Bliss scosse la testa. — La vita non e necessariamente pericolosa solo perche e diversa… Sei sempre cosi pronto ad uccidere, tu.
— Questa che parla e Gaia — commento Trevize.
— Certo, ma spero di farmi capire ugualmente. Il muschio si e adattato alle condizioni esistenti su Melpomenia. Sfrutta piccole quantita di luce, ma troppa luce gli e fatale. Sfrutta tracce minime di anidride carbonica, e puo darsi che quantita maggiori lo uccidano… Quindi puo darsi che non sia in grado di sopravvivere sugli altri mondi.
— Avrei dovuto correre il rischio? — fece Trevize.
Bliss si strinse nelle spalle. — D’accordo. Non stare sulla difensiva… Capisco il tuo punto di vista. Essendo un Isolato, probabilmente hai dovuto comportarti cosi… non avevi scelta.
Trevize stava per ribattere, quando la voce acuta di Fallom si intromise nel discorso parlando in solariano.
Trevize si rivolse a Pelorat. — Cosa sta dicendo?
Pelorat inizio a tradurre: — Sta dicendo…
Ma Fallom, quasi si fosse ricordata con un attimo di ritardo che la sua lingua non fosse compresa da tutti, ricomincio daccapo. — C’era Jemby la dove siete stati?
La pronuncia delle parole era esatta, e Bliss si illumino. — Lo parla bene, il galattico, vero? Ed ha imparato in pochissimo tempo.
Sottovoce, Trevize disse: — Preferisco non risponderle per non creare complicazioni… Spiegaglielo tu, Bliss, che non abbiamo trovato alcun robot sul pianeta.
— Le parlero io — si offri Pelorat. — Vieni, Fallom. — E le cinse le spalle. — Andiamo in camera nostra, e ti daro un altro libro da leggere.
— Un libro? Su Jemby?
— Non proprio… — E la porta si chiuse dietro di loro.
— Bah — fece Trevize spazientito, osservando i due che si ritiravano di la. — Sprechiamo il nostro tempo facendo da bambinaia a quella ragazzina.
— Sprechiamo? Non mi pare che questo intralci la tua ricerca, Trevize… Assolutamente… E comportandoci cosi instauriamo la comunicazione, allontaniamo le paure, le diamo un po’ di affetto. Ti sembrano cose trascurabili?
— Di nuovo Gaia che parla.
— Si… E cerchiamo di essere pratici, allora. Abbiamo visitato tre Mondi Spaziali e non abbiamo ottenuto nulla.
Trevize annui. — Vero.
— Anzi, abbiamo scoperto che tutti i pianeti erano pericolosi, no? Su Aurora c’erano i cani selvatici; su Solaria, degli esseri umani strani e pericolosi; su Melpomenia, un muschio parassita. A quanto pare, quando un mondo viene lasciato a se stesso, indipendentemente dalla presenza di esseri umani, diventa un pericolo per la comunita interstellare.
— Non puoi considerarla una regola generale.
— Pero, tre casi su tre sono certamente una percentuale significativa.
— Significativa, in che senso, Bliss?
— Ti rispondo subito. E, per favore, ascoltami senza preconcetti. Nella Galassia ci sono milioni di mondi, ed ognuno e composto interamente di Isolati, e su ognuno gli esseri umani rappresentano la forma di vita dominante e possono imporre la propria volonta alle altre forme di vita, all’ambiente geologico circostante, e persino ai propri simili. La Galassia, dunque, e una specie di Galaxia molto primitiva, dal funzionamento imperfetto. L’inizio di un’unita. Capisci?
— Capisco cosa stai cercando di dire… ma questo non significa che debba essere d’accordo con te quando avrai finito di parlare.
— Ascoltami. Non devi essere d’accordo per forza, devi solo ascoltare. La Galassia puo funzionare solo come proto-Galaxia, e piu si avvicinera ad uno stadio adulto meglio sara. L’Impero Galattico e stato un tentativo di creare una proto-Galaxia forte, e quando e crollato la situazione e peggiorata rapidamente, e si e avuta una tendenza costante a consolidare il concetto di proto-Galaxia. La Confederazione della Fondazione e un esempio di questa tendenza. Come lo era l’Impero del Mulo. Come lo e l’Impero che la Seconda Fondazione mira a realizzare. Ma anche se non ci fossero ne imperi ne confederazioni, anche se l’intera Galassia fosse in tumulto, si tratterebbe di un tumulto collegato, coordinato, con tutti i mondi in interazione reciproca, anche se di carattere ostile. Questa di per se sarebbe una specie di unione, ancora lontana dal caso peggiore.
