pensiamo a loro: anche loro, come la Terra sono scomparsi nelle nebbie del tempo.
— Su quanti mondi vivevano gli Spaziali?
— Le leggende parlano di cinquanta mondi… una cifra tonda che insospettisce. Probabilmente, erano meno.
— E non conoscete la posizione di almeno uno su cinquanta?
— Be’, forse… ora che ci penso…
— Cosa?
Deniador disse: — Dato che la storia primitiva e il mio hobby, come e l’hobby del dottor Pelorat, occasionalmente ho esaminato dei vecchi documenti in cerca di qualche riferimento al periodo primitivo, di qualche dato che vada al di la delle leggende. Lo scorso anno mi sono imbattuto nelle documentazioni di una vecchia nave, materiale pressoche indecifrabile. Risaliva addirittura all’epoca in cui il nostro mondo non era ancora noto come Comporellen. Veniva usato il nome “Baleyworld” che, forse, e una forma precedente del “Benbally World” delle nostre leggende.
Pelorat intervenne eccitato: — Avete divulgato il materiale?
— No. Non voglio tuffarmi prima di avere la certezza che ci sia dell’acqua nella piscina, come afferma il vecchio detto. Vedete, stando a quella documentazione, il capitano della nave aveva visitato un Mondo Spaziale ed era partito portando con se una donna spaziale.
Bliss osservo: — Ma avete detto che gli Spaziali non volevano visitatori.
— Appunto, ed e per questo motivo che non pubblico il materiale: sembra incredibile. Esistono racconti piuttosto vaghi che, volendo interpretarli cosi, potrebbero riferirsi agli Spaziali ed al loro conflitto con i Coloni… i nostri antenati. Tali racconti esistono non solo su Comporellen ma anche su molti altri mondi, ed in svariate versioni, ma tutti concordano in maniera assoluta su un fatto: i due gruppi, Spaziali e Coloni, mantenevano accanitamente le distanze. Non c’erano contatti sociali, per non parlare poi dei contatti sessuali. Eppure pare che il capitano dei Coloni e la donna degli Spaziali fossero legati da un vincolo d’amore. E talmente incredibile che ho dovuto per forza accettare la storia come un frammento di narrativa storico-romantica.
Trevize sembrava deluso. — Non avete nient’altro da dirci?
— No, Consigliere, avrei un’altra cosa. Ho trovato delle cifre in quello che restava del giornale di bordo della nave… cifre che potrebbero, dico potrebbero, rappresentare delle coordinate spaziali. Se lo fossero… e, dato che il mio onore di Scettico mi obbliga a farlo torno a ribadire che non e detto che siano coordinate spaziali… se lo fossero, comunque, dalle prove intrinseche avrei concluso che si tratti delle coordinate spaziali di tre Mondi Spaziali: uno potrebbe essere il mondo su cui il capitano atterro e da cui riparti con la sua amata.
— Anche se la storia e immaginaria, puo darsi che le coordinate siano vere, no? — disse Trevize.
— Puo darsi — rispose Deniador. — Vi forniro quei dati, e sarete liberi di usarli… ma non e detto che otteniate qualcosa di concreto… Comunque, ho un’idea divertente…
— Quale? — chiese Trevize.
— E se una di quelle serie di coordinate rappresentasse la Terra ?
19
Il sole di Comporellen, nettamente arancione, era apparentemente piu grande di quello di Terminus, pero era basso all’orizzonte ed emanava poco calore. Il vento, per fortuna lieve, lambiva la faccia di Trevize con dita gelide.
Trevize rabbrividi nella giacca elettrificata che Mitza Lizalor gli aveva dato. Mitza era accanto a lui, e lui le disse: — Non ci sara sempre cosi freddo, Mitza.
Lei alzo un istante lo sguardo verso il sole, circondata dal vuoto dello spazioporto, senza mostrare alcun segno di disagio… alta, imponente, con addosso un indumento piu leggero di quello di Trevize, sprezzante del freddo, se non insensibile.
— Abbiamo un’estate stupenda — disse. — Non e lunga, ma le nostre piante alimentari vi si adattano. Sono selezionate con cura, crescono rapidamente col sole e resistono al gelo. I nostri animali domestici hanno una consistente copertura di pelo, e la lana comporelliana e ritenuta da tutti la migliore della Galassia. Inoltre, in orbita attorno a Comporellen, abbiamo insediamenti agricoli che producono frutti tropicali. Infatti esportiamo ananas sciroppati di qualita superiore. Gran parte della gente che ci considera solo un mondo freddo non lo sa.
