Il giorno fissato, Roberto Meirelles si sveglio prima dell’alba, con il presentimento che qualcosa stesse andando storto. Il problema era uno solo: portare a termine l’affare, oppure no?
Dormiva su un letto di legno nella sua baracca in una valle vicina alla citta vecchia di Pau Seco. Una pessima sistemazione. La maggior parte delle acque di scolo della citta scorrevano proprio accanto alla baracca, in un torrentello fangoso e puzzolente che oltrepassava altre abitazioni altrettanto squallide e andava a perdersi in un boschetto reso verdissimo e rigoglioso da quella ricchezza di concime naturale. Tutto cio che Meirelles possedeva si trovava nella baracca: due T-shirt cachi scolorite, due paia di pantaloni da lavoro, un materasso, una fotografia della moglie e della figlia.
E la pietra.
Quella mattina, gia nervoso ma ben deciso a non pensare alla giornata che l’attendeva, tolse la pietra esotica dal nascondiglio che le aveva creato, una fessura del materasso da cui aveva estratto un pugno di imbottitura, e la guardo con aria grave alla luce di una lampada a batteria.
Prese la pietra con cautela. Nel tempo aveva imparato a conoscerne le sfumature. Sospesa come ora nel palmo aperto della sua mano, generava solo un impercettibile brivido di timore, un’eccitazione sottile che sembrava tramutarsi in una sensazione fisica, appena dietro gli occhi. Se l’avesse stretta con forza tra le dita avrebbe cominciato a funzionare. Avrebbe prodotto le visioni; visioni di posti cosi incredibili e lontani che Meirelles non riusciva nemmeno a immaginare dove si trovassero. Oppure, piu spesso, visioni di casa sua.
Meirelles aveva saputo che gli oneiroliti erano venuti da un altro mondo, che avevano viaggiato per uno spazio inimmaginabile. All’inizio se ne era meravigliato, ma ora la cosa non gli sembrava piu tanto strana o stupefacente. Era un dato di fatto, e i fatti diventano piu accettabili, con l’abitudine. Cio che per lui rendeva la pietra stupefacente, e preziosa, era la sua capacita di fargli rivivere i ricordi della moglie e della figlia a Cubatao. Con un po’ di fortuna, pensava, quella stessa pietra gli avrebbe permesso di arricchirsi e di tornare da loro.
Scrollo la testa. I sogni erano prematuri. Peggio, pericolosi. Rimise la pietra nel materasso e rimando la decisione. Per quanto possibile, si sforzo di sgomberare la mente.
Fuori, il cielo cominciava a schiarirsi. Si sentiva il rumore delle prime pentole; i galli cantavano e l’abbaiare dei cani randagi spazzava via la notte. Era un mattino come gli altri, si ripete con severita.
Gli piacesse o meno, Meirelles apparteneva alla categoria delle
Portava enormi borse di tela fissate con delle cinghie alle spalle e alla vita. Il lavoro e la dieta altamente proteica della mensa lo avevano reso magro ma forte. Aveva trentacinque anni e li dimostrava tutti, ma con il tempo era diventato fiero del proprio corpo. L’epidemia del virus di Oropuoche, che aveva colpito Pau Seco l’anno prima, non lo aveva nemmeno sfiorato. Il suo fisico era piu resistente e certamente piu sano di quanto sarebbe stato se lui fosse rimasto a Cubatao.
Il pensiero non era piacevole, e Meirelles lo scaccio. Dopotutto, sua moglie e sua figlia abitavano ancora la.
Scese i gradini di legno che in una lunga serie solcavano il pendio ripido della collina; scese una scala di corda e infine l’ultima strettissima rampa che portava sul fondo della voragine. La temperatura, laggiu, era di dieci gradi piu alta, e Meirelles si lego uno straccio attorno alla fronte per fermare il sudore. Alcuni uomini erano gia al lavoro, mentre i
Meirelles si mise al lavoro come ogni giorno. Gli era impossibile ignorare il fatto, comunque, che quello non era un giorno come gli altri. La polizia militare stazionava in rigide falangi accanto agli alti recinti metallici che circondavano la miniera. Tutti quelli che entravano o che uscivano venivano perquisiti. E, per la prima volta da quando lui era arrivato, quel giorno c’erano soldati anche sul fondo. Si spostavano tra i
Se avesse avuto un po’ di buonsenso, si rimprovero Meirelles, avrebbe lasciato la pietra nel materasso e se ne sarebbe dimenticato. In tutti i sensi.
