cemento, con delle scritte incise. Intendiamoci, vecchio mio, c’era ben poco che fosse visibile, ma ho scattato delle fotografie con una delle macchine fotografiche che abbiamo a bordo, quelle speciali computerizzate… Oh, non ti ho chiesto il permesso di prenderne una, Golan, ma era importante, cosi io…
Trevize liquido l’argomento con un cenno sbrigativo della mano. — Vai avanti!
— Sono riuscito ad identificare parte delle iscrizioni, che erano estremamente arcaiche. Ma nonostante l’aiuto del computer fotografico e le mie discrete capacita di lettura dell’Arcaico, ho potuto decifrare solo una brevissima scritta. Li le lettere erano piu grandi e un po’ piu chiare del resto. Forse erano incise piu a fondo appunto perche indicavano il mondo stesso. La scritta diceva “Pianeta Aurora”, quindi immagino che il mondo su cui ci troviamo si chiami Aurora, o si chiamasse Aurora.
— Un nome doveva pur averlo — osservo Trevize.
— Si, ma i nomi di solito non vengono scelti a caso. Ho appena compiuto una ricerca accurata nel materiale della mia biblioteca, ed ho trovato due vecchie leggende, di due mondi piuttosto lontani tra loro, e quindi molto probabilmente di origine indipendente… Comunque… in entrambe le leggende Aurora veniva usato come nome per indicare l’alba. Possiamo supporre che in qualche lingua pre-galattica il termine Aurora significasse effettivamente alba.
«Teniamo presente inoltre che spesso si usano parole che significhino alba o spuntar del giorno per battezzare stazioni spaziali od altre strutture che rappresentino il primo esemplare costruito del loro genere. Se questo mondo si chiama Alba, indipendentemente dalla lingua, puo darsi dunque che sia il primo del suo genere.
Trevize disse: — Secondo te, allora, questo pianeta sarebbe la Terra, e l’avrebbero chiamato Aurora in quanto rappresenterebbe l’alba della vita, l’inizio dell’umanita?
— Oh, non azzarderei una simile ipotesi, Golan — rispose Pelorat.
— Gia, in fin dei conti non c’e una superficie radioattiva, ne un grande satellite, ne un gigante gassoso con degli anelli enormi — soggiunse Trevize con una punta di asprezza.
— Esattamente. Pero Deniador, su Comporellen, pensava che questo fosse uno dei mondi abitati un tempo dalla prima ondata di Coloni… gli Spaziali. Se e vero, dato che si chiama Aurora, potrebbe essere allora il primo dei mondi degli Spaziali. Puo darsi che in questo preciso istante noi ci troviamo sul mondo umano piu vecchio della Galassia, a parte la Terra, ovvio. Non e una prospettiva eccitante?
— Interessante, in ogni caso, Janov… ma non ti sembra di dedurre troppe cose da un semplice nome?
— Oh, c’e dell’altro — fece Pelorat infervorandosi. — Stando al mio materiale di consultazione, oggigiorno nella Galassia non c’e alcun mondo che si chiami Aurora, e sono sicuro che il tuo computer confermera. Come ho detto, esistono numerosi mondi ed altri oggetti chiamati Alba in vari modi, ma in nessun caso si ricorre alla parola Aurora.
— E chi dovrebbe usarla? Se e una parola arcaica, e probabile che non la conosca quasi nessuno.
— Ma i nomi restano, anche quando diventano privi di significato. Se questo fosse il primo mondo colonizzato, sarebbe famoso; potrebbe anche essere stato per un certo periodo il mondo piu autorevole della Galassia. Sicuramente, ci sarebbero altri mondi chiamati Nuova Aurora od Aurora Minore, o qualcosa del genere. Ed altri…
Trevize l’interruppe: — Forse non si tratta del primo mondo colonizzato. Forse non e mai stato importante.
— Secondo me, vecchio mio, c’e una spiegazione migliore.
— Cioe?
— Se la prima ondata di colonizzazione e stata soppiantata da una seconda ondata, da cui derivano tutti i mondi esistenti attualmente nella Galassia… come ha affermato Deniador… E molto probabile che ci sia stato un periodo di ostilita tra le due ondate. La seconda ondata, fondatrice dei mondi che esistono ora, non ha usato quindi i nomi dei mondi della prima ondata. Per cui, dal fatto che il nome di Aurora non sia mai stato ripetuto, possiamo dedurre che ci sono state davvero due ondate di coloni, e che questo mondo appartiene alla prima.
Trevize sorrise. — Comincio a capire come lavorate voi mitologisti, Janov. Costruite strutture splendide, pero le fondamenta sono inesistenti, a volte. Le leggende ci dicono che i Coloni della prima ondata fossero accompagnati da numerosi robot, robot ritenuti responsabili della loro rovina. Ecco, se riuscissimo a trovare un robot su questo mondo, sarei disposto ad accettare le tue teorie, ma dato che sono trascorsi ventimila anni non possiamo aspettarci…
Pelorat, che stava gia muovendo le labbra a vuoto, riusci finalmente a dire: — Ma, Golan, non te ne ho parlato?… No, certo che non te ne ho parlato… Sono cosi eccitato che non riesco a collegare le cose nell’ordine giusto… Un robot c’era!
10
Trevize si strofino la fronte, come se fosse sofferente. — Un robot? C’era un robot?
— Si — annui deciso Pelorat.
— Come lo sai?
— Perbacco, era un robot, quello: come avrei potuto non riconoscerlo?
— Hai visto qualche robot in precedenza?
— No, ma era un oggetto di metallo somigliante ad un essere umano. Testa, braccia, gambe, torso. Chiaro, per metallo intendo un ammasso di ruggine per lo piu, e quando mi sono avvicinato le vibrazioni causate dai miei passi devono averlo danneggiato ulteriormente, perche quando ho allungato la mano per toccarlo…
— E perche avresti dovuto toccarlo?
— Be’, sai, non credevo ai miei occhi. E stato un gesto automatico… E non appena l’ho toccato, si e sbriciolato. Ma…
— Si?
— Prima di sbriciolarsi del tutto, mi e sembrato che i suoi occhi luccicassero leggermente… e il robot ha emesso un suono, come se stesse cercando di dire qualcosa.
— Vuoi dire che era ancora funzionante?
— Appena appena, Golan. Poi si e sfasciato.
Trevize si rivolse a Bliss. — Confermi tutto questo?
Bliss rispose con voce incolore: — Era un robot, e noi l’abbiamo visto.
— E funzionava ancora?
— Mentre si sbriciolava ho percepito una debole attivita neuronica.
— Impossibile: un robot non ha un cervello organico fatto di cellule.
— Ha l’equivalente computerizzato di un cervello umano, suppongo — ribatte Bliss. — Ed io sono in grado di percepirlo.
— Hai percepito un’intelligenza robotica nettamente distinta da una umana?
Bliss arriccio le labbra. — Era molto debole per dare un giudizio preciso, comunque c’era.
Trevize guardo Bliss e Pelorat, e disse in tono esasperato: — Questo cambia tutto.
Parte quarta
Solaria[4]
10. Robot