stampato dove si leggeva: «Lezione di vista n. 1. Vedi 4 e 6». Il titolo della cassetta era
«Non era questo il titolo sulla custodia vuota nell'appartamento di Raul Jimenez?» domando Ramirez.
«Deve averla presa l'assassino», rispose Falcon. «E… 'Lezione di vista'?»
Andarono nella stanza degli interrogatori, dove c'era ancora il videoregistratore. Ramirez inseri la cassetta: musica metallica e brutta grafica, poi una serie di scenette, ognuna della durata di cinque o dieci minuti, nelle quali situazioni normali come cocktail, cene al ristorante, barbecue ai bordi di una piscina si disintegravano in improbabili orge di sesso di gruppo. La noia assali immediatamente Falcon, la musica e le false estasi lo irritarono e comincio a sentirsi di nuovo le mani sudate: l'effetto dell'Orfidal stava finendo. Respiro profondamente per mantenere la calma mentre Ramirez, sporgendosi in avanti, giocherellava con l'anello, facendo commenti tra se, fischiando ogni tanto. Falcon usci dal suo torpore soltanto una volta, durante l'ultima scena, poiche gli era parso che fosse quella sul videoregistratore di Raul Jimenez quando era con Eloisa Gomez.
«Non so come fa a riconoscerla», obietto Ramirez.
«Sono solo forme su uno schermo.»
Ramirez sorrise. La cassetta arrivo alla fine.
«E che cosa vuol dire 'Lezione di vista'?» domando. «E che importanza ha che abbiano visto questo la sera in cui Jimenez e morto?»
«Quella era l'ultima di sei scene. Ci e stato chiesto di guardare la quattro e la sei.»
«L'abbiamo fatto.»
«Percio non ha a che vedere con il fatto che fosse stata proiettata la sera del delitto.»
«E 'Lezione di vista'?» mormoro Ramirez.
«Ci vuole insegnare a vedere», spiego Falcon. «Lui vede cose che nessun altro riesce a cogliere.»
«A me non sta insegnando niente», ribatte Ramirez. «E l'ho vista tutta quella roba.»
«Forse e proprio questo il punto. Che cosa si guarda in un film pornografico?»
«Si guarda quello che fanno.»
«Percio in America li chiamano
«Che altro c'e da vedere?»
«Forse lui vuole dirci che c'e qualcosa di piu. Non si tratta solo di genitali e di penetrazione, noi dimentichiamo che quelle sono persone vere con una faccia, con una vita propria», spiego Falcon.
«Deve essere stato girato almeno vent'anni fa», osservo Ramirez. «Guardi i colletti delle camicie… io me li ricordo quei colletti.»
Falcon si concentro sulle facce e mentre passava dall'una all'altra, studiando le bocche e gli occhi, si domando che cosa inducesse a fare quel genere di film. Il denaro era un motivo sufficiente per abbandonare moralita, innocenza, riservatezza? Il suo sguardo si fisso su un paio di occhi assenti, su una bocca dai denti serrati, su una faccia smorta, senza vita, su labbra ironiche. Rabbrividi sotto il peso lento della piccola tragedia che si stava consumando sullo schermo. Si conoscevano tra loro quelle persone? Forse si erano incontrate la mattina e gia il pomeriggio…
Una delle ragazze aveva i capelli neri, ricci. Non guardava mai la telecamera, fissava un punto davanti a se oppure abbassava gli occhi sulla superficie del tavolo al quale era appoggiata, come se fosse solo una questione di tempo e poi si sarebbe ritrovata dall'altra parte di quell'esperienza. Stringeva il pugno con cupa determinazione. Se la telecamera avesse messo a fuoco i primi piani dei volti mentre una voce fuori campo raccontava la vita dei partecipanti, penso Falcon, il film avrebbe potuto avere un certo valore documentario. Al di fuori del loro mondo temporaneo, quelle persone avevano qualcuno nella vita? Era possibile fare sesso con sette o otto estranei e poi tornare a casa per cenare con il proprio compagno o la propria compagna? O si doveva rinunciare a una vita personale per riuscire a fare quel lavoro?
Un'ondata di tristezza gli si riverso nel petto.
«Visto niente?» domando Ramirez.
«Niente di importante. Non so che cosa stiamo cercando.»
«Forse questo
«Il gioco e suo e noi stiamo alle regole, perche ogni volta impariamo qualcosa su di lui. Passiamo alla numero quattro.»
Ramirez fece tornare indietro il nastro, premette
«La guardi bene», disse.
Era la ragazza con i capelli ricci e scuri e il pugno stretto che non guardava mai la telecamera.
«E una parrucca», disse ancora Ramirez.
La telecamera riprese il gruppetto lungo il corridoio fino alla festa che ormai si era trasformata in un'orgia scatenata: tutti nudi a darsi un gran da fare. I quattro nuovi arrivati, invece di scappare a gambe levate dall'appartamento, si univano ai bagordi.
«Eccola di nuovo», disse Ramirez.
Questa volta era nuda fino alla vita e, seduta su un divano, fissava il rigonfiamento nei pantaloni di un uomo. La telecamera le si avvicino per riprenderla mentre allungava la mano verso la cerniera.
«Ha visto chi e?» domando Ramirez.
«Incredibile.»
«Vero?» La soddisfazione di Ramirez era palpabile. «E piu giovane e un po' piu grassottella, ma senza ombra di dubbio e Dona Consuelo Jimenez.»
XVII
Di nuovo in ufficio. Falcon, seduto alla scrivania, contemplava la cassetta mentre Ramirez, in piedi davanti ana finestra, tamburellava con l'anulare sul vetro, guardando il parcheggio come se gli fosse stato chiesto di vendere tutte le auto entro la fine della settimana.
«Perlomeno sappiamo che non e vergine», osservo.
«Sa che cosa ha ottenuto l'assassino con questa?» disse Falcon sferrando un colpo alla cassetta che scivolo sull'altro lato della scrivania. «Ha ottenuto esattamente lo scopo che si era prefisso. Confondere tutto.»
«Lo scopo era di insegnarci qualcosa. Era una lezione di vista», protesto Ramirez, raddrizzando le spalle e scuotendo la testa in direzione delle automobili, un compito davvero impossibile.
«Provi a dirmi come si sente ora a proposito dell'accusa che sta costruendo contro Consuelo Jimenez.»
«Non so», rispose l'altro, voltando le spalle alla finestra, «questa cassetta in un certo senso la conferma e in un altro la distrugge.»
«Appunto. Dimostra che quella donna e capace di varcare i limiti, ma perche mai l'assassino, che si presume pagato e istruito da lei, perche mai dovrebbe mandare a noi questa registrazione?»
«A meno che non l'abbia mandata qualcun altro.»
«Senta: Lezione di
Ramirez attraverso la stanza, agitando il dito. «Lei dice che ha voluto confonderci, e cosi? Be', la signora Jimenez e sotto pressione, lei le ha parlato a lungo quasi quotidianamente dal giorno del delitto.»
«Pensa che sia stata lei a spedirci la cassetta o che l'abbia fatta spedire?»
«Consideri la nostra reazione», insistette Ramirez, «non riusciamo a credere che sia disposta a esporsi fino a questo punto. Ma rifletta, la signora e comparsa in un film pornografico vent'anni fa. Che gran cosa. Probabilmente aveva le sue ragioni, quasi certamente mancanza di liquidi. Voglio dire, che cosa faremmo al suo posto? Lavorare come cameriera per dieci anni o succhiare qualche cazzo? Solo se spedissimo questo filmetto ai