Bliss disse: — Non so… dalla sua disposizione mentale, era chiaro che era attratta da Trevize…

Trevize la guardo in uno scatto improvviso di esasperazione.

— L’hai fatto, Bliss?

— Fatto cosa, Trevize?

— Hai alterato la sua…

— Non ho alterato nulla. Pero, quando ho notato che era attratta da te non ho potuto fare a meno di spezzare un paio di inibizioni. E stato un intervento minimo. Quelle inibizioni probabilmente si sarebbero spezzate comunque… e mi e sembrato importante assicurarmi che lei fosse ben disposta nei tuoi confronti.

— Ben disposta? Qualcosa di piu, direi! Si e ammorbidita, certo, ma… nella fase post-coitale.

Pelorat disse: — Vecchio mio, non intenderai sicuramente dire…

— E perche no? — replico Trevize irascibile. — Non sara piu una ragazzina, pero si e dimostrata un’ottima conoscitrice dell’arte. Non era affatto una principiante, posso garantirlo. Ne intendo indossare i panni del gentiluomo e mentire. E stata sua l’idea… grazie all’intromissione di Bliss che le ha spezzato certe inibizioni… e data la mia posizione non potevo certo rifiutare, anche se avessi voluto… non volevo… Via, Janov, non guardarmi con quell’espressione puritana. Sono mesi che non mi si presenta un’occasione del genere. Tu invece… — E indico in modo vago in direzione di Bliss.

— Credimi, Golan, sbagli, se interpreti la mia espressione come un’espressione puritana: non ho alcuna obiezione.

— Pero lei e puritana — osservo Bliss. — Io intendevo renderla piu cordiale nei tuoi confronti… non pensavo di scatenare un parossismo sessuale.

— Ma e esattamente quello che hai provocato, mia piccola impicciona — fece Trevize. — Forse Lizalor deve mostrarsi puritana in pubblico, col risultato di alimentare di continuo il fuoco che ha dentro.

— Cosi, basta che tu soddisfi le sue voglie, e lei tradira la Fondazione…

— L’avrebbe fatto in ogni caso. Voleva la nave… — Trevize s’interruppe e mormoro: — Staranno ascoltando di nascosto?

— No! — rispose Bliss.

— Sicura?

— Certo: e impossibile interferire in modo non autorizzato con la mente di Gaia senza che Gaia se ne accorga.

— In tal caso… Comporellen vuole la nave per se… un’aggiunta preziosa per la sua flotta.

— Ma la Fondazione non sarebbe certo d’accordo.

— Comporellen non intende informare la Fondazione.

Bliss sospiro. — I soliti Isolati. Il Ministro intende tradire la Fondazione per conto di Comporellen, ma in cambio di qualche prestazione sessuale e pronta a tradire anche Comporellen… E Trevize e contento di vendere le prestazioni del suo corpo pur di provocare il tradimento. Che anarchia in questa vostra Galassia. Che caos!

Trevize replico gelido: — Ti sbagli, ragazza…

— In quello che ho appena detto, non sono una ragazza, sono Gaia. Tutta Gaia.

— Allora sbagli, Gaia. Non ho venduto le prestazioni del mio corpo: le ho fornite volentieri. Mi e piaciuto, e nessuno ne ha sofferto. E per quel che riguarda le conseguenze, si sono rivelate positive dal mio punto di vista, quindi mi sta bene. E se Comporellen vuole la nave per i propri scopi, chi puo dire da che parte stia la ragione? E una nave della Fondazione, ma e stata data a me per cercare la Terra. Dunque e mia finche non portero a termine la ricerca, e penso che la Fondazione non abbia il diritto di annullare il suo accordo. Per quel che riguarda Comporellen, non gli piace il dominio della Fondazione, cosi sogna l’indipendenza. Per Comporellen e giusto agire cosi ed ingannare la Fondazione, perche per questa gente si tratta di un atto patriottico, non di tradimento. Dunque, chi puo dire da che parte stia la ragione?

— Esattamente. Chi puo dirlo? In una Galassia di anarchia, com’e possibile distinguere le azioni ragionevoli da quelle irragionevoli? Com’e possibile decidere tra quello che sia giusto e sbagliato, tra il bene ed il male, la giustizia e il crimine, l’utile e l’inutile? E come spieghi il fatto che il Ministro tradisca il suo governo lasciandoti tenere la nave? Desidera una indipendenza personale da un mondo oppressivo? E una traditrice od una patriota di se stessa?

