— Se quel tale, Kendray, ti avesse trattenuta, la notizia, gli ho detto, avrebbe potuto raggiungere Terminus, e quindi la moglie di Pelorat. Pelorat si sarebbe trovato nei guai. Non ho specificato che genere di guai, ma ho alluso a una situazione seria… C’e una specie di tacita solidarieta tra i maschi. — Trevize stava sorridendo adesso. — Ed un maschio non tradisce un altro uomo, anzi se gli viene chiesto lo aiuta. Dipende, presumo, dal fatto che chi aiuta potrebbe a sua volta avere bisogno di aiuto in seguito. Probabilmente — aggiunse assumendo un’espressione un po’ seria — esiste una complicita simile tra le donne, ma non essendo una donna non ho mai avuto occasione di osservarla direttamente.

La faccia di Bliss assomigliava ad una graziosa nube temporalesca. — E una battuta?

— No, parlo seriamente — rispose Trevize. — Non dico che quel Kendray ci abbia lasciati passare solo per aiutare Janov a non mettersi nei guai con la moglie. Puo darsi che il senso di complicita maschile sia servito a dare un’ultima spinta decisiva alle altre mie argomentazioni.

— Ma e terribile. Sono le regole che tengono unita una societa, che la fondono in un unico complesso: ti pare una cosa da nulla ignorare queste regole per motivi banali?

— Be’ — disse Trevize, di colpo sulla difensiva — certe regole sono di per se stesse futili: pochi mondi sono pignoli per quanto riguarda l’accesso ed il passaggio nel loro spazio in un periodo di pace e prosperita commerciale, come quello che stiamo attraversando adesso grazie alla Fondazione. Comporellen non e al passo coi tempi, probabilmente per qualche oscura questione di politica interna. Non vedo perche proprio noi dovremmo subirne le conseguenze.

— Questo non c’entra. Se obbediamo solo alle regole che riteniamo giuste e ragionevoli, allora qualsiasi regola cessa di avere valore, perche non esiste una regola giusta e ragionevole per tutti. E se ci interessa solo il nostro tornaconto personale, troveremo sempre una giustificazione per definire ingiusta una regola restrittiva. Si comincia con un trucco astuto e si finisce con l’anarchia e la catastrofe, cosi, anche per lo scaltro autore del trucco, dal momento che nemmeno lui sopravvivra al crollo della societa.

Trevize ribatte: — La societa non crolla tanto facilmente. Tu parli come Gaia, e Gaia non puo capire un’unione di individui liberi. Le regole, instaurate con ragionevolezza e giustizia, possono facilmente diventare superate e inutili via via che le circostanze cambiano, e restare ugualmente in vigore per inerzia. In tal caso e legittimo ed anche utile infrangere queste regole, se non altro per evidenziare che sono diventate superflue e magari anche dannose.

— Allora ogni ladro, ogni assassino, puo giustificarsi dicendo che stia servendo l’umanita.

— Non arrivare agli estremi. Nel superorganismo di Gaia c’e un consenso automatico circa le regole sociali e a nessuno viene in mente di infrangerle. Si potrebbe anche dire che Gaia vegeti e si fossilizzi. Nella libera associazione di individuo c’e senza dubbio un elemento di disordine, ma e il prezzo che bisogna pagare per non perdere la capacita di introdurre novita e cambiamenti… Tutto sommato, e un prezzo ragionevole.

La voce di Bliss si fece leggermente piu acuta e sonora. — Ti sbagli, se pensi che Gaia vegeti e si fossilizzi. Le nostre realizzazioni, le nostre usanze, i nostri punti di vista, tutto quanto viene sottoposto ad un esame di coscienza costante. Senza un motivo valido, non c’e nulla che persista solo per inerzia. Gaia impara tramite l’esperienza ed il pensiero, percio cambia quando e necessario.

