nulla, avvicinarsi alla Terra rappresenta un pericolo. Sto pensando di lasciarvi qui su Alpha e di proseguire da solo: mettere a repentaglio una vita e piu che sufficiente.
— No, Golan — disse Pelorat infervorandosi. — Bliss e Fallom possono restare qui, io pero devo venire con te. Cerco la Terra da prima che tu nascessi, e non posso fermarmi quando la meta e cosi vicina, quali che siano i pericoli che mi attendono.
— Bliss e Fallom non aspetteranno qui — intervenne Bliss. — Io sono Gaia, e Gaia puo proteggerci persino dalla Terra.
— Lo spero — osservo cupo Trevize. — Comunque, Gaia non ha potuto impedire l’eliminazione di tutti i ricordi primitivi del ruolo avuto dalla Terra nella sua fondazione.
— E successo agli albori della storia di Gaia, quando Gaia non era ancora ben organizzata, quando non era ancora un organismo perfezionato. Adesso le cose sono diverse.
— Lo spero… Ma non e per caso che tu abbia delle informazioni sulla Terra che noi non abbiamo? Questa mattina ti ho chiesto di parlare con la vecchia che sarebbe venuta a farti compagnia…
— L’ho fatto.
— E cosa hai scoperto?
— Riguardo la Terra, nulla: vuoto assoluto.
— Ah.
— Ma gli Alphani sono biotecnologi molto progrediti.
— Oh?
— Su questa piccola isola, hanno fatto crescere e sperimentato moltissime varieta di piante e animali, e hanno creato un equilibrio ecologico ideale, stabile ed indipendente, malgrado il numero ridotto delle specie che avevano all’inizio. Hanno migliorato le forme di vita oceaniche trovate al loro arrivo alcuni millenni fa, aumentando il loro potere nutritivo e migliorando il gusto. E la loro biotecnologia che ha trasformato questo mondo in un paradiso d’abbondanza. Ed hanno anche dei progetti per se stessi.
— Cioe?
Bliss spiego: — Sanno benissimo di non potere progredire oltre certi limiti dal momento che sono confinati sull’unico lembo di terra esistente sul loro mondo, ma sognano di diventare anfibi.
— Di diventare cosa?
— Anfibi. Intendono farsi crescere delle branchie, oltre ai polmoni. Sognano di poter passare sott’acqua lunghi periodi di tempo, di trovare zone poco profonde e di costruire delle strutture sul fondo dell’oceano. La vecchia era raggiante di gioia mentre me ne parlava; pero ha ammesso che gli Alphani stanno lavorando a questo progetto da ormai parecchi secoli, e che i progressi sono stati scarsi.
Trevize disse: — Sono due campi in cui potrebbero essere piu avanti di noi… il controllo meteorologico e la biotecnologia… Chissa che tecniche usano?
— Dovremmo rivolgerci ai loro specialisti — fece Bliss. — E non e detto che quelli siano disposti a discuterne.
— Il nostro interesse primario qui e un altro — disse Trevize. — Comunque non sarebbe tempo sprecato se la Fondazione cercasse di imparare qualcosa da questo mondo in miniatura.
— Ma su Terminus riusciamo a controllare le condizioni meteorologiche abbastanza bene — osservo Pelorat.
— Il controllo e discreto su molti mondi — annui Trevize. — Pero si tratta sempre di un fenomeno che interessa tutto il pianeta. Gli Alphani invece controllano le condizioni meteorologiche di una piccola parte del loro mondo, e devono adottare tecniche che a noi mancano… Nient’altro, Bliss?
— Degli inviti… A quanto pare, quando non si dedica all’agricoltura e alla pesca, questa gente ama festeggiare. Dopo cena, questa sera, ci sara lo spettacolo musicale di cui vi ho gia parlato. Domani ci sara una festa sulla spiaggia. Lungo tutta la costa, pare, si riuniranno tutti quelli che non saranno impegnati nei campi e festeggeranno il mare e il sole, dato che nei due giorni successivi piovera. Poi, la mattina dopo, la flotta da pesca tornera, prima che cominci a piovere, e verso sera ci sara una festa alimentare con assaggi del pesce pescato.