— Grazie per averci accompagnato allo spazioporto, Mitza — disse Trevize — e per avere collaborato con noi in questa nostra missione. Per sentirmi tranquillo, pero, devo chiederti se per quanto e successo ti troverai in guai seri.
— No! — Mitza scosse la testa con fierezza. — Nessun guaio. Innanzitutto, nessuno mi fara delle domande. Sono io che dirigo i trasporti, il che significa che io sola fisso le regole per gli spazioporti, le stazioni d’ingresso, le navi in partenza ed in arrivo. Il primo Ministro si fida di me ed e ben felice di ignorare certi dettagli… Ed anche se mi facessero delle domande, bastera che dica la verita: il Governo mi darebbe il suo plauso dal momento che non ho consegnato la nave alla Fondazione. La gente farebbe altrettanto, se fosse prudente informarla. E la Fondazione stessa non saprebbe nulla.
Trevize disse: — Puo darsi che il Governo non voglia consegnare la nave alla Fondazione, ma ti approvera ugualmente dal momento che ci hai permesso di riprendere la nave?
Lizalor sorrise. — Sei una brava persona, Trevize. Ti sei battuto caparbiamente per non perdere la tua nave, e adesso che l’hai ti prendi la briga di preoccuparti per me. — Allungo incerta una mano, come per esternare quello che provava con un gesto affettuoso, poi a fatica freno l’impulso.
Con rinnovata asprezza, disse: — Anche se contesteranno la mia decisione, bastera che dica che cercavi, e stai tuttora cercando, la Terra, e confermeranno tutti che ho fatto bene a liberarmi di te il piu in fretta possibile, nave compresa. E celebreranno i riti d’espiazione, poiche ti e stato consentito di atterrare su Comporellen, anche se allora non potevamo conoscere le tue intenzioni.
— Temi davvero che la mia presenza porti sfortuna a te ed alla tua gente?
— Certo — rispose Lizalor impassibile. Poi il suo tono si addolci leggermente. — A me hai gia portato sfortuna, perche adesso che ti ho conosciuto gli uomini di Comporellen mi sembreranno ancor piu spenti: mi rimarra un desiderio inappagabile. Colui Che Punisce mi ha gia colpita.
Trevize disse dopo una breve esitazione: — Non voglio che tu cambi idea, pero non voglio nemmeno che tu abbia dei timori ingiustificati. L’idea che io porti sfortuna, sappi, e semplice superstizione.
— E stato lo Scettico a dirtelo, immagino.
— Lo sapevo senza che lui me lo dicesse.
Lizalor si sfrego il viso, perche un velo di brina stava depositandosi sulle sue sopracciglia, e disse: — Lo so che certi la considerano superstizione. Ma Il Piu Vecchio porta davvero sfortuna: e stato dimostrato molte volte, e tutte le abili argomentazioni degli Scettici non possono cancellare la realta delle cose.
Di colpo, tese la mano. — Addio, Golan. Sali sulla nave ed unisciti ai tuoi compagni, prima che il tuo delicato corpo terminiano geli in questo nostro vento freddo ma dolce.
— Addio, Mitza, e spero di rivederti al mio ritorno.
— Si, hai promesso di ritornare, e io ho provato a credere che tornerai. Ho pensato addirittura che sarei venuta incontro alla tua nave nello spazio, per attirare la sventura solo su di me e non sul mio mondo… ma non tornerai.
— Non e vero! Tornero! Non credere che possa rinunciare a te tanto facilmente dopo il piacere provato insieme. — Ed in quel momento Trevize era veramente convinto di quel che diceva.
— Non dubito dei tuoi impulsi romantici, mio dolce uomo della Fondazione… ma quelli che si avventurano nello spazio alla ricerca del Piu Vecchio non tornano mai piu… in nessun posto. Lo so, nel mio intimo.
Trevize si sforzo di controllare il battito dei denti. Aveva solo freddo; non voleva che lei pensasse che fosse paura quella. Disse: — Anche questa e superstizione.
— Eppure, anche questa cosa e vera — fece Mitza.