nella stanza.

«E quindi ci vorresti mettere tutti quanti in pericolo! Ma sei impazzito?» Anche Ryton, adesso, gridava.

«In alternativa che cosa ci rimane?» ribatte Miller. «Lasciare che ci ammazzino impunemente? E poi andargli per giunta a leccare i piedi, scongiurandoli se per favore, anzi, per carita, si degnano di far sapere qualcosina pure a noi disgraziati?»

Michael scatto su, pronto a recare aiuto a suo padre se per caso Miller l’avesse aggredito. Voci furibonde si gonfiavano tutt’intorno prendendo vigore dall’alterco, ma il ruggito di Halden risuono ancora piu forte.

«James! Ren! Fatela finita!» Il Custode del Libro balzo in piedi rovesciando a terra la propria sedia. Halden era uno dei piu formidabili telepati dell’intero clan, e lo dimostro una volta ancora proiettando una bordata di echi mentali a rimbalzare nei cervelli di tutti i presenti finche, nell’intera sala, non rimase un solo paio di occhi dorati che non fosse puntato su di lui.

«Ne abbiamo gia ampiamente discusso altre volte», dichiaro in tono alquanto piu calmo. «Non siamo abbastanza forti per poter avanzare pretese. L’unico risultato che otterremmo consisterebbe nell’alienarci gran parte dell’opinione pubblica senza in compenso ricavarne nulla. Qualche piccolo passo avanti l’abbiamo fatto, ma dobbiamo procedere con estrema cautela.»

Michael si rimise a sedere. Halden aveva ragione, penso.

«Se non siamo neppure capaci di ragionare con calma fra di noi, non abbiamo alcun diritto di aspettarci ascolto, comprensione e collaborazione da parte di estranei», prosegui Halden volgendo attorno lo sguardo sull’assemblea ammutolita. «Trovo molto preoccupante questa crescente arroganza nei confronti dei normali. Voglio ricordarvi che siamo tutti esseri umani, ciascuno provvisto di sue peculiari capacita. Non mi stanchero mai di mettere in guardia contro i pericoli della presunzione.»

«Be’, in tal caso fareste meglio a non scegliere Jeffers», avverti Skerry. «… A meno che non andiate in cerca di guai.»

Halden raddrizzo la sua sedia e ci si ripiazzo. «Perche dici cosi?»

«Perche Jeffers e piu conservatore di quanto crediate.»

«Smettila di parlare per enigmi», intervenne James Ryton massaggiandosi la fronte.

Skerry poso la tazza sul tavolo. «Possibile che non disponiate di altri candidati? Ad esempio proprio tu, Halden?…»

Halden scosse la testa. «E un lavoro che non voglio e per il quale non sono portato.»

«Ma in effetti cosa ne sapete, di Stephen Jeffers?» domando Skerry.

«Gode di buona reputazione. Negli ultimi tempi ha un poco disertato le riunioni di clan, pero e comunemente ritenuto individuo diligente, cauto e responsabile.»

«Secondo me dovreste scegliere qualcuno meglio conosciuto e piu collaudato. Personalmente non mi fido di lui.»

Ryton scosto la sua sedia dal tavolo. «Direi che provenendo da te e davvero un bel complimento.»

Skerry fece finta di nulla. «… E vi chiedo, se potete, di credermi sulla parola. Che ne dite?»

«Eppure lo sai che potremmo obbligarti a condividere con noi», minaccio Zenora in tono iroso.

«Violenza mentale? E con l’appoggio di quale esercito mutante?» li sfido Skerry a voce alta, sprezzante. «Non dimenticare che sono uno dei piu forti, qui. Sei proprio sicura di volermi mettere alla prova?»

Aveva davvero l’aria di essere pronto al combattimento. Michael rabbrividi. Skerry sarebbe stato un formidabile avversario.

«Ma no, che discorsi. Pero devi ammettere che in effetti non ci stai fornendo informazioni molto sostanziose», intervenne Halden, lanciando a sua moglie un’occhiata caustica.

Skerry si volto verso di lui. «Sono venuto qui per schiarirvi le idee circa la situazione in Brasile e per suggerirvi di votare contro Jeffers. Non ho alcuna accusa a suo carico. Pero credo che vi stiate sbagliando sul suo conto.»

«Se tu partecipassi un po’ piu spesso alle riunioni di clan, forse potremmo avere piu fiducia nelle tue sensazioni», commento Zenora.

