intorno alla pianta.

«Sta bene» disse. In quel momento il suo cellulare squillo.

«Dove sei?» Era Brigstocke. «Abbiamo beccato Gribbin…»

«Arrivo subito.»

«Dicendo “beccato”, intendo dire che sappiamo dove si trova. Dobbiamo ancora andare a prenderlo. Holland e davanti a casa tua…»

«Digli che saro li in meno di mezz’ora.»

«Ma dove cavolo sei, si puo sapere?»

Thorne lancio un’occhiata a Eve, che gli sorrise scrollando le spalle. «Sono andato a fare un po’ di jogging.»

Che aspetto ha un pedofilo?

Thorne sapeva che si trattava di una domanda stupida. Stupida perche non aveva risposta e perche era estremamente pericolosa.

Eppure, tanti erano convinti di saperlo e lo urlavano a gran voce.

Solo che arrivavano sempre troppo tardi.

Dopo che i bambini avevano gia subito violenza. Dopo che l’uomo era stato catturato. Dopo che una sua foto confusa era apparsa sulle prime pagine dei giornali. Allora, e solo allora, tutto cio che la gente aveva sempre creduto sembrava confermato. Ma certo! Ovviamente. Ecco l’aspetto che avevano quelli come lui. Lo si sapeva da sempre…

Se era cosi ovvio, se il male che quegli uomini commettevano era scritto sulle loro facce, perche i vicini non si erano mai accorti di nulla? Perche potevano passeggiare per strada indisturbati? Perche erano diventati maestri di scuola? Perche delle donne li avevano sposati, senza sospettare nulla per anni?

Perche, come Thorne sapeva fin troppo bene, i pedofili non avevano scritto in faccia un bel niente. Nessuno aveva la faccia da pedofilo. Oppure, tutti ce l’avevano.

Thorne, per esempio. O Brigstocke. Perfino Yvonne Kitson…

Ray Gribbin non aveva affatto l’aspetto del pedofilo come se lo immaginava la gente. Niente pelle foruncolosa, capelli unti, occhiali spessi. Niente sacchetto di caramelle in mano. Oltre al naso deformato che Douglas Remfry si era vantato di avergli causato, Gribbin aveva la testa rasata, gli occhi freddi e un sorriso che diceva: «Togliti dai coglioni». Era un pedofilo con la faccia da rapinatore di banche.

Qualunque fosse l’aspetto di un rapinatore di banche…

Thorne rimise la foto nel dossier e passo tutto l’incartamento a Stone e Holland, seduti sul sedile posteriore dell’auto. Stone fisso la foto. «Cristo, non e affatto come mi aspettavo» commento.

Thorne non disse nulla, limitandosi a guardare fuori dal finestrino.

Brigstocke lampeggio e accelero non appena l’auto davanti a loro si sposto per lasciarli passare. «So cosa vuoi dire» disse. «Pero ha la faccia di uno capace di portare rancore, no?»

Quello era indiscutibile. Thorne continuo a guardare i campi di grano lungo la M4 scorrere via a centoquaranta all’ora. Rutto. La lettura di quel dossier gli aveva fatto venire un po’ di nausea.

Brigstocke dichiaro, in tono ufficiale: «Voglio che tutti voi abbiate gia dato un’occhiata a quei documenti, quando arriveremo».

Thorne abbasso il finestrino di un centimetro. Brigstocke continuo: «E un’azione preparata un po’ alla svelta, ma non abbiamo avuto scelta. Cerchiamo, comunque, di fare tutto per bene, chiaro?».

Grugniti di assenso dal sedile posteriore. Thorne si limito ad annuire. «Gribbin e un violento e, se la storia di Remfry e vera, quella dev’essere stata l’unica volta che ha avuto la peggio. E stato spesso fermato con un coltello in tasca, percio non vogliamo correre rischi…»

Stone fece capolino nello spazio tra i sedili anteriori. «In quanti entreremo?»

«Probabilmente noi quattro, piu un paio di agenti locali…»

Stone annui e si rimise a leggere il dossier.

«Fate attenzione anche alla donna» disse Brigstocke. «Sandra Cook ha precedenti per droga, furto, prostituzione. Si e fatta tre mesi a Holloway per aver graffiato via mezza faccia a un agente.»

Holland si spinse in avanti sul sedile. In caso di frenata, avrebbe dato una bella testata a Brigstocke. «La donna che ci ha detto dove trovare Gribbin si chiama Patricia Cook, giusto?»

