Il robot la ignoro. (Era opera di Bliss? si domando Trevize, augurandosi disperatamente di si.)
L’attenzione fissa su Trevize il robot prosegui: — Se creerai dei problemi, ti disattiveremo parzialmente. Ti danneggeremo, dopo di che ci dirai quello che vogliamo sapere.
D’un tratto, con voce strozzata, Pelorat strillo: — Un momento, non puoi farlo… Guardiano, non puoi farlo!
— Ho ricevuto istruzioni precise — replico imperturbabile il robot. — Posso farlo. Naturalmente, limitero i danni al minimo indispensabile per ottenere le informazioni desiderate.
— Ma non puoi! Assolutamente! Io sono un Esterno, come questi miei due compagni, pero questo bambino e un Solariano — protesto Pelorat guardando Fallom, che teneva ancora in braccio. — Ti dira cosa fare, e tu dovrai obbedire.
Fallom guardo Pelorat: aveva gli occhi bene aperti, ma il suo sguardo era perso nel vuoto.
Bliss scosse la testa, bruscamente, ma Pelorat la fisso senza dar segno di avere capito.
Il robot poso lo sguardo su Fallom per un istante. — Il bambino non conta. Non ha i lobi di trasduzione.
— Non ha lobi trasduttivi pienamente sviluppati — insiste Pelorat ansimando. — Ma a tempo debito li avra: e un bambino solariano.
— E un bambino, pero senza lobi trasduttivi pienamente sviluppati non e un Solariano: non sono obbligato a eseguire i suoi ordini ne a proteggerlo.
— Ma e il figlio del Signore Bander!
— Davvero? Come lo sai?
Pelorat balbetto, come faceva a volte quando si infervorava troppo. — In que… in questa tenuta… quali altri bambini dovrebbero esserci?
— E chi ti dice che non ce ne siano una dozzina?
— Ne hai visti altri?
— Le domande le faccio io.
In quel mentre, l’attenzione del robot si sposto altrove. Il secondo robot gli stava toccando il braccio. I due robot inviati a perlustrare la residenza stavano tornando di gran carriera, con movimenti leggermente scomposti.
Ci fu silenzio finche non arrivarono, poi uno di loro parlo in lingua solariana… al che tutti i robot si irrigidirono, sembrarono frastornati, abbattuti.
Pelorat disse: — Hanno trovato Bander — prima che Trevize potesse zittirlo con un cenno.
Il robot si giro lentamente e disse pronunciando le sillabe in modo legato: — Il Signore Bander e morto. In base a quanto hai appena affermato, e chiaro che foste al corrente della cosa. Come e accaduto?
— E come possiamo saperlo? — rispose in tono di sfida Trevize.
— Sapevate che era morto… che l’avremmo trovato la. Se lo sapevate, significa che siete stati la, che siete stati voi ad interrompere la sua vita! — La pronuncia del robot stava gia migliorando: dopo il primo impatto, ora stava assorbendo il trauma.
Trevize si difese dicendo: — Noi avremmo ucciso Bander? Impossibile! Coi suoi lobi trasduttivi avrebbe potuto annientarci in un attimo.
— Come fate a sapere quali siano i poteri dei lobi trasduttivi?
— Ne hai appena parlato.
— Ne ho parlato e basta: non ho descritto le loro proprieta.
— L’abbiamo saputo in sogno.
— Non e una risposta credibile.
Trevize ribatte: — Come non e credibile pensare che siamo stati noi a causare la morte di Bander.
Pelorat aggiunse: — Ed in ogni caso, se il Signore Bander e morto, adesso e il Signore Fallom a governare questa tenuta: ecco il nuovo Signore, al quale dovete obbedienza!
— Ho gia spiegato che un bambino privo di lobi trasduttivi sviluppati non e un Solariano — disse il robot. — Pertanto non puo essere un Successore. Un altro Successore, dall’eta appropriata, arrivera sul posto non appena avremo riferito questo triste evento.
— Ed il Signore Fallom?
— Non c’e alcun Signore Fallom: c’e solo un bambino, ed i bambini sono in soprannumero. Verra distrutto.
Bliss scatto rabbiosa: — Non provarci! E un bambino!
— Non e detto che spetti a me la sua distruzione materiale — disse il robot. — E sicuramente questa decisione non dipende da me, bensi da quanto stabiliranno di comune accordo i Signori. Comunque, nei periodi in cui c’e un soprannumero di bambini, e facile prevedere quale sara la decisione.
— No! Non potete!
— Sara un evento indolore… Ma sta arrivando un’altra nave. Ora dobbiamo entrare in quella che era un tempo la residenza di Bander, per allestire un Consiglio olovisivo che nomini il nuovo Successore e decida cosa fare di voi… Datemi il bambino.
Bliss strappo dalle braccia di Pelorat la figura semicomatosa di Fallom e la strinse a se. — Non toccare questo bambino!
Ancora una volta, il braccio del robot scatto in avanti velocissimo, tendendosi verso Fallom. Ma Bliss lo batte sul tempo spostandosi di lato. Il robot pero continuo ad avanzare, come se la ragazza fosse ancora dov’era un attimo prima. Poi si piego goffamente, oscillo sulla punta dei piedi e stramazzo a faccia in giu. Gli altri tre robot erano immobili, lo sguardo fisso nel vuoto.
Bliss stava singhiozzando, in parte di rabbia. — Avevo quasi afferrato il sistema per controllarlo, ma non mi ha lasciato abbastanza tempo. Ho proprio dovuto colpire forte, ed adesso sono disattivati tutti e quattro… Saliamo a bordo prima che l’altra nave atterri: sto troppo male adesso per affrontare degli altri robot.
Parte quinta
Melpomenia
13. Via da Solaria
1
La partenza si svolse in un susseguirsi di azioni frenetiche. Trevize aveva raccattato le sue armi inservibili, aveva aperto il portello, e tutti si erano precipitati all’interno. Solo a decollo avvenuto Trevize si accorse della presenza a bordo di Fallom.
Probabilmente non ce l’avrebbero fatta se i Solariani non fossero stati cosi arretrati nel volo. Il velivolo solariano che stava sopraggiungendo impiego un’infinita di tempo per abbassarsi ed atterrare. Mentre il computer della “Far Star” porto in quota la nave gravitazionalmente all’istante.
E anche se l’annullamento della gravita e dell’inerzia cancello gli effetti altrimenti insopportabili di un decollo tanto rapido, rimasero pero gli effetti dell’attrito. La temperatura esterna dello scafo sali in modo impressionante rispetto a quella consigliata dalle norme di base della navigazione e dalle caratteristiche tecniche della nave.
Mentre si alzavano, videro la seconda nave solariana che atterrava, e parecchi altri mezzi aerei in avvicinamento. Trevize si domando quanti robot avrebbe potuto affrontare Bliss, e concluse che se fossero rimasti in superficie ancora per una quindicina di minuti sarebbero stati sopraffatti.