Lui lavorava per un uomo di nome Claudio, un individuo noto per essere un nipote dei Valverde e gia ricco per aver estratto dal suolo molte pietre di valore. Claudio incrementava i suoi profitti assumendo manodopera tra i poveracci che arrivavano in citta in cerca di fortuna, procurando loro documenti falsi e minacciando poi di denunciarli all’autorita militare. Meirelles era appunto uno di questi. Guadagnava poco e spediva tutto a Cubatao, alla sua famiglia. Grazie ai documenti falsi non spendeva nulla ne per mangiare alla mensa dei lavoratori ne per dormire nella baracca.
Era un accordo duro ma abbastanza ragionevole, aveva pensato all’inizio. E se avesse estratto una pietra gli sarebbe toccata una percentuale, e avrebbe potuto trasferirsi con la famiglia lontano dalla letale
Il tempo passava, molti oneiroliti venivano estratti, ma Meirelles non vedeva mai niente piu della sua misera paga settimanale. Finche un giorno raccolse tutto il suo coraggio e ando ad affrontare Claudio nella grossa tenda sopra la miniera. Claudio lo blandi e gli promise che le cose sarebbero state diverse in futuro. Il giorno seguente, uno degli uomini di Claudio, membro di una setta indiana che si chiamava
Meirelles non se ne dimentico. Soprattutto il giorno in cui affondo il badile nell’argilla molle e lo senti cozzare contro qualcosa di solido.
La giornata era quasi finita. Negli anfratti piu profondi della miniera gia si raccoglievano le ombre lunghe della sera. I lavoratori stavano radunando gli arnesi e si preparavano al lungo tragitto verso le docce e poi le mense. Sentendosi di colpo febbricitante, Meirelles affondo la mano nell’argilla umida e afferro l’oggetto che aveva incontrato. Ancora curvo, scostando appena la terra che lo ricopriva, scorse il luccichio azzurrino della superficie di una pietra esotica. Era grossa, e perfetta; sicuramente di grande valore. Lui tremo, prendendola in mano.
Piu tardi non seppe spiegarsi perche avesse deciso di rubarla. Il furto era difficile e pericoloso, inoltre non c’era un mercato pronto su cui un uomo come lui potesse contare. Senza dubbio, fu un atto irrazionale. Penso alle blande assicurazioni di Claudio e all’uomo che gli aveva procurato un occhio nero. Penso alla moglie e alla figlia, Pia, che tossiva nell’aria gialla e malsana della sua citta natale. Una giornata intera nelle buche e nei labirinti della miniera a volte producevano in Meirelles una specie di sognante confusione, come se quelle cose aliene sotto la superficie influenzassero la sua mente rendendo il passato piu reale e il presente meno pressante. Cosi, con Claudio e sua figlia nella mente, quasi come in sogno, tolse con il pollice l’argilla che ricopriva la pietra, l’avvolse nelle ghette di cotone e se la lego alla caviglia. Quando si rimise in piedi, il bordo dei pantaloni da lavoro ricadde naturalmente nascondendo il rigonfiamento.
Si volto e scopri che lo stesso Claudio, a qualche metro di distanza, stava guardando dalla sua parte. Meirelles si senti gelare. Il panico lo prese allo stomaco e i testicoli gli rientrarono contro il corpo. Ma da parte di Claudio si trattava solo di un sospetto generico che lui nutriva nei confronti di tutti i suoi dipendenti. — Sbrigati — gli disse, agitando una mano in un cenno di disgusto. — E ora di andare.
Alla barriera di uscita Meirelles era ormai stravolto dalla tensione. Gli girava la testa, e un sudore freddo gli scendeva copioso dalla fronte. Incomincio a battere i denti. Era certo che la paura l’avrebbe tradito.
Invece, fu proprio la paura a salvarlo. Era il periodo in cui l’epidemia per il virus di Oropouche aveva raggiunto il culmine, per cui le guardie stavano alla larga dalle
La pietra divenne un simbolo della sua indipendenza da Claudio, l’incarnazione tangibile del suo orgoglio, della sua speranza, del suo futuro.
Meirelles era nato a Cubatao, un posto in cui secondo le statistiche solo un bambino su cinque arrivava alla puberta.
