sguardo, disse: — Escogitero qualcos’altro.
— Ma se non esistesse proprio un mondo di progenitori?
Trevize drizzo il capo di scatto sentendo quella voce acuta. — Chi ha parlato? — fece.
Era una domanda superflua. Superato un primo attimo di incredulita, capi subito chi gli avesse rivolto la domanda.
— Io — rispose Fallom.
Trevize la fisso, leggermente corrucciato. — Hai capito il discorso?
Fallom disse: — State cercando il mondo dei progenitori, ma non l’avete ancora trovato. Forse un mondo cosi non esiste alcuno.
— Non esiste alcun mondo cosi — la corresse Bliss.
— No, Fallom — disse serio Trevize. — C’e stato un grande sforzo per nasconderlo. E se si cerca con tanto accanimento di nascondere qualcosa, significa che ci sia qualcosa da nascondere, mi capisci?
— Si — rispose Fallom. — Non lasci che tocchi le mani sulla scrivania. Se fai cosi significa che sarebbe interessante toccarle.
— Ah, ma non per te, Fallom… Bliss, stai creando un mostro che ci distruggera. Non lasciarla piu entrare qui se non sono al computer. Ed anche se ci sono, pensaci bene prima di farla entrare, d’accordo?
Quell’incidente minore ebbe un effetto salutare su Trevize, comunque, perche sembro scuoterlo, spronandolo a vincere la propria indecisione. Disse: — Be’, e meglio che mi metta all’opera. Se rimarro seduto qui, incerto sul da farsi, quell’essere grottesco si impossessera della nave.
Le luci si attenuarono, e Bliss protesto: — Mi avevi fatto una promessa, Trevize. Quando e presente lei, non devi chiamarla
— Allora tienila d’occhio, ed insegnale un po’ d’educazione. Dille che i bambini non dovrebbero mai farsi sentire, e che dovrebbero farsi vedere il meno possibile.
Bliss corrugo la fronte. — Il tuo atteggiamento verso i bambini e semplicemente orribile.
— Puo darsi, ma non e il momento di discuterne.
Poi, in un tono che esprimeva un misto di soddisfazione e di sollievo, Trevize annuncio: — Ecco… Alpha nello spazio reale… E sulla destra, leggermente in alto, c’e una stella luminosa quasi quanto Alpha che non figura nella mappa del computer. Quello e il sole della Terra. Sono pronto a scommettere qualsiasi cosa!
4
— Bene — disse Bliss — non pretenderemo nulla da te se perdi, quindi perche non sistemiamo subito la faccenda? Visitiamo la stella non appena sara possibile effettuare il Balzo.
Trevize scosse la testa. — No. Questa volta non si tratta di indecisione ne di paura. E questione di prudenza. Abbiamo visitato tre mondi sconosciuti, e per tre volte ci siamo trovati di fronte a dei pericoli inattesi, siamo stati costretti a ripartire con la massima fretta. Questa volta la posta in gioco e troppo importante, e non agiro piu in modo avventato, se possibile. Finora, abbiamo solo qualche storia vaga di croste radioattive, e questo non basta. Per una circostanza assolutamente fortuita ed imprevedibile, ad un parsec dalla Terra c’e un pianeta abitato e…
— Siamo davvero sicuri che Alpha abbia un pianeta abitato? — intervenne Pelorat. — Hai detto che il computer metteva un punto interrogativo dopo questo dato.
— Be’, comunque vale la pena di provare — rispose Trevize. — Perche non dovremmo dare un’occhiata a quel pianeta? Se sara veramente abitato da esseri umani, cerchiamo di scoprire cosa sappiano della Terra. Dopo tutto, per loro la Terra non sara qualcosa di remoto e leggendario… E un mondo vicino, che brilla ben visibile nel loro cielo.
Bliss disse pensosa: — Non e una cattiva idea. Se Alpha e abitato e se gli abitanti non saranno i soliti, tipici Isolati, forse incontreremo della gente cordiale, e tanto per cambiare forse troveremo del cibo decente.
— Gente amica e cibo decente — annui Trevize. — Per te va bene, Janov?
