mia vita, ne dipingo soltanto uno e per questo vendo sempre tutto'. Stava scherzando, naturalmente, lo so bene, quei paesaggi di Siviglia che dipingeva non significavano niente per lui, erano un divertimento, ora che la sua fama era assicurata. Io gli dissi: 'E cosi il grande Francisco Falcon sa dipingere gli odori. In che cosa intingi il pennello?' E lui mi rispose: 'Solo nei fiori d'arancio, Ramon, mai nello sterco di cavallo'. Io risi, Javier, pensando che fosse finita li, ma dopo una lunga pausa tuo padre soggiunse: 'Ho passato la maggior parte della vita a dipingere quello'. Che ne pensi, Javier?»

«Andiamo a prenderci una manzanilla», disse Falcon.

Attraversarono la strada per entrare nella Bodega de Alabriza e, in piedi davanti a una delle grandi botti nere, ordinarono manzanilla e un piatto di olive, che arrivo guarnito con capperi e aglio marinato, bianco come lo smalto dei denti. Sorseggiarono lo sherry chiaro che Falcon preferiva al fino, per via del gusto di mare dell'uva di Sanlucar de Barrameda.

«Mi parli dei nemici di Raul Jimenez», lo invito Falcon prima che Salgado si rituffasse in un altro stagno di ricordi.

«Sta succedendo tutto di nuovo mentre parliamo, mentre ci beviamo la nostra manzanilla. Si sta ripetendo quello che e successo nel 1992», disse, godendosi il suo approccio obliquo, ora che aveva tutta l'attenzione di Falcon. «Lo sento. Eccomi qui a settant'anni che faccio piu soldi di quanti ne abbia mai fatti in tutta la mia vita.»

«Gli affari vanno bene», disse Javier, sull'orlo della noia.

«Stiamo parlando in via non ufficiale, vero?» domando Salgado. «Capisci, non dovrei…»

«Assolutamente», lo rassicuro Falcon, alzando le mani.

«E illegale, naturalmente…»

«Purche non sia criminale.»

«Ah, si, una distinzione sottile, Javier. Tuo padre diceva sempre che sei il piu intelligente. 'Pensano tutti a Manuela', diceva, 'ma e Javier quello che vede le cose piu chiaramente.'»

«L'ansia mi sta uccidendo, Ramon.»

«La Gran Limpieza», disse Salgado. Le grandi pulizie.

«Che cosa stanno pulendo?»

«Denaro, naturalmente. Che cos'altro puo insudiciarsi tanto? Non per nulla lo chiamano 'denaro sporco'.»

«Da dove viene?»

«Non lo chiedo mai.»

«Droga?»

«Diciamo soltanto che 'non e dichiarato'.»

«Okay. E cosi lo ripuliscono. Perche lo fanno?»

«Perche lo fanno ora, dovresti dire.»

«Va bene. Questa e la domanda.»

«L'anno prossimo l'euro sostituira definitivamente la peseta. Occorre dichiarare le pesetas per avere gli euro. Se fossero 'sporche', si potrebbero avere problemi.»

«Che cosa ne fanno?»

«Comprano arte, fra le altre cose, e immobili», rispose Salgado. «Prova a comprare un appartamento a Siviglia in questo momento.»

«Non conosco il mercato.»

«E quello dell'arte?»

«Tampoco.»

«Hai cominciato a fare ordine nello studio di tuo padre?»

Eccola. Ecco la domanda. Falcon non riusciva a credere di essersi fatto incantare dalla patetica commedia di Salgado al cimitero. Era questo che il gallerista faceva scivolare in ogni conversazione tra loro due e per questo Falcon non desiderava trovarsi con lui. Ora sarebbe cominciato il tentativo di persuasione occulta, a meno che lui non diventasse scortese o quanto meno cambiasse subito argomento.

«Nel campo della ristorazione girano molti fondi neri, non e cosi, Ramon?»

«Perche credi che stesse traslocando?»

«E quasi interessante.»