— Anche se quel che dici e vero, l’esame di coscienza e l’apprendimento devono essere molto lenti, perche su Gaia non esiste altro che Gaia. Qui, in regime di liberta, anche quando quasi tutti sono d’accordo, c’e sempre una minoranza che discordi, e in alcuni casi quella minoranza puo darsi che abbia ragione. E se quei pochi sono abbastanza abili, abbastanza entusiasti, abbastanza giusti, alla fine vinceranno e nel futuro diventeranno eroi… come Hari Seldon, che ha perfezionato la Psicostoria, ha sfidato con le sue concezioni l’intero Impero Galattico, ed ha vinto.

— Ha vinto solo fino ad ora, Trevize. Il Secondo Impero pianificato da Seldon non si realizzera: ci sara Galaxia, invece.

— Ah, davvero? — disse Trevize con espressione truce.

— E stata tua la decisione, ed anche se continui a discutere con me sostenendo gli Isolati e la loro liberta di essere sciocchi e criminali, nei recessi della tua mente c’e qualcosa che ti ha costretto ad essere d’accordo con me/noi/Gaia quando hai fatto la tua scelta.

— Quello che si cela nei recessi della mia mente e proprio quel che cerco — disse Trevize ancor piu arcigno. — La, per cominciare — aggiunse, indicando lo schermo, dove una citta si estendeva all’orizzonte, un agglomerato di strutture basse, salvo alcune eccezioni isolate, circondato da campi marroni coperti da uno strato di brina.

Pelorat scosse la testa. — Peccato. Volevo osservare la fase di avvicinamento, ma mi sono distratto ascoltando la discussione.

— Non importa, Janov — disse Trevize. — Guarderai quando ce ne andremo. Prometto che terro la bocca chiusa, sempre che tu riesca a far tacere Bliss.

E la “Far Star” atterro allo spazioporto guidata da un raggio a microonde.

6

Kendray aveva un’aria grave quando torno alla stazione d’ingresso ed osservo la “Far Star” che passava. Al termine del suo turno era ancora chiaramente depresso.

Stava consumando il suo ultimo pasto della giornata quando uno dei suoi colleghi, un tipo allampanato con gli occhi ben distanziati, radi capelli chiari e sopracciglia cosi bionde da sembrare assenti, si sedette accanto a lui.

— Che c’e che non va, Ken?

Kendray arriccio le labbra. — Quella che e appena passata era una nave gravitazionale, Gatis.

— Quella strana con radioattivita zero?

— Proprio per questo non era radioattiva. Niente combustibile: gravitazionale.

Gatis annui. — Quella che ci avevano detto di tener d’occhio, giusto?

— Giusto.

— E l’hai beccata tu: il solito fortunato.

— Non tanto fortunato. A bordo c’era una donna senza documenti… ed io non ho denunciato la sua presenza.

— Cosa? Senti, non dirmi niente. Non voglio sapere: non una parola di piu. Siamo amici, ma non ho intenzione di diventare complice del fatto.

— Non e questo che mi preoccupa. Non molto. Ho dovuto mandare giu la nave. Vogliono una nave gravitazionale… quella o una qualsiasi altra, lo sai.

— Certo, pero almeno avresti potuto fare rapporto sulla donna.

— Non mi andava. Non e sposata. E stata presa a bordo solo per… per essere usata.

— Quanti uomini c’erano a bordo?

— Due.

— E l’hanno presa a bordo solo per… per quello. Devono essere di Terminus.

— Esatto.

— Se ne fregano di quel che fanno, su Terminus.

— Gia.

— Disgustoso. E la fanno franca.

— Uno di loro era sposato, e non voleva che sua moglie venisse a saperlo. Se avessi denunciato la presenza della donna, la moglie l’avrebbe scoperto.

— Ma la moglie non e su Terminus?

— Certo, pero l’avrebbe scoperto ugualmente.

— Gli starebbe bene a quel tipo se sua moglie lo scoprisse.

— Sono d’accordo… ma non volevo essere proprio io il responsabile.

— Se la prenderanno con te per non avere fatto rapporto. Volere risparmiare dei guai a quel tipo non e una scusa valida.

— Tu avresti fatto rapporto?

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