«Lei parla dell'assassino al maschile», disse, usando una tattica diversiva, «ma non possiamo essere sicuri nemmeno di questo.»

Ramirez sorrise divertito mentre attraversavano il puente de Isabel II e seguivano la sponda orientale del fiume verso nord, San Jeronimo e il cimitero.

«Lei sa che venendo qui stiamo perdendo tempo, non e vero, Inspector Jefe?»

«No, non lo so. Dove pensa che possiamo scoprire il punto in cui fare breccia? Non l'abbiamo trovato in nessuno dei posti ovvi, sul corpo, nell'appartamento, nell'Edificio Presidente, all'esterno dell'Edificio, nella ditta di traslochi: in nessuno di questi luoghi.»

«Sa che ieri l'ho cercata?» disse Ramirez, cambiando argomento.

«Non ho trovato nessun messaggio fino a stamani.»

«Era solo per dirle che lei aveva ragione, Inspector Jefe.»

Falcon si giro verso di lui lentamente, non in modo furtivo, ma come se stesse osservando gli edifici dell'Expo '92, La Isla Magica con la sua aria assolutamente banale al di la del fiume pigro, grigio. In genere secondo Ramirez nessuno aveva mai ragione, meno di tutti il suo Inspector Jefe.

«Come ha detto lei, e troppo elaborato. Il modo», spiego Ramirez.

«Per un movente comune come una questione di affari, vuol dire?»

«Si.»

Occorse una frazione di secondo perche una quantita di osservazioni subliminali si fondesse nella mente di Falcon. Ramirez non era mai stato cosi gradevole: non lo aveva ostacolato alle Mudanzas Triana; aveva saputo trattare con il capodeposito, un tipo d'uomo piu adatto a lui; gli aveva telefonato quattro volte in un giorno festivo; aveva ammesso di essere stato da Eloisa Gomez per interrogarla di nuovo, riconoscendo che la sua impazienza aveva probabilmente impedito che si ottenessero da lei informazioni preziose. E credeva che lui, Javier Falcon, avesse avuto ragione.

«Conosce la procedura», disse Falcon. «Non ci e permesso non fare nulla. Abbiamo offerto molto poco al Juez Calderon, a parte Consuelo Jimenez ed Eloisa Gomez. La prima e una persona complessa e raffinata che aveva l'occasione e i mezzi, la seconda aveva l'occasione ma non vuole dirci nulla. Il nostro compito e di trovare piste e quando le piste non si presentano con prove materiali, dobbiamo, poco alla volta e in modo umano, tirarle fuori dalle persone… o talvolta da luoghi privi di vita come i cimiteri o le rubriche telefoniche.»

«Ma lei dubita che ora, qui, troviamo qualcosa che abbia a che vedere con il caso, non e vero?»

«Esiste il dubbio, certo, ma provero lo stesso, perche potrebbe saltarne fuori qualcosa che indirettamente porti a una traccia.»

«Per esempio?»

«Quello di cui parlava lei l'altra sera. Come si chiamava quel tipo? Cinco Bellotas?»

«Joaquin Lopez.»

«I ragazzi licenziati dalla signora Jimenez… hanno visto i due parlare tra loro. Non sappiamo di che cosa si sia trattato, potrebbe avere un collegamento oppure no, ma dobbiamo accertarlo.»

«Pero lei continua a pensare che si tratti dell'opera di una mente disturbata?»

«Le menti non disturbate possono diventarlo, se viene minacciata la loro intera esistenza.»

«Ma quei filmati, quell'introdursi nell'appartamento, quel restarvi nascosto per dodici ore…»

«Ancora non sappiamo se le cose siano andate davvero cosi. Sono piu incline a pensare che l'assassino abbia stretto un rapporto con la ragazza, che abbia ottenuto le informazioni necessarie alle Mudanzas Triana e abbia messo le due cose insieme per entrare nell'appartamento.»

«Ma lo spettacolo dell'orrore che ha inscenato con Jimenez?»

«Non e che non si possa immaginare», ribatte Falcon, dubitando di se stesso mentre lo diceva. «Non e inimmaginabile, vero?»

«Per me si.»

Era vero, penso Falcon, e la visione di Marta Jimenez gli attraverso la mente, con il suo mento sporco di vomito e la benda sulle sopracciglia. Ramirez era un individuo troppo poco complicato. Sarebbe sempre rimasto ispettore, perche la sua immaginazione non gli permetteva di aspirare a qualcosa di piu, i suoi orizzonti erano troppo limitati.

