«Un momento bruttissimo», rispose Consuelo Jimenez, riducendo a un fuggevole secondo quelle che certamente erano state lunghe ore.

«Problemi di soldi?»

«Problemi di tutto», rispose la donna fissando l'abisso dell'inevitabile intrusione. «Le ho rivelato spontaneamente i particolari del secondo aborto, pagato dal mio amante. Questo era il preludio del primo, finanziato da me. Volo andata e ritorno per Londra, albergo e ospedale. Un mucchio di soldi da trovare in due mesi, senza nessun aiuto.»

Rabbrividi, coprendosi la bocca con la mano come se stesse per vomitare.

«Nessuno vorrebbe mai dover ricordare certe cose», riprese, «rammentare che una donna incinta ha dovuto fare quello per guadagnarsi il denaro necessario per eliminare un feto. E un pensiero assolutamente disgustoso per me.»

Una grande lezione, questa «Lezione di vista numero uno». Forse sarebbe stato un bene che Ramirez avesse assistito alla scena, perche tutto corrispondeva al profilo dell'assassino. Quell'individuo sa, penso Falcon, stana la vergogna o l'orrore nel passato degli altri e li costringe a guardarlo, a riviverlo.

«Come hanno potuto scoprirlo?» le domando. «Qualcuno ne era a conoscenza?»

«L'avevo gia cancellato dalla mia vita, non riesco a ricordare nulla. Ho fatto una cosa che allora andava fatta e non appena finito l'ho cacciata nel piu profondo degli abissi. A malapena saprei dire chi frequentassi a quel tempo. Tornai da Londra e ripartii da zero.»

«Il padre?»

«Vuol dire piuttosto l'uomo che non e diventato padre. Era un meccanico del garage che dirigeva mio padre. Quando glielo dissi, scappo. Non l'ho mai piu rivisto.»

«Come hanno potuto scoprirlo?» ripete Falcon.

«Nessuno poteva saperlo. E stata la prima volta nella mia vita che ho sperimentato la vera solitudine. Feci tutto da sola, non lo dissi nemmeno a mia sorella.»

«Come trovo la clinica di Londra?» domando Falcon, affrontando l'inevitabile, sordido controllo dei fatti.

«Il mio medico mi forni l'indirizzo di una donna di Madrid che conosceva tutti i particolari.»

«E la somma necessaria… come riusci a entrare in quell'ambiente?»

«C'era qualcun altro che conosceva quell'indirizzo», disse. «Non fu una coincidenza incontrare in un caffe quello stesso pomeriggio una ragazza che mi fece una proposta che corrispondeva esattamente alla cifra di cui avevo bisogno.»

«Non la rivide piu?»

«Mai piu.»

«E gli altri attori?» domando Falcon. La donna scosse il capo.

«Sa, considerato il giro in cui erano coinvolti, erano persone perbene, anche se sembra strano. Compivamo atti di depravazione e l'atmosfera, sul set, avrebbe potuto essere orribile, ma con un po' di marijuana diventava tutto molto cameratesco. Probabilmente sono stata fortunata. Ho incontrato gente piu pericolosa nell'ambiente dei ristoranti. E in quanto al sesso… il sesso non era niente. La cosa piu difficile era per gli uomini mantenere un'erezione, perche era tutto cosi privo di emozioni, cosi poco eccitante.»

Falcon esito davanti alla domanda che non voleva rivolgere, ma che aveva preso forma nella sua mente. La mise da parte. Troppo sgradevole.

«Stava dicendo che e ripartita da zero una volta tornata in Spagna.»

«La sera prima dell'operazione uscii dall'albergo economico dov'ero alloggiata, a Victoria, per distrarmi dal pensiero di quello che mi aspettava il giorno dopo. Volevo perdermi nella citta. Arrivai a Hyde Park Corner, seguii Piccadilly fino a Shepherd Market e Berkeley Square, percorsi Albemarle Street e mi trovai davanti a una galleria d'arte. C'era il vernissage di una mostra. Osservai la gente che entrava e usciva, gente elegante, raffinata, educata. Nessuna di quelle donne si sarebbe fatta mettere incinta dal meccanico di un garage. Decisi che quello era il mio mondo e che mi sarei inserita tra loro e sarei diventata una di loro.