Pelorat gemette. — I pasti normalmente sono gia piu che abbondanti. Chissa come sara una festa alimentare?
— Sara imperniata sulla varieta, non sulla quantita, se ho ben capito… Comunque, noi quattro siamo invitati a partecipare ad ogni festa, soprattutto allo spettacolo musicale di questa sera.
— Lo spettacolo con gli strumenti antichi? — fece Trevize.
— Esattamente.
— Tra parentesi, antichi in che senso? Sono computer primitivi?
— No, no. E questo il punto. Non si tratta di musica elettronica, ma di musica meccanica. Mi hanno descritto com’e: sfregano delle cose, soffiano dentro certi tubi, percuotono delle superfici.
— Stai inventandoti tutto per scherzo, spero? — disse Trevize allibito.
— Niente affatto… E la tua Hiroko suonera uno di quei tubi, di cui ora non ricordo il nome… quindi dovresti riuscire a sopportare il concerto.
— L’idea mi affascina — disse Pelorat. — Non so quasi nulla della musica primitiva, e mi piacerebbe davvero sentirla.
— Non e la “mia Hiroko” — disse gelido Trevize. — Ma secondo te useranno strumenti di origine terrestre?
— Credo proprio di si — rispose Bliss. — Almeno, le donne alphane dicono che sono strumenti che esistessero gia molto tempo prima che i loro antenati venissero qui.
— In tal caso, puo darsi che valga la pena di sentire tutti quegli sfregamenti, quei soffi e quei colpi — riconobbe Trevize. — Forse ci daranno qualche indizio utile riguardo la Terra.
12
Stranamente, era Fallom la piu eccitata alla prospettiva della serata musicale. Lei e Bliss si erano lavate nella latrina esterna dietro il loro alloggio, che comprendeva un bagno con acqua corrente calda e fredda (o meglio, tiepida e fresca), un lavabo ed un gabinetto a seggetta. La latrina era pulitissima e, nel sole del tardo pomeriggio, persino bene illuminata ed accogliente.
Come sempre, Fallom era affascinata dal seno di Bliss, e Bliss (ora che Fallom capiva il galattico) non pote fare a meno di spiegarle che sul suo mondo la gente era fatta cosi. Al che, inevitabilmente, Fallom chiese: — Perche? — e Bliss dopo avere riflettuto un po’ dovette ricorrere alla risposta universale dicendo: — Perche si!
Terminato il bagno, Bliss aiuto Fallom ad indossare l’indumento intimo e la gonna fornite dagli Alphani. Le sembro abbastanza ragionevole lasciare Fallom nuda dalla vita in su. Bliss invece, pur indossando gli indumenti alphani dalla vita in giu (capi un po’ stretti sui fianchi), mise la propria camicetta. Era sciocco essere troppo inibita e non voler mostrare i seni in una societa dove tutte le donne lo facessero, specialmente considerando che lei non aveva seni grandi e cadenti, ma ben fatti come tutti quelli visti prevalentemente su Alpha… ma, be’, Bliss non se la sentiva proprio.
Poi tocco ai due uomini ritirarsi nella latrina. Trevize si lagno in modo tipicamente maschile del tempo eccessivo trascorso dalle donne in bagno.
Bliss fece girare Fallom per accertarsi che la gonna stesse a posto sulla figuretta acerba di lei. Disse: — E una gonna molto graziosa, Fallom. Ti piace?
Fallom si guardo in uno specchio e rispose: — Si, mi piace. Ma non avro freddo con niente addosso? — E si passo le mani sul petto nudo.
— Non credo, Fallom. E un mondo abbastanza caldo, questo.
— Pero tu porti qualcosa!
— Certo. Si usa cosi sul mio mondo… Ascolta, Fallom, durante la cena e dopo staremo con molti Alphani. Credi di riuscire a resistere?
Fallom sembro turbata, e Bliss continuo: — Io saro seduta alla tua destra e ti stringero. Pel siedera a sinistra, e Trevize di fronte a te. Non permetteremo a nessuno di parlarti, e tu non dovrai parlare a nessuno.