«Lascia perdere», taglio corto Skerry. «Lo sai benissimo che non voglio averci niente a che fare. E se solo riusciste a rendervi conto che vi sono piu utile standomene per conto mio e rimanendo estraneo alla vostra piccola cerchia claustrofobica, allora capireste pure che ho ragione io, a proposito di Jeffers.»

«Skerry, non sei proprio in grado di fornirci alcuna prova?» insiste Michael.

«Nulla che possa risultarvi convincente.»

«Be’, e chiaro che non possiamo semplicemente operare sulla base della tua parola», disse Halden. «Cerca di essere ragionevole. Probabilmente ti sei fatto trasportare dall’emotivita. Jeffers e un ottimo candidato.»

«E il nostro funerale, invece.» Skerry incrocio le braccia.

Al di sopra del tavolo si formo l’immagine di un gigantesco distintivo della fraternita mutante. D’improvviso ognuno dei bracci contornanti il dorato occhio centrale si sollevo, e ciascun pugno si serro in gesto minaccioso. Le braccia si distesero, si allungarono, si protesero verso i membri del clan, per poi ripiegarsi con strane angolazioni. La distanza fra ciascun gomito e il rispettivo polso aumento. I pugni scomparvero. Divenute assurdamente sottili, le braccia parvero far leva in aria su un invisibile piano di appoggio sollevando di scatto il disco centrale. Ed era un corpo, ora, non piu un occhio. Il corpo di un gigantesco ragno dorato che sgattaiolava via con le mandibole schioccanti, in cerca di preda. Skerry sorrise. L’immagine scomparve.

Per un attimo nessuno parlo. Poi James Ryton sbatte la sua tazza sul tavolo.

«Ora basta, con questi stupidi giochetti di societa!» esclamo. «A prescindere dall’opinione di Skerry, propongo di sostenere Stephen Jeffers e appoggiare la sua nomina.»

«Mi associo», disse Sue Li.

Halden chiese una votazione, e il risultato fu quasi unanimemente a favore di Jeffers, a parte l’astensione di Skerry.

«Mozione approvata», proclamo infine Halden. «L’Unione mutante centrorientale appoggia pertanto la candidatura di Stephen Jeffers.» Accanto al Custode del Libro, Zenora manovrava un piccolo terminale collegato in rete nazionale.

«Halden, anche la commissione di San Bernardino e il gruppo di Berkeley hanno scelto Jeffers. E cosi pure l’Alaska, le Hawaii e il Midwest.»

«Perfetto. Lunedi comunichero l’esito della votazione al governatore Akins.»

Skerry si alzo. «Be’, io la mia buona volonta ce l’ho messa tutta.» Si avvio verso la porta e svani. Michael si guardo attorno. L’assemblea pareva prossima alla conclusione. Decise di andare a cercare Andrea Greenberg.

«Quel collegamento telepatico non e stato affatto come l’avevo immaginato», disse Andie. Sorseggiava caffe da una tazza gialla godendosi l’aromatico tepore.

«E che cosa ti aspettavi?» replico Michael sorridendo. «Che t’incatenassimo a un tavolaccio facendoti ballare a suon di scosse elettriche? Trasformandoti in una specie di zombie?»

«Ecco, non proprio. Comunque non credevo che sarebbe stato cosi… be’, diciamo pure piacevole. Quasi quasi vi invidio per esser capaci di collegarvi a quel modo.»

«In effetti e uno dei lati migliori del nascere mutanti.»

«E le vampate mentali sono uno dei peggiori?»

Michael annui.

«Parlamene un po’.»

«Piu che altro paiono colpire i mutanti maschi di una certa eta. Mio padre comincia a soffrirne proprio in questo periodo.»

«Sono mortali?»

«Di per se no. Ma non e affatto raro che al dolore e al rimbecillimento qualcuno preferisca il suicidio.»

Andie fece una smorfia. «Mica allegra, come prospettiva.»

«Non posso certo dire di attenderla con ansia.»

«E non c’e cura, a questo disturbo?»

Michael si strinse nelle spalle. «I nostri guaritori sono in grado di tenerlo sotto controllo, fino a un certo punto. Poi ci affidiamo alle droghe.»

«Come ti e parso il nostro ingresso trionfale?»

«Tipico di Skerry. Mio cugino e sempre stato un po’ stravagante. E a me piacciono sia lui sia il suo modo di fare.»

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