferire in proposito col governatore Akins.»

«E io propongo che la signorina Greenberg se ne vada ad aspettare di sopra», intervenne Zenora. «Quel che aveva da condividere era interessante, ma non credo che il resto del nostro incontro la riguardi in alcun modo.»

Andie trasali. L’ostilita che grondava dalla voce di quella bruna, corpulenta, iraconda femmina mutante la faceva rabbrividire.

«Non avevo intenzione di intromettermi», disse. «Vogliate scusarmi.» E se ne ando su per le scale, chiudendosi la porta dietro.

«Zenora, quando imparerai a tenere un po’ a freno il tuo caratteraccio?» inquisi Halden in tono severo.

Lei punto addosso a suo marito uno sguardo bellicoso. «Non c’e alcuna necessita che le normali che Skerry si porta a letto vengano a immischiarsi nelle nostre faccende private!»

Michael si senti imbarazzato per sua zia. Non aveva mai visto Zenora in preda a una simile irritazione. Che incominciasse anche lei a soffrire di vampate mentali?…

«Dedichiamoci al problema della successione», suggeri James Ryton.

L’immagine di un uomo in abiti color marrone chiaro, gran massa folta e arruffata di capelli castani, sorriso beffardo e forte mascella quadrata, apparve nella mente di Michael. Aveva un’aria familiare.

«Questo e Stephen Jeffers», spiego Halden. «Come forse ricorderete, fu in lizza contro Eleanor Jacobsen alle primarie per il Senato. Essendo stato sconfitto, si trasformo in un valido sostenitore della campagna elettorale della sua ex avversaria. Fa da dieci anni l’avvocato a Washington, ma ha conservato la residenza nell’Oregon. Ha lavorato con la senatrice Jacobsen in numerose occasioni. E serio, fidato, stimato anche dai normali.»

Mentre l’immagine svaniva, Michael ricordo di aver visto Jeffers in primavera, quando insieme a suo padre si era recato nell’ufficio di Eleanor Jacobsen. A lui pareva buona, come scelta.

«Si, ci e capitato d’incontrarlo», disse James Ryton. «Politicamente com’e?»

«Aggressivo. Vuole far abrogare il Principio d’Imparzialita… Sebbene, ovviamente, abbia portato avanti anche alcuni dei programmi di conciliazione propugnati da Eleanor.»

«Sarebbe ora», intervenne Ren Miller. «Sono francamente stufo di tutti questi penosi tentennamenti. Secondo me dovremmo pretendere piu rappresentanza. Piu voce. Che diavolo ci sta a fare l’Unione mutante, se poi non ce ne serviamo?»

«E cosa mai ci vorresti dire, con questa voce?» Ryton era in piedi, ora, e fissava Miller con aria di sfida. Il robusto giovanotto gli restitui lo sguardo, sollevandosi dalla sedia e appoggiandosi sui nerboruti avambracci.

«Ne ho pieni i coglioni d’inchinarmi davanti a questi normali… a questi inferiori!» La voce di Miller rimbombo

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