«Va bene.»

Il viale del Campidoglio, con la sua copertura emisferica, offriva gradito riparo dai venti del novembre inoltrato. Strade intasate di traffico, alberi e prati spogli in attesa della prima neve, si mostravano in rapidi squarci attraverso i segmenti trasparenti che interrompevano a tratti l’azzurra uniformita delle pareti. Gli occhi fissi all’esterno, ma senza vedere, Andie procedeva accanto a Karim.

«Allora», le domando, «qual e il problema?»

«Penso di essere appena stata retrocessa.»

«Cosa?»

«Jeffers ha chiamato un tizio da una delle sue ditte perche lavori con lui a dei programmi speciali.»

«E la tua retrocessione in cosa consisterebbe?»

«Mi ha presentata a lui come addetto stampa.»

«Oh.» Karim si era fatto pensieroso. «Veramente ero convinto che tu fossi gia il suo addetto stampa.»

«Certo, ma nell’ambito di ben piu ampie attribuzioni.»

«Quindi credi che questo nuovo tizio debba rimpiazzarti?»

«Per l’appunto.»

Lui alzo le spalle. «Cosi impari a comprometterti troppo col principale.»

«Senti, Karim, non ho chiesto la tua opinione per sentirmi fare osservazioni volgari.» Gli giro le spalle e prese ad allontanarsi.

«Scusami, scusami!» L’afferro per un braccio. «Aspetta. Questo nuovo tizio e un mutante?»

«No. Perche me lo chiedi?»

«Si dice in giro che Jeffers stia inserendo nel suo personale un mucchio di mutanti.»

Andie allontano lo sguardo verso gli alberi esterni.

«E vero», ammise cupa. «Tre questo mese. Cinque il mese scorso. Lo sapevi che Caryl se n’e andata? Non lo sopportava.»

Karim annui. «La cosa non mi sorprende affatto.»

«La senatrice Jacobsen non aveva mai fatto una cosa del genere.»

«Be’, lei usava metodi diversi.»

«E che altro si dice, in giro?»

«Che gran parte degli orientamenti legislativi appoggiati da Jeffers sono a favore dei mutanti», rispose Karim. «Ma c’era da aspettarselo, credo. Soprattutto dopo l’assassinio della Jacobsen.»

«Eleanor Jacobsen adottava una politica piu lungimirante.»

«Be’, secondo me la Jacobsen era meno influenzata da pressioni di parte… specialmente quella cui lei stessa apparteneva.»

Andie si fermo di colpo. «Stai forse insinuando che Stephen sarebbe una pedina dei mutanti?»

«No. Non credo. Potrebbe anche essere, certo, ma forse e semplicemente molto piu attento ai diritti e agli interessi dei suoi simili. Perche mai non dovrebbe volere mutanti fra il suo personale? Chi altro se ne serve, nel Congresso?»

«Davis.»

«E poi?»

Karim la fissava, aspettando. Mordicchiandosi il labbro, lei affronto il suo sguardo.

«Basta.»

«Vedi, Andie, a mio parere non dovresti dare eccessiva importanza alla cosa. Se io fossi un mutante, l’unico in tutto il Congresso, e molto probabile che vorrei avere qualcuno del mio stesso conio, a lavorare con me. Ma sei davvero cosi preoccupata per il tuo lavoro?»

Si strinse nelle spalle. «Non lo so. Certo non mi e piaciuto per niente, quello che mi son sentita dire stamattina.»

«E allora domanda chiarimenti. Ma non c’e bisogno che te lo venga a suggerire io. Hai avuto difficolta a lavorare col nuovo personale?»

«Finora no.»

«Questo rafforza la mia convinzione. Dai retta a me, ti stai creando problemi inutili.»

Karim sbircio l’orologio.

«Senti, ora bisogna proprio che ti lasci, mi aspettano a pranzo.»

«Grazie, Karim.»

Le carezzo una guancia. «Quando hai bisogno…»

Andie lo guardo andar via in gran fretta. Torno in Campidoglio da sola.

Sul monitor della scrivania trovo ad attenderla un messaggio di Jeffers: PER L’UNA NON CE LA FACCIO.

Probabilmente e a pranzo con Canay, penso. Al diavolo. Si mise a battere la circolare fax di dicembre. Tanto valeva pensarci per tempo.

Un’ora dopo, Jeffers varcava con passo agile la soglia.

«Andie! Scusa il ritardo. Pronta per me?»

«Se vogliamo metterla cosi…» Videotaccuino alla mano lo segui nel suo ufficio e richiuse la porta.

«Puo assistere anche Ben?»

«Direi di no.»

Jeffers la squadro con scherzoso cipiglio. «Parrebbe una cosa seria.»

Andie non perse tempo in convenevoli. «Stephen, cosa intendevi dire definendomi responsabile dell’ufficio stampa?»

«Che e il tuo lavoro qui dentro.»

«No, e una parte del mio lavoro», preciso lei con voce tagliente. «In aggiunta a compiti di documentazione, amministrazione e contabilita.»

«Si, fino a ieri puo anche darsi», replico Jeffers, liquidando la sua precisazione con sdegnoso gesto della mano. «Ma adesso non devi stare piu a preoccuparti di tenuta conti e ricerche d’archivio. D’ora in avanti se ne occupera Ben.»

«Cosa?»

«Andie, la tua attitudine al contatto umano e di gran lunga troppo preziosa perche tu debba sprecarla passando il tempo a maneggiar scartoffie e macinare numeri. Ho bisogno di te in un’attivita piu orientata al rapporto col pubblico.» La fisso con espressione decisa. «Da oggi in poi, ti voglio a tempo pieno nel ruolo di mio tramite coi mezzi d’informazione.»

«Ma tu stai scherzando!» esclamo Andie lasciandosi cadere in poltrona. «Sono un avvocato, io, mica un addetto alle pubbliche relazioni!»

«E invece, la tua preparazione in campo giuridico ti rende particolarmente adatta proprio a un compito del genere.»

«Stephen, non sono venuta a Washington perche il sogno della mia vita era passare il tempo a chiacchierare coi cronisti televisivi.»

«Lo so», taglio corto Jeffers. «Ma quello che ti chiedo e assumere le funzioni di mia rappresentante. E non riesco, in tutta sincerita, a concepire incarico piu importante di questo.»

«Io si.»

«Rimango francamente sorpreso», dichiaro Jeffers, scuro in volto. «Ero convinto che tu ambissi a una posizione piu in vista.»

«Eppure lo sai che sono molto piu interessata alle procedure legislative che non al giornalismo parlamentare.»

«D’accordo, ma avresti comunque mille occasioni per continuare a occupartene.»

«Sicuro, magari dopo aver finito di parlare a Washington Oggi e Buonanotte Giappone.» Andie incrocio le braccia. «Non e che piu avanti mi chiederai di organizzarti un bel rotocalco televisivo su ’Novita e Curiosita dal Mondo Mutante’?»

«Non sarebbe una cattiva idea.»

«Stephen…» Tacque un istante, esasperata. «Non dicevo sul serio, ovviamente.»

«Ascolta, Andie. Ormai ho deciso. Ti voglio come tramite con l’informazione. Ci stai o non ci stai?» Un tono duro, che non ammetteva repliche.

Lo guardo fissamente. Inatteso, un ricordo dell’ultima volta che erano stati a letto insieme le ritorno in

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