Stone gli lancio un’occhiata. «La sorella di Sandra…»

Thorne inalo una boccata d’aria fresca e chiuse il finestrino.

«E come mai Patricia ha tradito l’uomo della sorella?» chiese Holland.

Brigstocke cerco gli occhi di Holland nello specchietto. «Questo e l’altro motivo per cui stamattina non vogliamo correre rischi. La violazione della liberta vigilata non e l’unico reato commesso da Gribbin negli ultimi tempi.»

«Merda.» Stone aveva finito di leggere. Allungo l’incartamento a Holland.

Thorne si volto a guardare Holland. «Ci sono tre persone in casa, Dave. Gribbin, Sandra Cook e la figlia undicenne di lei…»

Thorne torno a fissare davanti a se, sistemandosi la cintura di sicurezza. Sentiva il cuore battergli a ritmo accelerato. Trattenne il fiato quando un insetto si spiaccico sul parabrezza, macchiandolo di sangue.

Era una strada cieca a forma di ferro di cavallo, in un complesso residenziale moderno. La casa che cercavano si trovava a una delle estremita.

Mentre il furgone accanto a loro procedeva lentamente lungo la strada, Thorne osservo i vari edifici, notando i particolari, le finlture personalizzate, i tentativi di rendere tutto piu signorile. Le porte di colori diversi, le fioriere piene di gerani. I cartelli in legno che contrassegnavano le varie residenze: Gli olmi, I cardi… La maggior parte delle case e dei garage era vuota, perche gli occupanti erano al lavoro. Ma di tanto in tanto si scorgeva un movimento dietro una tenda. La vita in quel posto doveva essere quasi sempre cosi.

Era uno di quei complessi residenziali di periferia a meta tra l’urbano e il rurale, incuneato tra la M25 e i Chilterns, a una trentina di chilometri dal centro di Londra.

Per i residenti che facevano la spola con la citta forse la vicinanza delle colline e di paesini dal nome pittoresco bastava a compensare il quotidiano stress dei viaggi autostradali, ma per i ragazzi era diverso.

L’aria salubre non era sufficiente a rendere il posto meno noioso, ne i negozi di antiquariato servivano a trattenerli dal pisciare sui muri il venerdi sera o dal fare casino in centro…

Thorne vide una donna che lo fissava da una finestra al piano superiore di una casa. Noto la sua espressione allarmata e il suo quasi istantaneo dileguarsi, verosimilmente in direzione del telefono. Una reazione piu che comprensibile. Infatti, quelli che sbirciavano da dietro le tende delle case su un lato della strada vedevano un furgone Ford Transit blu. Quelli (come la donna in questione) che sbirciavano dalle case sull’altro lato vedevano i quattro uomini in jeans, giubbotto e scarpe da jogging che camminavano nascosti dal furgone, muovendosi alla sua stessa velocita, rallentando quando rallentava, curvando quando iniziava la curva a ferro di cavallo.

A un tratto il furgone si fermo, il motore si spense e i quattro uomini rimasero immobili, in attesa.

Circa quattrocento metri piu in la, all’altra estremita della strada, altri due furgoni della polizia avevano bloccato l’accesso. I vigili urbani facevano in modo che gli occupanti delle auto di passaggio non si fermassero a guardare a bocca aperta. E sei poliziotti in uniforme estiva facevano lo stesso con i pedoni.

Da dietro il Transit, Thorne udiva il rumore lontano di una strada a scorrimento veloce e quello monotono del traffico dall’altra parte del complesso residenziale. In qualche posto c’era una radio accesa. Thorne cerco di concentrarsi su cio che il capo stava dicendo.

«Tutto chiaro?» chiese Brigstocke, fissando Thorne, Holland e Stone e ricevendo cenni d’assenso in risposta. Molto probabilmente sarebbe stata solo un’operazione di routine, ma un attimo di distrazione sarebbe bastato a trasformarla in un totale casino.

«Bene.»

Un secondo di silenzio, poi Brigstocke busso sulla fiancata del furgone: due agenti ne balzarono fuori e si misero a correre verso la casa. Il piu grosso dei due trasportava un ariete di metallo per sfondare la porta.

Thorne e gli altri uscirono allo scoperto: Brigstocke e Stone si diressero a sinistra, verso il retro della casa; Thorne e Holland, invece, seguirono i due diretti verso l’ingresso principale.

Grugniti, respiri affannosi, rumore di suole di gomma sull’asfalto e sull’erba e, di nuovo, il suono di quella

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