— Quella e Cassiopea.

— Davvero? — sussulto Trevize. — Quale?

— Tutte le stelle, l’intera linea a zig-zag: e Cassiopea.

— Perche e chiamata cosi?

— Non so. Non so nulla di astronomia, stimato Trevize.

— Vedi la stella piu bassa della linea a zig-zag, quella piu brillante delle altre? Che stella e?

— Una stella. Non conosco il nome.

— Ma se si escludono le due stelle compagne, e quella la stella piu vicina ad Alpha. E ad un solo parsec di distanza.

— Tu lo dici? — fece Hiroko. — Io questo non so.

— Non potrebbe essere la stella attorno a cui ruoti la Terra ?

Hiroko osservo la stella con un lieve guizzo di interesse. — Non so. Da nessuno ho mai sentito dire questo.

— Non credi che potrebbe esserla?

— Come posso rispondere? Nessuno sa dove sia la Terra. Io… io ora devo lasciarvi. Riprendero il mio lavoro nei campi domani mattina prima della festa sulla spiaggia. Vi rivedro la, dopo pranzo. Bene?

— Certo, Hiroko.

Hiroko si allontano di scatto, mettendosi quasi a correre nell’oscurita. Trevize la segui con lo sguardo, quindi raggiunse gli altri nell’alloggio.

Chiese: — Secondo te stava mentendo a proposito della Terra, Bliss?

Bliss scosse la testa. — Non credo… E in preda ad una enorme tensione, qualcosa che ho riscontrato solo dopo il concerto. C’era gia prima che tu le facessi quelle domande sulle stelle.

— Allora e perche si e privata del flauto?

— Forse. Non posso dirlo di preciso. — Bliss si rivolse quindi a Fallom. — Ora, Fallom, andrai nella tua stanza. Quando sarai pronta per coricarti, andrai alla latrina, userai il vasino, poi ti laverai le mani, la faccia ed i denti.

— Vorrei suonare il flauto, Bliss.

— Solo un po’, e piano. Capito, Fallom? E quando te lo diro, dovrai smettere.

— Si, Bliss.

Adesso erano finalmente soli; Bliss sull’unica sedia, e gli uomini seduti sulle rispettive brande.

Bliss disse: — A questo punto, mi pare inutile fermarsi ancora su questo pianeta, no?

Trevize scrollo le spalle. — Non abbiamo ancora discusso dell’origine terrestre di quegli strumenti antichi, e potremmo scoprire qualche indizio interessante. Inoltre, forse ci conviene attendere il ritorno della flotta di pescherecci. Forse gli uomini sanno qualcosa che chi sta qui a casa non sa.

— Poco probabile, secondo me — fece Bliss. — Sicuro che non siano gli occhi scuri di Hiroko a trattenerti?

Trevize sbotto spazientito: — Non capisco, Bliss. Tu che c’entri con le mie azioni? Chi ti da il diritto di giudicarmi dal punto di vista morale?

— La tua moralita non mi preoccupa: io penso alla nostra spedizione. Vuoi trovare la Terra per poter decidere finalmente se sia giusta la tua scelta di Galaxia a scapito dei Mondi Isolati: io voglio che tu raggiunga una conclusione. Dici di dover visitare la Terra per prendere la tua decisione, sei convinto che la Terra ruoti attorno a quella stella luminosa che si vede in cielo. Andiamo la, allora! D’accordo, sarebbe utile disporre di qualche informazione prima di andare, ma mi sembra evidente che qui non otterremo alcuna informazione… Non voglio rimanere solo perche ti piace Hiroko.

— Forse partiremo — disse Trevize. — Lasciami riflettere… e ti assicuro che Hiroko non influenzera la mia decisione.

Pelorat intervenne: — Secondo me dovremmo dirigerci sulla Terra, se non altro per scoprire se sia radioattiva o meno: mi pare superfluo aspettare oltre.

— Sicuro che non siano gli occhi scuri di Bliss a stimolarti? — fece Trevize con una punta d’astio. Ed un istante dopo: — No, ritiro quel che ho detto, Janov. Stavo solo reagendo in modo infantile… Eppure… questo e un mondo incantevole, a parte Hiroko, ed ammetto che in altre circostanze sarei tentato di restare qui a tempo indeterminato… Bliss, non credi che Alpha demolisca la tua teoria sugli Isolati?

— In che senso? — chiese Bliss.

— Hai sostenuto che ogni mondo realmente isolato diventi pericoloso ed ostile.

— Persino Comporellen — confermo impassibile Bliss — che e abbastanza al di fuori della rete principale di attivita galattica, nonostante in teoria sia una Potenza Alleata della Federazione della Fondazione.

— Ma non Gaia. Questo mondo e completamente isolato, ma non puoi certo lamentarti della loro amicizia e della loro ospitalita! Ci nutrono, ci vestono, ci danno un tetto, organizzano spettacoli in nostro onore, ci invitano a prolungare il nostro soggiorno: che difetto hanno?

— Nessuno, a quanto pare… Hiroko ti offre addirittura il suo corpo.

Trevize scatto rabbioso: — Bliss, perche questo fatto ti disturba tanto? Hiroko non mi ha offerto il suo corpo: e stato uno scambio reciproco, del tutto appagante. E mi sembra che tu stessa non esiti ad offrire il tuo corpo quando vuoi.

— Per favore, Bliss — intervenne Pelorat. — Golan ha ragione. Non c’e motivo di criticare i suoi piaceri privati.

— A patto che non abbiano ripercussioni su di noi — disse ostinata Bliss.

— Non hanno alcuna ripercussione — disse Trevize. — Partiremo, te lo assicuro. La sosta per cercare qualche informazione non sara lunga.

— Comunque, io non mi fido degli Isolati… nemmeno quando offrono doni.

Trevize alzo le braccia al cielo. — Raggiungere una conclusione, ed alterare le prove perche si adattino a questa conclusione… Tipico di…

— Non dirlo — l’interruppe minacciosa Bliss. — Non sono una donna: sono Gaia. Non sono io ad essere inquieta… E Gaia!

— Ma e assurdo essere… — Ed in quel mentre si senti un raspio alla porta.

Trevize raggelo. — Cos’e? — disse sottovoce.

Bliss si strinse nelle spalle. — Apri la porta e guarda: sei tu a dire che sia un mondo amico privo di pericoli, no?

Ma Trevize esito, finche una voce sommessa all’esterno chiamo: — Per favore, sono io!

Era la voce di Hiroko. Trevize spalanco la tenda.

Hiroko si affretto a entrare. Aveva le gote bagnate.

— Chiudi — ansimo.

— Che c’e? — domando Bliss.

Hiroko si aggrappo a Trevize. — Non ho potuto stare lontana. Ho provato, ma era insopportabile. Andate, tutti voi. Portate la bambina con voi, presto. Allontanate la nave… lontano da Alpha… finche e ancora buio.

— Ma perche? — fece Trevize.

— Perche altrimenti morrete, tutti voi.

15

Per alcuni attimi, i tre fissarono pietrificati Hiroko, poi Trevize disse: — Vorresti dire che la tua gente ci uccidera?

Mentre le lacrime le scorrevano lungo le guance, Hiroko rispose: — Tu gia sei avviato sulla strada che conduce alla morte, stimato Trevize… E con te gli altri… Tempo addietro, i dotti crearono un virus, per noi innocuo, ma letale per gli Esterni. Noi siamo immuni. — Gli scuote il braccio disperata. — Tu sei infetto!

— Com’e successo?

— Quando abbiamo soddisfatto il piacere… E un modo di contagio.

Trevize protesto: — Ma io sto benissimo.

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