— Per essere sinceri — rispose Trevize — non credo che sia disposta a lasciarmi la nave solo per gratitudine nei miei confronti per il piacere che le ho dato. Secondo me, ha deciso cosi soltanto quando le ho detto di essere alla ricerca del Piu Vecchio. E un mondo di malaugurio per lei, e noi e la nave che ci porta, cercandolo, siamo stati contagiati dalla sventura. Probabilmente, il Ministro pensa di avere attirato la sventura su di se e questo mondo, tentando di impossessarsi della nave, e puo darsi che adesso consideri la nave con orrore. Forse, lasciandoci partire con la nostra nave, e convinta di allontanare la sventura da Comporellen, dunque, in un certo senso, sta compiendo un gesto patriottico.

— Se fosse cosi, ed io ne dubito Trevize, la superstizione sarebbe la causa dell’azione. Ti sembra ammirevole?

— Io non ammiro, ne condanno. La superstizione guida sempre l’azione in mancanza della conoscenza. La Fondazione crede nel Piano Seldon, anche se nessuno di noi sia in grado di capirlo, di interpretarne i dettagli, o di usarlo per predire. Lo seguiamo ciecamente, per ignoranza e per fede… e non e superstizione anche questa?

— Si, puo darsi.

— E anche Gaia… Voi credete che io abbia preso una decisione corretta stabilendo che Gaia dovrebbe assorbire la Galassia in un unico grande organismo, pero non sapete perche abbia ragione, o se sia davvero sicuro per voi adeguarvi a quanto ho deciso. Siete pronti ad adeguarvi solo per ignoranza e fede, e vi secca persino che io cerchi delle prove che dissipino l’ignoranza e rendano superflua la fede. Non e superstizione, questa?

— Bliss, credo che ti abbia messo con le spalle al muro — commento Pelorat.

— No — ribatte Bliss. — O non trovera nulla al termine della ricerca, o trovera qualcosa che confermera la sua decisione.

Trevize disse: — E saremo al punto di partenza, quindi, all’ignoranza ed alla fede. In altre parole, alla superstizione!

17

Vasil Deniador era un ometto minuto, col vezzo di guardare all’insu alzando solo gli occhi e non la testa. Per questa sua caratteristica, e per i brevi sorrisi che periodicamente gli illuminavano il viso, sembrava che stesse sempre ridendo in silenzio del mondo.

Il suo ufficio era lungo e stretto, pieno di nastri che sembravano abbandonati a un estremo disordine, non perche fossero in effetti in disordine, ma perche non erano riposti con cura nei loro ricettacoli, cosi che gli scaffali formavano tante linee frastagliate. Le tre sedie che indico ai visitatori erano scompagnate, e si vedeva che erano state spolverate da poco ed in maniera approssimativa.

Vasil Deniador disse: — Janov Pelorat, Golan Trevize, e Bliss… Non conosco il vostro cognome, signora.

— Di solito mi chiamano semplicemente Bliss — fece lei, e si sedette.

— E sufficiente, in fin dei conti — osservo Deniador, ammiccando. — Siete cosi attraente che bisognerebbe scusarvi anche se non aveste alcun nome.

I tre finirono di accomodarsi. Deniador prosegui dicendo: — Ho sentito parlare di voi, dottor Pelorat, anche se non siamo mai stati in corrispondenza. Siete della Fondazione, vero? Di Terminus?

— Si, dottor Deniador.

— E voi, Consigliere Trevize… Mi pare di avere sentito che recentemente siate stato espulso dal Consiglio ed esiliato. Non credo di avere mai compreso il perche.

— Non sono stato espulso, signore. Sono tuttora membro del Consiglio, anche se non so quando riprendero il mio incarico. E non sono esattamente in esilio: mi e stata affidata una missione, riguardo la quale desidereremmo consultarvi.

— Felicissimo di cercare di aiutarvi — disse Deniador. — E la dolce signora? Di Terminus anche lei?

Trevize si affretto a intervenire. — E originaria d’altrove, dottore.

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