— Il virus e ancora inattivo. Verra reso attivo al ritorno della flotta da pesca. Secondo le nostre leggi, tutti devono decidere in questo… persino gli uomini. Tutti sicuramente decideranno che bisogna farlo, e vi tratterremo qui fino a quel momento, due mattine da ora. Partite senza indugio, mentre e ancora buio e nessuno sospetta!

Bliss chiese brusca: — Perche la tua gente lo fa?

— Per la nostra salvezza. Pochi siamo, ed abbiamo molto. Non vogliamo l’intrusione di Esterni. Se uno arriva e poi diffonde la notizia, altri ne verranno. Cosi quando di tanto in tanto una nave arriva noi dobbiamo provvedere a che non riparta.

— Ma allora come mai ci metti in guardia? — domando Trevize.

— Non chiedere la ragione… No, la diro, poiche lo sento ancora. Ascoltate…

Dalla stanza attigua giungevano le note sommesse e dolcissime del flauto suonato da Fallom.

Hiroko disse: — Non sopporto la distruzione di quella musica, perche anche la bambina morrebbe.

Trevize disse arcigno: — E per questo che hai dato il flauto a Fallom? Perche sapevi che lo avresti riavuto quando lei fosse morta?

Hiroko inorridi. — No, questo non avevo in mente… Partite con la bambina, e portate il flauto, e che io piu non lo veda. Sarete salvi nello spazio, e lasciato inattivo il virus che adesso tu hai in corpo morira dopo poco. In cambio, io vi chiedo di non parlare mai di questo mondo, cosi che nessuno mai sappia che esiste.

— Non ne parleremo — disse Trevize.

Hiroko alzo lo sguardo. Sottovoce chiese: — Posso baciarti un’ultima volta prima che tu vada?

Trevize rispose: — No. Sono gia stato contagiato una volta, e mi pare piu che sufficiente. — Poi, in tono meno rude, aggiunse: — Non piangere, altrimenti ti chiederanno perche piangi e tu non saprai cosa rispondere… Ti perdono, malgrado quello che mi hai fatto, per questo gesto che compi adesso per salvarci.

Hiroko si drizzo, si asciugo il viso, respiro a fondo e disse: — Ti ringrazio. — Ed usci in fretta.

Trevize disse: — Spegneremo la luce, aspetteremo un po’, poi ce ne andremo… Bliss, di’ a Fallom di smettere di suonare. Ricordati di portare il flauto, naturalmente… Usciremo e raggiungeremo la nave sempre che riusciamo a trovarla al buio.

— La trovero — disse Bliss. — A bordo ci sono dei miei indumenti e, anche se con intensita minore, anche quelli fanno parte di Gaia. Per Gaia sara facilissimo trovare Gaia. — Ed ando nell’altra stanza a prendere Fallom.

Pelorat chiese: — Credi che siano riusciti a danneggiare la nave per bloccarci sul pianeta?

— Non possiedono la tecnologia necessaria — fece Trevize accigliato. Quando Bliss rientro tenendo per mano la piccola solariana, Trevize spense la luce.

Rimasero seduti in silenzio nell’oscurita per un periodo di tempo in apparenza interminabile. Poi Trevize apri la porta lentamente. Il cielo sembrava un po’ piu nuvoloso, ma c’erano ancora le stelle. Adesso Cassiopea era alta nel cielo, e all’estremita inferiore brillava la stella che avrebbe potuto essere il sole della Terra.

Trevize usci, guardingo, facendo segno agli altri di seguirlo, abbassando automaticamente la mano sul calcio della frusta neuronica: era sicuro che non avrebbe dovuto usarla, ma…

Bliss passo alla testa del gruppo, tenendo per mano Pelorat, che a sua volta teneva per mano Trevize. L’altra mano di Bliss era intrecciata a quella di Fallom, che aveva con se il flauto. Tastando adagio il terreno coi piedi nell’oscurita pressoche assoluta, Bliss condusse gli altri verso il punto da cui le giungevano debolissime le vibrazioni gaiane dei suoi abiti a bordo della “Far Star”.

19. Radiottiva?

16

La “Far Star” decollo silenziosa, alzandosi lentamente attraverso l’atmosfera, lasciando sotto di se l’isola buia. I radi puntini luminosi sottostanti svanirono e, man mano che l’atmosfera diventava piu rarefatta con l’aumento dell’altezza, la velocita della nave crebbe e i puntini luminosi che brillavano in cielo divennero piu numerosi e vividi.

