Potessi essere in Canada, pensava. In Sudamerica. In qualunque altro posto, a fare una qualunque altra cosa.

Il vecchio acquedotto era tradizionalmente uno degli imboscamenti preferiti dagli adolescenti desiderosi di godersi in santa pace il gusto degli spinelli e l’ebbrezza delle ipodermiche, ma a quell’ora, e con quel freddo, risultava adeguatamente deserto.

Sbrigati, Kelly, implorava Michael nel malinconico turbinio dei suoi pensieri.

Un libratore azzurro cupo si fermo a pochi metri. Da dietro il volante Kelly gli sorrise radiosa, poi spense tutto e salto fuori. Indossava una giacca a vento rossa, pantaloni neri, stivali argentei. Aveva un aspetto magnifico.

«Dio, quanto mi sei mancato! Fortuna che l’assemblea e finita presto!»

Gli getto le braccia al collo. Michael la bacio teneramente. Gli pareva di avere un foglio di carta vetrata, in fondo alla gola. Si sciolse dal suo abbraccio.

«Facciamo due passi», propose con voce rauca.

Perplessita e inquietudine scavavano un solco fra le sopracciglia di Kelly.

«Allora, Michael, cosa c’e che non va?»

Lui sospiro. Le mezze bugie che aveva tentato di escogitare si sgretolarono all’istante.

«Tutto.»

«Che vuoi dire?»

Si volse a guardarla dritto in viso.

«Che non posso vederti piu.»

Lo fisso a occhi sbarrati.

«Non puoi o non vuoi?»

«Non posso. Non guardarmi in quel modo, Kelly, ti prego. Sapessi quant’e difficile, da spiegare…» Serro spasmodicamente i pugni. Lei glieli prese fra le mani.

«Provaci.»

«Ha a che fare con le leggi dei mutanti. Mi devo sposare.»

Kelly si fermo di colpo.

«Ti devi sposare? Che significa?»

«C’e una… ragazza mutante. E… incinta.»

«Di te?» La voce di Kelly s’incrino.

«Si.»

La osservo in silenzio, mentre Kelly lottava con se stessa per non perdere il controllo.

«Non potrebbe ottenere l’aborto?» domando infine lei.

«No.»

«E perche?»

«E proibito dalle leggi del clan.»

«Cosa vuol dire che e proibito? Che razza di clan sarebbe? Un clan di polizia?»

«Niente del genere, te lo assicuro. Purtroppo immaginavo che non avresti capito.»

Kelly si mise a sedere sopra uno sporgente blocco di cemento.

«Ma tu le vuoi bene?»

«No.»

Le si accovaccio accanto. Lei gli prese il viso fra le mani.

«E a me, vuoi bene?» gli sussurro, dopo un lungo silenzio.

«Si.» Michael distolse lo sguardo, ringoiando le lacrime. «Ma non basta. Non posso sposarti, Kelly. Non ora. Vorrei, ma non posso.»

Si rialzo.

«Ma perche no?» gli domando. «Cosa ci potrebbero fare, loro?»

«Verrei cacciato dal clan. Non e mai successo, finora. La mia famiglia verrebbe ricoperta di vergogna. Se non onorassi le mie responsabilita verso il clan, i miei diverrebbero dei paria. Non me la sento di fargli una cosa del genere.»

«E quindi hai deciso di legarti con una donna che non ami, rovinandoti l’esistenza? Per loro?» ribatte Kelly alzando la voce. «Per quei mutanti? Ma ti rendi conto del male che ti farai?»

«Tu non capisci.»

«In questo hai perfettamente ragione, Michael. Come puoi distruggerti cosi? Come puoi distruggere cosi il nostro futuro?»

Prese a camminare verso il libratore. Michael la raggiunse, l’afferro per le spalle.

«Lo sapevo che ti avrei dovuto mentire», commento amaramente.

Kelly scosse la testa con violenza, in un tempestoso svolazzare di capelli neri.

«Ma io non ti avrei mai creduto. Ascolta, Michael.» Gli prese le mani, stringendole forte. «Possiamo fuggire. Stanotte. Possiamo andare a sposarci in Delaware. E loro dovranno accettare il fatto compiuto.»

Michael trasse un respiro profondo. Le lacrime gli bruciavano gli occhi, gli chiudevano la gola. «Vorrei tanto poterlo fare. Oh, Kelly, se tu sapessi quanto vorrei poterlo fare… Ma non e per niente facile come dici tu.»

Gli occhi di lei mandavano lampi. «E difficile solo perche sei tu a volerlo rendere tale.»

Michael ripenso a Mel, scomparsa ormai da piu di sei mesi. Ripenso a Skerry, che gli aveva proposto di andare in Canada. E meno male che attualmente pareva essersi eclissato, cosi non vedeva il casino in cui lui si era andato a cacciare. Non gli era affatto difficile immaginare suo cugino dirgli, con un sorrisetto di compatimento: «Ti hanno incastrato, ragazzo. Dovevi filartela finche eri in tempo».

«Non e vero che sono io a volerlo!»

Le volse le spalle, ribollendo di collera impotente. Ma perche non capiva e lo lasciava andare? In questo modo stava solo rendendo tutto piu penoso.

«Non posso farci nulla. E la legge mutante, Kelly. Mi dispiace. Ti amo, e avevo sperato di poterti sposare. Ma ora tutto e cambiato, e la situazione mi e sfuggita di mano.»

Lei indietreggio. Lo fisso con espressione fredda.

«Vedo che sei convinto di quel che dici. Ed e l’unica cosa che conta davvero. Buona fortuna, Michael.» Corse via. Michael senti sbattere lo sportello, udi il ruggito del motore. Segui, con sguardo appannato, il libratore che si allontanava, portandosi via il suo futuro in una scia di polvere.

22

Seduta nell’ufficio di Jeffers, di fronte a lui dall’altra parte della scrivania, Andie percorreva rapidamente l’agenda del giorno. Erano trascorse tre settimane dal loro ritorno da Thera, le prime tre settimane del nuovo anno. E gia il viaggio si era ridotto a null’altro che un piacevole, evanescente ricordo, inesorabilmente fagocitato dalla solita controllata frenesia di interviste, comunicati stampa, dichiarazioni programmatiche e allocuzioni varie.

«Non dimenticare il tuo discorso al Gregge la mattina del venti», disse Andie. «Ampi servizi garantiti a tutti i livelli. E non e affatto troppo presto per cominciare a pensare a come garantirci il sostegno di Akins nelle senatoriali d’autunno.»

«Halden mi ha assicurato che non ci sono problemi.» Jeffers si allungo sulla poltrona, incrociando le mani dietro la testa. «A proposito, Andie. Cos’e questo matrimonio cui dovremmo assistere dopo la raccolta fondi a New York?»

Andie alzo gli occhi dal terminale. «Il matrimonio di Michael Ryton. Dio, cade fra due sabati. Mi era quasi passato di mente. Te li ricordi i Ryton, vero? Quei due mutanti, padre e figlio, che chiesero l’intervento della Jacobsen per via delle restrizioni governative sull’attivita delle industrie spaziali?…»

«Ah, loro? E il figlio si sta per sposare?»

«Precisamente. Me l’aveva detto, in effetti, di avere intenzioni piuttosto serie con una certa ragazza. Comunque un poco mi sorprende che il clan ci stia creando attorno tutto questo chiasso.»

«E perche? Molto spesso i matrimoni mutanti sono occasioni di feste fantastiche.»

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