Bliss lo guardo pensierosa. — Come mai ti e venuto in mente di portare con te delle armi?

— E servito a poco: e stata la tua capacita…

— Fino ad un certo punto. Senza preavviso, in contatto soltanto iperspaziale col resto di Gaia, e con tante menti individuali di natura sconosciuta, non avrei potuto ottenere alcun risultato senza la tua frusta neuronica.

— Il disintegratore non serviva, avevo provato anche con quello.

— Se usi un disintegratore, Trevize, riesci solo a far scomparire un cane, e basta. Forse gli altri cani rimarranno sorpresi, ma sicuramente ci vuol altro per spaventarli.

— E andata peggio: hanno mangiato i resti del compagno. In pratica, li ho invitati a restare.

— Si, comprensibile. La frusta neuronica e diversa, come effetto. Provoca dolore; un cane che soffre emette lamenti particolari che gli altri cani riconoscono subito, e per un riflesso condizionato si spaventano a loro volta. Coi cani gia predisposti alla paura, io mi sono limitata a dare un tocco finale alle loro menti, e sono fuggiti.

— Gia, pero hai capito che in questo la frusta era l’arma piu efficace delle due che avevo. Io non l’avevo capito.

— Sono abituata ad avere a che fare con le menti, tu no. E per questo che ho insistito su un’intensita bassa e su un unico bersaglio. Non volevo che una sofferenza eccessiva uccidesse il cane e gli impedisse di lamentarsi. Non volevo che il dolore si disperdesse su vari bersagli e causasse solo qualche lieve guaito. Volevo una sofferenza abbastanza forte e concentrata su un unico punto.

— E l’hai avuta, Bliss — disse Trevize. — Ha funzionato perfettamente. Ti sono grato, molto grato.

— Ma non sei soddisfatto — disse Bliss pensosa. — Ti spiace, perche sei convinto di avere avuto un ruolo ridicolo. Eppure, credimi, senza le tue armi non avrei combinato nulla. Ma c’e un fatto che mi lascia perplessa… Come mai hai portato con te quelle armi? Io ti avevo assicurato che non avremmo trovato esseri umani su questo pianeta, e ne sono tuttora certa… Hai previsto la presenza dei cani?

— No, assolutamente — rispose Trevize. — Almeno, non a livello conscio. E di solito non giro armato. Su Comporellen non ho mai pensato di portare delle armi… Pero mi rifiuto di credere che si sia trattato di un fenomeno magico… non posso cadere in un trabocchetto del genere. Probabilmente, prima, mentre discutevamo di squilibri ecologici, il mio inconscio ha visto immagini di animali diventati pericolosi in seguito all’assenza degli esseri umani. Mi pare una conclusione evidente a posteriori, e in effetti puo darsi che abbia intuito qualcosa durante la discussione. Tutto qui.

— Non e una dote trascurabile — osservo Bliss. — Io ho preso parte alla discussione sugli squilibri ecologici, eppure non ho previsto quello che hai previsto tu. E questa tua capacita speciale di preveggenza che Gaia ritiene importantissima. Ma ti capisco… Deve essere seccante possedere una dote nascosta di cui si ignori la natura, agire con decisione ma senza una visione chiara delle motivazioni.

— Su Terminus usiamo l’espressione «agire in base ad un presagio».

— Su Gaia diciamo «sapere senza pensiero». Non ti piace sapere senza pensiero, eh?

— No, e seccante. Non mi va di essere guidato da vaghi presagi. D’accordo, dietro il presagio si cela una ragione, ma il fatto di non sapere quale sia questa ragione e spiacevole… Ho l’impressione di non poter controllare la mia mente… Una specie di lieve pazzia.

— E quando hai deciso in favore di Gaia e Galaxia hai agito in base a un presagio, ed adesso cerchi la ragione.

— Te l’ho detto almeno una decina di volte.

— Ed io mi sono rifiutata di accettare per vera la tua affermazione, mi dispiace. Non ti contraddiro piu su questo punto. Spero pero di poter continuare a sottolineare i lati positivi di Gaia.

— Certo — rispose Trevize. — Purche, a tua volta, mi lasci libero di non accettarli.