Alla fine, Alpha si ridusse ad uno spicchio illuminato ammantato in gran parte da nubi.

Pelorat disse: — Non possiedono una tecnologia spaziale attiva, immagino… Non possono inseguirci.

— Questo non mi consola poi tanto — commento Trevize, l’espressione amara, il tono abbattuto. — Sono stato contagiato.

— Ma e un ceppo inattivo — preciso Bliss.

— Pero si puo attivare. Loro avevano un metodo: quale?

Bliss si strinse nelle spalle. — Hiroko ha detto che rimanendo in incubazione il virus alla fine sarebbe morto in un corpo non adatto ad ospitarlo… come il tuo.

— Si? — fece rabbioso Trevize. — E lei come lo sapeva? E se l’affermazione di Hiroko fosse una bugia detta a se stessa per avere la coscienza tranquilla? E se il metodo di attivazione, quale che sia, fosse innescabile in modo naturale? Una sostanza chimica particolare, un tipo di radiazione, un… un… che so io? Potrei ammalarmi di colpo, ed anche voi tre morireste. O potrebbe accadere dopo che abbiamo raggiunto un mondo abitato, potrebbe scoppiare una pandemia e i superstiti fuggendo diffonderebbero il contagio su altri mondi. — Guardo Bliss. — Tu non puoi fare nulla?

Lentamente, Bliss scosse la testa. — Non e facile. Ci sono anche dei parassiti nell’organismo globale di Gaia… microrganismi, vermi. Sono una componente benigna dell’equilibrio ecologico. Vivono e danno il loro contributo alla coscienza del mondo, ma non si sviluppano mai in eccedenza. Vivono senza causare danni apprezzabili. Il guaio e che il virus che ti infetta non fa parte di Gaia, Trevize.

— Hai detto che non e facile… Date le circostanze non puoi farlo nonostante le difficolta? Non puoi localizzare il virus e distruggerlo? O, se non ci riesci, non puoi almeno rinforzare le mie difese?

— Ti rendi conto di quel che mi stai chiedendo, Trevize? Non conosco la flora microscopica del tuo corpo. Forse stenterei a distinguere un virus dai geni che si trovino normalmente nelle tue cellule. E sarebbe ancor piu complicato distinguere il virus di Hiroko da quelli contro cui il tuo corpo sia immunizzato… Ci provero, ma ci vorra del tempo, e non e detto che ci riesca.

— Impiega tutto il tempo necessario — disse Trevize. — Prova.

— Certo.

Pelorat disse: — Se Hiroko non ha mentito, Bliss, forse potresti cercare dei virus gia indeboliti ed accelerarne la scomparsa.

— Gia — convenne Bliss. — Buona idea.

— Non sara un trauma per te? — fece Trevize. — Uccidendo quel virus distruggerai dei preziosi frammenti di vita.

— Non essere sardonico, Trevize — replico Bliss gelida. — Quella che hai indicato e una difficolta reale. Comunque, non posso certo anteporre il virus a te. Li uccidero se sara possibile, non temere. In fin dei conti, anche mettendoti in secondo piano — e le sue labbra si contrassero come se stesse reprimendo un sorriso — dovrei tener conto dell’incolumita di Pelorat e di Fallom, e dovresti avere piu fiducia nei miei sentimenti per loro che nei miei sentimenti per te, no? Ti faccio notare, inoltre, che anche la mia incolumita sarebbe in pericolo.

— Non ho molta fiducia nel tuo amore per te stessa — borbotto Trevize. — Saresti prontissima a rinunciare alla vita per qualche nobile causa. Comunque, la tua preoccupazione per Pelorat e una garanzia sufficiente… Ma… non sento il flauto di Fallom: qualcosa che non va?

— No — rispose Bliss. — Sta solo dormendo. Un sonno del tutto naturale con cui io non ho niente a che fare. E quando avrai ultimato i calcoli per il Balzo di avvicinamento alla stella penso che anche noi dovremmo dormire un po’. Io ne ho molto bisogno, ed ho l’impressione che ne abbia bisogno anche tu, Trevize.

— Si, sempre che riesca a dormire… Sai, Bliss, avevi ragione.

— Riguardo cosa?

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