«Nessuno ha mai comprato un quadro di tuo padre con un assegno», riprese Salgado, «e hai ragione sul settore della ristorazione, specialmente per quanto riguarda i ristoranti per turisti che servono pasti a prezzi ragionevoli, i conti pagati sempre in contanti e senza fattura. E ben difficile che quel denaro arrivi mai sui libri contabili da mostrare al fisco.»

«E ora starebbe accadendo questo? E che mi dice del 1992?»

«Cose vecchie e superate. Io cercavo solo di farti capire.»

«A quel tempo non ero qui, ma sembra che vi sia stata molta corruzione.»

«Si, si, si, ma sono passati dieci anni.»

«Dal modo in cui parla, sembra che abbia qualcosa da nascondere, Ramon. Non era per caso…?»

«Io?» salto su Salgado, offeso. «Un mercante d'arte? Se credi che io abbia avuto la possibilita di incassare qualcosa con l'Expo '92 vuol dire che sei matto.»

«Ma sa qualcosa, Ramon? Voglio dire, siamo venuti qui solo perche potesse espormi le sue idee in generale oppure ha qualcosa di concreto da rivelarmi che possa aiutarmi a trovare l'assassino di Raul Jimenez? Che cosa sa di tutta quella gente che viene a vedere le sue mostre? Scommetto che parlano di cose 'reali', una volta finite le stronzate sulla pittura.»

«'Stronzate sulla pittura'? Mi meraviglio, Javier, da te proprio non me l'aspettavo.»

Ci stiamo arrivando, penso Falcon. E una trattativa d'affari, informazioni in cambio di cio che Salgado desidera piu di qualsiasi altra cosa: frugare nello studio di mio padre. E non era nemmeno una questione di denaro, si trattava di prestigio, sarebbe stato il coronamento della vita ingloriosa di quell'uomo organizzare la mostra definitiva delle opere mai viste prima del grande Francisco Falcon. Collezionisti a frotte. Americani. Conservatori di musei. Di colpo nuovamente al centro dell'attenzione, come quarant'anni prima.

Falcon addento una grossa oliva carnosa. Salgado stacco un cappero dal picciolo che rigiro tra le dita.

«Quest'informazione e sicura al cento per cento, Ramon?»

«Ho avuto modo di ascoltare cose alle quali altri avevano aggiunto altre cose senza sapere che io sapevo. Nel corso degli anni mi sono fatto un quadro. Un tableau vivant.»

«E questo quadro ha un titolo?»

«Fiori d'arancio e sterco di cavallo: direi che e un titolo appropriato.»

«E lei mi darebbe una copia di quest'opera importante, se io la lasciassi entrare nello studio di mio padre e… che altro? Se le lasciassi organizzare una mostra…»

«Oh, no, no, no, que no, Javier, hombre, non pretenderei mai una cosa simile. Certo, sarebbe bello un giro nostalgico tra i suoi paesaggi astratti, ma e tutto passe, ormai. Se avesse qualche nudo nascosto come quello del Reina Sofia, o come i due del Guggenheim e quello che Barbara Hutton ha donato al MOMA, be', allora sarebbe diverso. Ma tu e io sappiamo…»

«Sono sconcertato, Ramon.»

«Voglio soltanto passare una giornata da solo nel suo studio», disse Salgado, mordicchiando un altro cappero. «Puoi chiudermi dentro. Puoi perquisirmi quando esco. Tutto cio che chiedo e un giorno tra i suoi pennelli, i suoi rotoli di tela, i suoi telai e i suoi colori.»

Il bicchiere di manzanilla a mezz'aria, Falcon fisso il vecchio, cercando di leggergli dentro, di intravedere il suo meccanismo interno, le molle e gli ingranaggi. Salgado faceva girare il bicchiere tenendolo per lo stelo, disegnando un cerchio sul legno della botte. Aveva l'aria triste, perche era quella la sua espressione abituale. E impenetrabile, i suoi modi cortesi solidi come una corazza.

«Devo pensarci, Ramon», disse Falcon. «Non e esattamente una normale trattativa d'affari.»

XII

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