— Non c’e bisogno che gridiamo. Gli Alphani non staranno ad origliare. Anche quando erano fuori dalle finestre della sala da pranzo a colazione, si mantenevano a rispettosa distanza.

Bliss sorrise. — Hai imparato moltissimo sulle usanze alphane nel tempo che hai trascorso in compagnia della piccola Hiroko, e sembri molto sicuro del loro rispetto per l’intimita altrui. Cosa e successo?

Trevize replico: — Se hai capito che la mia situazione mentale e cambiata in meglio ed immagini il motivo, posso solo chiederti di lasciare in pace la mia mente.

— Sai benissimo che Gaia non tocchera la tua mente in alcuna circostanza, a meno che non si tratti di una emergenza vitale. Comunque, non sono mentalmente cieca. Ho percepito quel che e successo a un chilometro di distanza: e un’abitudine cui non puoi rinunciare quando viaggi nello spazio, mio caro erotomane?

— Erotomane? Via, Bliss… Due sole volte in tutto il viaggio. Due volte!

— Siamo stati solo su due mondi abitati da femmine umane funzionanti. Due su due… ed in entrambi i casi e successo quasi subito dopo il nostro arrivo.

— Sai benissimo che non avevo scelta su Comporellen.

— Hai ragione. Ricordo che tipo era quella — rise Bliss. — Eppure non credo che Hiroko ti abbia bloccato nella sua morsa d’acciaio, ne abbia piegato il tuo povero corpo con la sua irresistibile forza di volonta.

— Certo che no: ero perfettamente consenziente. Comunque, la proposta e partita da lei.

Con una punta di invidia nella voce, Pelorat chiese: — Ti capita sempre cosi, Golan?

— Certo, Pel — fece Bliss. — Le donne sono impotenti di fronte al suo fascino.

— Magari — disse Trevize. — Ma non e cosi… E sono contento che non sia cosi… Ho altre cose che mi interessano nella vita. Comunque, in questo caso sono stato irresistibile. In fin dei conti, siamo le prime persone provenienti da un altro mondo che lei abbia mai visto… che gli Alphani delle ultime generazioni abbiano mai visto, forse. Da certe cose che Hiroko si e lasciata sfuggire, da certe sue osservazioni, ho capito che fosse abbastanza eccitata dall’idea che potessi essere diverso dagli Alphani, o anatomicamente od in quanto a tecnica… Poverina. Temo che sia rimasta delusa.

— Oh? — fece Bliss. — E tu, sei rimasto deluso?

— No — rispose Trevize. — Sono stato su parecchi mondi e l’esperienza non mi manca. Ed ho scoperto che la gente e sempre la stessa e che il sesso e sempre lo stesso. Se ci sono differenze apprezzabili, di solito si tratta di cose banali e spiacevoli. I profumi che ho incontrato in vita mia! Ricordo che una ragazza non riusciva a combinare nulla se non c’era della musica suonata a tutto volume, musica che era un’accozzaglia di suoni stridenti. Cosi lei suonava questa musica, ed allora ero io a non riuscire a combinare nulla. Ve lo assicuro… il vecchio sistema tradizionale mi va benissimo.

— A proposito di musica — disse Bliss. — Siamo stati invitati ad uno spettacolo musicale dopo cena. Una manifestazione molto formale, pare… in nostro onore. Mi e parso di capire che gli Alphani siano molto orgogliosi della loro musica.

Trevize fece una smorfia. — Il loro orgoglio non rendera certo la musica piu piacevole alle nostre orecchie.

— Ascolta — fece Bliss. — Sono orgogliosi perche pare che suonino con maestria degli strumenti estremamente arcaici. Estremamente arcaici, capito? Attraverso di essi puo darsi che riusciamo ad avere informazioni sulla Terra.

Trevize inarco di colpo le sopracciglia. — Un’idea interessante. E a proposito… forse voi due avete gia qualche informazione. Janov, hai visto quel tale Monolee?

— Certo — rispose Pelorat. — Sono rimasto con lui per tre ore, ed Hiroko non esagerava: si e trattato in pratica di un monologo continuo da parte sua e quando mi sono allontanato per venire a pranzare Monolee si e aggrappato a me e non mi ha lasciato andare finche non gli ho promesso che sarei tornato quanto prima ad ascoltarlo.

— E non ti ha raccontato nulla di interessante?