Cubatao era una vecchia citta industriale. Nel ventesimo secolo si era distinta come una delle zone piu inquinate sulla faccia della terra, con le fabbriche che vomitavano nell’aria della vallata biossido di zolfo, monossido di carbonio e bifenili policlorinati. I veleni avevano denudato le colline e ucciso i bambini. Nel primo decennio del secolo successivo le industrie erano state nazionalizzate; per quanto obsolete, continuavano a rappresentare una buona fonte di guadagno, grazie ai bassi costi di manodopera e manutenzione. Nel mondo c’erano dei posti considerati molto peggiori, ma la
Meirelles aveva un posto in fabbrica, e per tutto il giorno vuotava solventi all’interno di grossi catini antiruggine. Lavorava con un uomo che si chiamava Ribeiro, un patriota che difendeva le fabbriche tutte le volte che Meirelles osava dire che erano antiquate e pericolose. — Sono necessarie per l’economia del Brasile — affermava categorico.
— No — replicava Meirelles. — La vera ricchezza del Brasile sono le pietre esotiche.
— Le pietre — ribatteva Ribeiro — finiscono nelle mani degli stranieri.
— In cambio di denaro — insisteva Meirelles. — E non si potrebbe usare il denaro per modernizzare le fabbriche?
— Sciocchezze! Il denaro serve a pagare il debito nazionale. Non rimane niente per le fabbriche.
— Allora il Brasile non ha ricchezza.
— Senza le fabbriche non l’avra mai! — riconcludeva Ribeiro con orgoglio. — Le fabbriche sono necessarie per l’economia del Brasile.
Era una sicurezza che Meirelles avrebbe voluto condividere. Ma era sposato. Aveva una moglie e una figlia. Nel corso dell’ultimo anno Pia si era ammalata due volte di bronchi, e lui sapeva che non sarebbe arrivata a compiere dieci anni se non fosse andata a vivere in un ambiente piu sano. La maggior parte della gente che Meirelles conosceva era rassegnata come Ribeiro. E la volonta di Dio, dicevano. Ma lui aveva una diversa considerazione di se stesso, e sapeva che era giunto il momento di fare qualcosa.
Naturalmente, non aveva denaro. Avrebbe potuto raccogliere le sue misere cose e andarsene, semplicemente, ma aveva sentito raccontare storie terribili sui campi per profughi di Rio e di San Paolo. Dunque, aveva bisogno di soldi. E c’era un unico modo per fare soldi in fretta, secondo quanto si diceva in giro.
Pau Seco.
Era la leggenda dei bassifondi. Sembrava che laggiu la ricchezza si trovasse sottoterra. Dicevano che proveniva dallo spazio e che era li perche la gente la trovasse. Tutti ci credevano, anche se erano in pochi a crederci abbastanza da tentare l’avventura. Inoltre, quelli che erano partiti non erano piu tornati. Una mattina Meirelles si sveglio e trovo Pia ancora una volta con la difterite. Respirava a fatica ed era cianotica. Quel pomeriggio spese gli ultimi risparmi per comperarle le medicine, poi raggiunse la strada maestra, con la speranza che un autocarro gli desse un passaggio. Date le circostanze, non poteva piu esitare.
Nell’arco della giornata, Meirelles fece parecchi viaggi su e giu per le ripide pareti della miniera, trasportando nelle borse il materiale incoerente, dal luogo degli scavi fino alle grosse macchine di legno sulla cima. Le macchine avrebbero separato l’argilla dalle eventuali pietre, per poi scaricare i residui in un burrone. Meirelles lavoro fino allo stremo, quando i crampi alle gambe lo costrinsero a fermarsi. Aveva il respiro sibilante. I suoi polmoni non erano piu quelli di un ragazzo. Non era una
L’unico amico di Meirelles a Pau Seco era Ng. Se di amico di poteva parlare. Era uno straniero, e aveva vissuto una vita molto diversa dalla sua. Meirelles aveva saputo che Ng cercava una pietra di profondita, cosi lo aveva avvicinato in un bar della citta vecchia. Non avevano parlato della pietra. Entrambi ci pensavano, si capisce, altrimenti non avrebbero perso tempo l’uno con l’altro. Ma era necessario preparare il terreno, pensava Meirelles, e Ng sembrava capirlo. Parlarono della miniera, si scambiarono vecchi ricordi.
Si incontrarono molte volte, e Meirelles giunse alla conclusione che il piccolo vivace vietnamita era in qualche modo simile a lui. Si era staccato dalla famiglia, come Meirelles. Avrebbe potuto tornare in patria dopo la guerra, e intraprendere la carriera militare, ma aveva scelto di rimanere in Brasile. Quando lui gli chiese perche, Ng si strinse nelle spalle. Era una cosa che non si poteva spiegare a parole. Meirelles lo capi.