— Decidi tu, vecchio mio — rispose Pelorat. — Io ti seguiro dovunque tu vada.
Fallom chiese all’improvviso: — Troveremo Jemby?
Bliss si affretto a rispondere, prima che potesse farlo Trevize. — Lo cercheremo, Fallom.
— Allora e deciso — concluse Trevize. — Puntiamo su Alpha.
5
— Due grandi stelle — disse Fallom indicando lo schermo.
— Esatto — disse Trevize. — Due… Bliss, per favore, sorvegliatela: non voglio che si metta a giocare con qualche strumento.
— Le strumentazioni l’affascinano — disse Bliss.
— Lo so, ma il suo fascino non mi affascina… Anche se, a dire il vero, sono affascinato quanto lei nel vedere contemporaneamente sullo schermo due stelle cosi luminose.
Le due stelle brillavano in modo incredibile. Lo schermo aveva aumentato automaticamente l’intensita di filtraggio per eliminare le radiazioni dannose alla retina. Di conseguenza, poche altre stelle erano visibili, e le due gemelle regnavano altezzose in un isolamento pressoche totale.
— Il fatto e che prima d’ora non ero mai stato cosi vicino ad un sistema binario — spiego Trevize.
— Davvero? — fece Pelorat stupito. — Com’e possibile?
Trevize rise. — Ho viaggiato, Janov, pero non sono il giraspazio che pensi.
— Io non ero mai stato nello spazio prima di incontrare te, Golan, ma ho sempre pensato che bastasse incominciare a viaggiare per…
— Per raggiungere qualsiasi posto… lo so. E naturale. La gente legata ai pianeti ha un difetto… Per quanto sforzi la propria immaginazione, non riesce a cogliere la grandezza reale della Galassia. Potremmo viaggiare tutta la vita senza sfiorare neppure buona parte della Galassia… E poi, nessuno va mai nei sistemi binari.
— Perche? — chiese Bliss. — Su Gaia non siamo esperti d’astronomia come gli Isolati che viaggiano nella Galassia, ma se non sbaglio le stelle binarie non sono poi cosi rare.
— Non lo sono — convenne Trevize. — Ci sono molte piu binarie che stelle singole. Comunque, la formazione di due stelle vicine sconvolge i normali processi di formazione planetaria. Le binarie hanno meno materiale planetario delle singole. I pianeti che si formano attorno alle binarie spesso hanno orbite relativamente instabili, ed e raro che presentino caratteristiche di abitabilita.
«I primi esploratori, probabilmente, hanno studiato da vicino molte binarie, ma dopo un po’ di tempo si sono dedicati solo alla ricerca delle stelle singole, dato che a loro interessava scoprire mondi colonizzabili. Ed in una Galassia con un’elevata percentuale di colonizzazione e normale che praticamente tutti gli scambi commerciali, le comunicazioni, avvengano tra mondi abitati che orbitino attorno a stelle singole. Probabilmente, nei periodi di attivita militare a volte si fissavano delle basi su qualche piccolo mondo disabitato dei sistemi binari che si trovava in posizione strategica, ma col perfezionamento del viaggio iperspaziale queste basi sono diventate inutili.
Pelorat disse umilmente: — Quante cose non so… Incredibile.
Trevize sorrise. — Non lasciarti impressionare da quel che dico, Janov. Sto solo ripetendoti alcune delle centinaia di cose superflue che ci insegnavano in Marina solo per inerzia… Pensa, invece… Tu conosci un’infinita di cose di mitologia, folklore, lingue arcaiche… tutte cose che io non so, che conoscete in pochi.
— Si… comunque quelle due stelle formano un sistema binario, e una delle due ha un pianeta abitato — disse Bliss.
— Speriamo, Bliss — fece Trevize. — Le eccezioni si trovano sempre. E in questo caso c’e anche un punto interrogativo ufficiale che complica ulteriormente le cose… No, Fallom, quei pulsanti non sono giocattoli… Bliss, mettile le manette, o portala fuori.
— Non fara alcun danno — protesto Bliss. Ma attiro a se la Solariana ugualmente. — Se ti interessa tanto quel pianeta abitabile, perche non siamo gia la?