«Che cosa crede che gli abbia fatto vedere, Inspector?»

Ramirez freno a un semaforo, le mani strette sul volante, lo sguardo fisso sull'auto che lo precedeva, aspettando la mossa di Falcon. Lui cerco di far correre la mente in solchi laterali e inesplorati.

«La sostanza dell'orrore», disse Falcon, «non consiste necessariamente in cio che e realmente terribile.»

«Continui», lo incoraggio Ramirez, giudicandolo un animale strano, ma contento di aver evitato uno sforzo creativo.

«Pensiamo a noi, al livello raggiunto dalla nostra civilta… voglio dire, ormai possiamo anche ridere del cannibalismo, certo, non c'e piu niente che ci spaventi, abbiamo visto tutto… tranne…»

Il semaforo cambio, a Ramirez si spense il motore, suoni di clacson.

«Tranne che cosa?»

«Tranne cio che abbiamo scelto di non sapere.»

«E questo non e inimmaginabile?»

«Intendo dire qualcosa che sappiamo di noi stessi, qualcosa di assolutamente privato, nascosto profondamente, che non mostriamo a nessuno e che neghiamo fermamente, perche non saremmo in grado di vivere se ne ammettessimo l'esistenza.»

«Non ho capito niente», affermo Ramirez. «Come e possibile sapere e non sapere allo stesso tempo? E un'assurdita.»

«Quando mio padre si trasferi a Siviglia negli anni '60, fece amicizia con il prete della parrocchia che passava sempre davanti alla sua porta per andare alla chiesa in fondo a calle Bailen. Mio padre non andava in chiesa e non credeva in Dio, ma si trovavano allo stesso caffe e in tanti anni di discussioni erano diventati amici. Una volta, alle tre del mattino, mentre lavorava nel suo studio, mio padre senti gridare in strada: 'Ehi! Cabron! Sei stato mandato apposta per me, non e vero, Francisco Cabron!' Era il prete. Aveva perso la sua abituale calma e sembrava infuriato, quasi pazzo, la tonaca strappata, i capelli scompigliati e beveva brandy dalla bottiglia. Mio padre lo fece entrare e lui si mise a camminare intorno al patio, imprecando contro se stesso e contro la sua vita inutile. Gli era capitato quella mattina, mentre distribuiva la comunione.»

«Aveva perso la fede», disse Ramirez. «Capita sempre. Poi la ritrovano.»

«Peggio di cosi. Disse a mio padre di non aver mai avuto la fede, tutta la sua vita nella chiesa era cominciata con una bugia. Una ragazza non aveva ricambiato il suo amore. Sembra che si fosse fatto prete per farle dispetto e avesse finito per fare torto a se stesso. Da piu di quarant'anni lo sapeva… ma senza esserne realmente consapevole. Era stato un buon prete, ma non aveva importanza, perche nell'edificio della sua vita c'era quella falla, quella minuscola bugia sulla quale era stato costruito tutto.»

«Che cosa gli successe dopo?» domando Ramirez.

«Il giorno seguente si impicco», rispose Falcon. «Che cosa si fa quando si e un prete e si e passata tutta la vita a insegnare la ricerca della verita nella parola di Dio?»

«Mio Dio!» esclamo Ramirez. «Ma non e necessario uccidersi, non bisogna prendere la vita cosi seriamente!»

«Per questo mio padre me lo racconto», spiego Falcon. «Gli avevo detto che avrei voluto essere un artista… come lui. Mi disse di stare attento, perche anche l'arte ha a che fare con la ricerca della verita, personale o universale che sia.»

«Ci sono!» esclamo Ramirez, scoppiando a ridere e battendo il palmo della mano sul volante.

«Bene, allora ha capito che cosa vuol dire sapere senza sapere.»

«Macche! Ho capito perche ha fatto il poliziotto!»

«Ah, si?»

«La ricerca della verita! Cazzo, e geniale! E noi siamo tutti artisti, cazzo!»

Era stata quella la ragione? No. Perche dopo aver rinunciato all'idea di diventare artista, una volta venuto a patti con i dubbi di suo padre sul suo talento, gli aveva detto di voler fare invece lo storico dell'arte e suo padre gli aveva riso in faccia. «Gli storici dell'arte, i critici d'arte sono solo poliziotti che indagano sui quadri, vanno a caccia

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