«Tornata a Madrid lavorai sodo, comprai qualche bel vestito e mi presentai in una galleria d'arte. Il proprietario mi disse che non ero all'altezza, che non sapevo nulla di arte. Mi umilio, portandomi davanti ai quadri e mettendo a nudo la mia ignoranza. Poi mi domando qualcosa sulle cornici. Le cornici? Che m'importava delle cornici? Mi disse di imparare a battere a macchina e mi butto fuori.»

La donna stava ipnotizzando Falcon, fissandolo con uno sguardo che trasudava un'audacia allo stato puro, il pugno serrato sul bracciolo del divanetto, cosi come nel film.

«Studiai storia dell'arte. Non seguii un corso ufficiale, non potevo permettermelo. Studiavo nel tempo libero. Frequentai corniciai, artisti, pittori sconosciuti ma che parlavano di cose che conoscevano, trovai lavoro in un negozio di materiali per artisti, imparai tutto. Conobbi artisti piu affermati… e finalmente fui assunta da una galleria d'arte. E poi mi ripresentai dal tipo che mi aveva umiliato. Non si ricordava di me. Mentre stavamo parlando entro Manolo Rivera… lo conosce?»

«Non di persona.»

«Be', entra e mi bacia e mi dice hola, e il proprietario della galleria mi offre un posto seduta stante. Mi fece un gran piacere dirgli di no.»

«Suo marito sapeva queste cose?»

«Le sa solo lei, Inspector Jefe. L'intimita e piu facile con chi non condivide il nostro letto. E… credo che noi due ci intendiamo, non e cosi, Don Javier?»

Falcon batte le palpebre, incerto sul significato delle sue parole.

«Sembra che noi siamo dentro le cose», continuo Consuelo Jimenez, «ma non e vero. Siamo all'esterno e guardiamo dentro, proprio come faceva suo padre.»

«Ma non suo marito», disse Falcon, per cambiare argomento.

«Raul? Raul era perduto», affermo lei. «Il fatto che stesse guardando questo filmaccio insieme alla sua puta non le rivela nulla su di lui?»

«Ramirez sostiene che rivela senso di colpa.»

«Ramirez non e stupido come sembra… solo macho.»

«Non crede che suo marito sapesse che era lei?» domando Falcon.

«Non posso crederlo. Non figuravo nei titoli di testa.»

«Avra notato la somiglianza, pero.»

La donna annui.

«Crede che, per Raul», riprese Falcon, «vedere qualcuno che assomigliava alla sua prima moglie…»

«… che si comportava come una puta», disse lei al posto di Falcon.

«… abbia in qualche modo alleviato i suoi sensi di colpa?»

Consuelo Jimenez si strinse nelle spalle. Poi si alzo, si rassetto la gonna e annuncio che aveva da fare.

Falcon ritorno all'Edificio de los Juzgados nella giornata di nuovo grigia, con le fronde delle palme che schioccavano nel vento e le nuvole che si andavano riaffermando nel cielo. Ramirez lo aspettava davanti al palazzo con una spessa cartella sotto il braccio. Superata la barriera di sicurezza, l'ispettore estrasse un foglio dalla cartella: l'inventario degli oggetti di Raul Jimenez immagazzinati presso le Mudanzas Triana.

Mentre salivano le scale verso l'ufficio del Juez Calderon Falcon scorse l'elenco, che comprendeva un'attrezzatura completa per filmini amatoriali: cinepresa 8 mm, scatole rotonde di metallo, proiettore e schermo. Il magistrato li stava aspettando, in piedi, le mani piantate sul piano della scrivania, con l'aria di volerli scaraventare di nuovo al pianterreno.

XVIII

Martedi 17 aprile 2001, Edificio de los Juzgados, Siviglia

Falcon e Ramirez spensero i cellulari e sedettero di fronte a Calderon, il quale rimase fermo in piedi finche i due non si furono accomodati. Poi sedette a sua volta con lentezza, come se stesse compiendo uno sforzo tremendo per mantenere la calma.

«Procedete», disse, congiungendo la punta delle dita. «Cominciamo dalle ultime notizie sul principale

Вы читаете L'uomo di Siviglia
Добавить отзыв
ВСЕ ОТЗЫВЫ О КНИГЕ В ИЗБРАННОЕ

0

Вы можете отметить интересные вам фрагменты текста, которые будут доступны по уникальной ссылке в адресной строке браузера.

Отметить Добавить цитату