— Che sarebbe?
— Conosci gia la risposta, Trevize. L’hai vista… Se un mondo abitato dagli esseri umani si sfascia completamente, e veramente Isolato, perde qualsiasi legame con gli altri mondi umani… allora degenera, in modo maligno.
— Una specie di cancro?
— Si. Non e come un cancro, Solaria? E contro tutti i mondi. E i suoi abitanti sono l’uno contro l’altro… E se gli esseri umani scompaiono, scompare anche l’ultima traccia di disciplina. L’ostilita, la legge del “tutti contro tutti”, diventa una forza cieca, come nel caso dei cani, o una semplice forza degli elementi, come nel caso del muschio… Dovresti capire che piu ci avviciniamo a Galaxia, piu vediamo migliorare la societa. Perche non puntare decisamente alla realizzazione totale di Galaxia, allora?
Trevize riflette per un po’, fissando Bliss in silenzio. — Ci sto pensando… Ma mi sembra errato presupporre che la questione quantitativa sia a senso unico… cioe che se una cosa a piccole dosi e positiva, aumentando la dose migliorera sempre piu. Tu stessa hai fatto notare che forse quel muschio si e adattato a vivere con pochissima anidride carbonica, e che troppa anidride carbonica potrebbe ucciderlo, no? Un essere umano alto due metri e avvantaggiato rispetto ad uno alto un metro, pero sta anche meglio di un individuo di tre metri. Un topo non starebbe certo meglio se avesse le dimensioni di un elefante: non potrebbe vivere. E lo stesso discorso varrebbe per un elefante ridotto alle dimensioni di un topo.
«C’e un formato naturale, una complessita naturale, un optimum per ogni cosa, dalla stella all’atomo… per gli esseri viventi e per le societa. Non dico che il vecchio Impero Galattico fosse l’ideale, ed anche la Confederazione non e esente da difetti, pero non mi sento di affermare che in quanto l’Isolamento totale sia negativo l’Unificazione totale sia per forza positiva. I due estremi potrebbero essere ugualmente orribili, e forse un Impero Galattico strutturato in modo antiquato e la soluzione migliore alla quale possiamo aspirare.
Bliss scosse il capo. — Chissa se credi davvero a quel che dici, Trevize? Vorresti sostenere che un virus ed un essere umano siano due estremi insoddisfacenti, e sceglieresti una soluzione intermedia… per esempio una muffa?
— No. Pero potrei sostenere che un virus ed un superuomo siano altrettanto insoddisfacenti, e come soluzione intermedia potrei scegliere un essere umano normale… Comunque, e inutile discutere. Avro la soluzione quando trovero la Terra. Su Melpomenia abbiamo trovato le coordinate di altri quarantasette Mondi Spaziali.
— E vuoi visitarli tutti?
— Tutti, se necessario.
— Rischiando di incontrare nuovi pericoli su ognuno?
— Si, se per trovare la Terra bisognera affrontarli.
Pelorat era uscito dalla stanza in cui aveva lasciato Fallom, e sembrava stesse per dire qualcosa, ma fu bloccato dal rapido scambio verbale tra Bliss e Trevize.
— Quanto tempo occorrera? — stava chiedendo ora Bliss.
— Tutto il tempo necessario — rispose Trevize. — Puo darsi che troviamo quello che cerchiamo sul prossimo pianeta.
— O su nessuno di questi pianeti.
— Lo sapremo solo provando.
Finalmente, Pelorat riusci ad inserirsi nella discussione. — Ma che senso ha cercare, Golan? Abbiamo gia la risposta!
Trevize agito brusco la mano per liquidare l’intervento dell’amico, poi riflette un attimo e si giro di colpo. — Cosa?
— Ho detto che abbiamo gia la risposta. Su Melpomenia ho provato a dirtelo almeno cinque volte, ma eri