— Be’, anche lui, come chiunque altro, ha insistito sulla radioattivita letale della Terra; ha detto che gli antenati degli Alphani furono gli ultimi a lasciare il pianeta e che se non fossero partiti sarebbero morti… E, Golan, la sua enfasi e stata tale che ho dovuto credergli per forza. Ne sono convinto… La Terra e morta, e la nostra ricerca a conti fatti e inutile.

11

Dalla sua sedia Trevize fisso Pelorat, seduto su una branda. Bliss, che sedeva accanto a Pelorat, si alzo e guardo i due uomini.

Infine, Trevize disse: — Lascia che sia io a giudicare l’utilita della nostra ricerca, Janov. Riferiscimi quello che ti ha raccontato quel vecchio chiacchierone… in modo conciso, naturalmente.

Pelorat disse: — Mentre Monolee parlava ho preso appunti. E servito ad aumentare la credibilita del mio ruolo di studioso, ma non c’e bisogno che li consulti. Monolee parlava a ruota libera. Ogni cosa che dicesse gli ricordava qualcos’altro, ma, naturalmente, e da una vita che cerco di sistemare in modo organico le informazioni per ricavarne i dati rilevanti e significativi, quindi per me e quasi un fatto istintivo riuscire a condensare un discorso lungo e incoerente trasformandolo…

Trevize intervenne garbato: — In qualcosa di altrettanto lungo e incoerente? Vieni al punto, Janov.

Imbarazzato, Pelorat si schiari la voce. — Si, certo, vecchio mio. Cerchero di presentare un resoconto organico e cronologicamente ordinato… La Terra era la patria originale dell’umanita e di milioni di specie di piante e animali. Continuo a esserlo per innumerevoli anni, fino all’invenzione del volo iperspaziale. Poi furono fondati i Mondi Spaziali, che si staccarono dalla Terra, crearono culture indipendenti e giunsero a disprezzare e ad opprimere il pianeta madre.

«Dopo un paio di secoli di questa situazione, la Terra riusci a riguadagnare la propria liberta, anche se Monolee non mi ha spiegato di preciso come avvenne… e io non ho osato fargli delle domande, anche se mi avesse lasciato la possibilita di interromperlo, perche cosi lo avrei fatto divagare ulteriormente… In effetti, ha accennato ad un eroe terrestre di nome Elijah Baley, ma i riferimenti a quel personaggio erano cosi caratteristici dell’abitudine di attribuire a una singola figura le imprese di intere generazioni che francamente sarebbe stato inutile cercare di…

Bliss disse: — Pel, caro, ti abbiamo capito perfettamente.

Pelorat si fermo di nuovo a riflettere. — Oh, certo. Scusate… La Terra avvio una seconda ondata di colonizzazione, fondando molti nuovi mondi. Il nuovo gruppo di Coloni si dimostro piu forte degli Spaziali, li supero, li sconfisse, ed alla fine fondo l’Impero Galattico. Durante le guerre tra Coloni e Spaziali… no, non guerre, perche Monolee ha usato il termine “conflitto” e lo ha ribadito… durante il conflitto, la Terra divento radioattiva.

Trevize osservo seccato: — Che assurdita, Janov. Come puo un mondo diventare radioattivo? Tutti i mondi sono leggermente radioattivi dal momento della loro formazione, e la radioattivita decade lentamente: un mondo non diventa radioattivo.

Pelorat si strinse nelle spalle. — Sto solo riferendoti le parole di Monolee. E lui mi ha solo raccontato qualcosa che qualcun altro gli aveva raccontato dopo averla sentita da un altro ancora, e via dicendo… E la storia popolare, tramandata da chissa quante generazioni, con chissa quante distorsioni ad ogni passaggio.

— Capisco, ma non esistono libri, documenti primitivi in grado di fornirci una versione piu precisa del racconto di Monolee?

— In effetti, sono riuscito a chiederglielo, e la risposta e stata no. Monolee ha detto in modo vago che nell’antichita c’erano si dei libri sull’argomento, libri andati smarriti da un pezzo, ma che lui mi stava raccontando appunto il contenuto di tali libri.

— Si, travisato e distorto. Sempre la stessa storia… Su qualsiasi mondo andiamo, in un modo o nell’altro i documenti riguardanti la Terra sono scomparsi… Be’, secondo lui, allora, come sarebbe iniziata la radioattivita sulla Terra?

— Non me ne ha parlato dettagliatamente. Ha solo accennato alla responsabilita degli Spaziali, ma ho capito che gli Spaziali erano i demoni ai quali i Terrestri attribuivano la colpa di qualsiasi sventura. La radioattivita…

Una voce squillante lo interruppe. — Bliss, io sono Spaziale?

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