— Non pensi, allora, che questo Mondo Sconosciuto stia tornando allo stato selvaggio, sia avviato forse verso la desolazione e l’inabilita, a causa della scomparsa di una singola specie capace di fungere da intelligenza guida? Se questo mondo fosse Gaia, o meglio ancora una parte di Galaxia, un fatto del genere non potrebbe accadere. L’intelligenza guida continuerebbe ad esistere, incarnata dalla Galassia come entita globale, e l’ecologia per quanto squilibrata tenderebbe a riacquistare di nuovo l’equilibrio.

— Vale a dire che i cani non mangerebbero piu?

— Certo che mangerebbero, proprio come gli esseri umani. Ma mangerebbero con uno scopo preciso, per equilibrare l’ecologia, diretti in modo adeguato, non agendo a caso.

Trevize replico: — Puo darsi che ai cani non importi di perdere la liberta individuale, ma per gli esseri umani e una questione di grande importanza… E se tutti gli esseri umani cessassero di esistere, ovunque, non solo su un mondo o su alcuni mondi? Se Galaxia restasse senza esseri umani? Ci sarebbe ancora un’intelligenza guida? Tutte le altre forme di vita e la materia inerte riuscirebbero a mettere insieme un’intelligenza comune adatta allo scopo?

Bliss esito. — Una simile situazione non si e mai verificata, e probabilmente anche in futuro non si verifichera mai.

— Ma non capisci che la mente umana qualitativamente e diversa da qualsiasi altra cosa, e che se venisse a mancare, la somma complessiva di tutte le altre forme coscienti non basterebbe a rimpiazzarla. Gli esseri umani costituiscono un caso speciale, e devono essere trattati in quanto tali, non ti pare? Non dovrebbero essere fusi nemmeno tra loro, e a maggior ragione non dovrebbero fondersi con degli esseri estranei.

— Eppure, tu hai deciso in favore di Galaxia.

— Per una ragione impellente che non riesco ad afferrare.

— Forse questa ragione impellente e stata una breve visione degli effetti delle ecologie squilibrate. Forse hai concluso che ogni mondo della Galassia sia in bilico sul filo di una lama, minacciato dall’instabilita, e che solo Galaxia possa impedire che avvengano disastri come quello che sta distruggendo questo mondo… per non parlare poi dei disastri continui che interessano direttamente gli uomini, come la guerra e le insufficienze amministrative.

— No. Quando ho preso quella decisione non stavo pensando agli squilibri ecologici.

— Ne sei certo?

— Puo darsi che non sappia quel che prevedo, pero se in seguito qualcuno mi suggerisce qualche spunto, sono in grado di riconoscere se esista o meno un collegamento tra una determinata situazione e la mia previsione… Per esempio, non escludo di avere pensato che su questo pianeta potessero esserci degli animali pericolosi.

— Gia, e quegli animali pericolosi avrebbero potuto ucciderci se non fosse stato per l’intervento congiunto dei nostri poteri, la tua preveggenza ed il mio mentalismo. Su, allora — lo invito Bliss — facciamo amicizia.

Trevize annui. — Se vuoi.

Il tono gelido della voce di Trevize fece inarcare le sopracciglia di Bliss, ma in quel preciso istante Pelorat si precipito nella stanza, annuendo vigorosamente tra se, come se intendesse scrollarsi la testa dal collo.

— Ci sono arrivato, credo — disse.

9

Trevize, di solito, non credeva nelle vittorie facili, eppure era un difetto umano volersi illudere a dispetto del proprio raziocinio. Senti che i muscoli della gola e del torace si contraevano, ma riusci a chiedere: — La posizione della Terra? Hai scoperto la posizione della Terra, Janov?

Pelorat fisso Trevize per un attimo ed assunse un’espressione di delusione e di sconcerto. — Be’, no… Non proprio… Anzi, Golan, proprio per niente. Me n’ero dimenticato. Ho scoperto qualcos’altro tra le rovine… Qualcosa di scarsa importanza, immagino.

Trevize inspiro a fondo. — Non preoccuparti, Janov: tutte le scoperte sono importanti. Allora, cos’e che volevi dirci?

— Ecco… bisogna premettere che non e sopravvissuto quasi nulla. Ventimila anni di tempeste e di vento non sono uno scherzo. Inoltre, la vegetazione degenera con effetti distruttivi, e gli animali… Be’, veniamo al dunque… Il fatto e che “quasi nulla” e “nulla” non sono la stessa cosa.

«Le rovine un tempo dovevano essere un edificio pubblico, perche c’erano delle pietre diroccate, o del

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