suoi amici di Siviglia, con un cerchietto rosso intorno alla faccia e la scritta 'Consuelo Jimenez' che lampeggia sullo schermo, la sua vita potrebbe essere sconvolta. E se non ci sono i fondi per farla sorvegliare, figuriamoci se ci sono per fare una cosa del genere.»
Ramirez non riusciva a trattenersi, la sua combattivita irruenta e irreprimibile trovava sempre il modo di affermarsi.
«Forse c'e un altro livello per interpretare questa 'lezione di vista'», osservo Falcon. «A me e parso che fosse la scena sullo schermo mentre l'assassino riprendeva Raul Jimenez con Eloisa Gomez. Che cosa ci dice questo di Raul Jimenez… nel caso sapesse chi stava guardando?»
«Che era un uomo molto strano.»
Falcon contemplo la rete di binari della mente umana, le sue inesauribili possibilita. Era cosi o cosi? Che cosa trascinava l'istinto a operare sempre la scelta sbagliata, al punto che invece di essere a letto con la propria moglie, a riflettere sulle gioie del matrimonio e dei figli, si preferiva scopare una prostituta guardando la propria moglie esibirsi sullo schermo? Raul Jimenez aveva un sesto senso per l'indegnita.
«Se poi si considera la somiglianza di Consuelo Jimenez con la moglie morta… e quasi impossibile intuire che cosa passasse per la testa di quell'uomo», soggiunse Falcon.
«Senso di colpa», suggeri Ramirez.
«Il senso di colpa richiede sensibilita.»
«Mi arrendo», disse Ramirez, che si annoiava facilmente. «Allora, che cosa facciamo della cassetta?»
«La mostriamo a Consuelo Jimenez… vediamo come reagisce.»
«Bene, questa e roba per me!»
«Dobbiamo anche andare dal Juez Calderon prima di colazione», lo informo Falcon. «Non ritengo produttivo che intorno a Consuelo Jimenez messa a confronto con il suo vergognoso passato stiano due poliziotti. Voglio che lei mi prepari il materiale per l'incontro con il giudice Calderon. Voglio anche che riferisca a Baena, se e ancora alle Mudanzas Triana, di vedere se gli lasciano dare un'occhiata ana roba di Raul Jimenez in magazzino. O perlomeno si faccia consegnare una copia dell'inventario.»
La faccia di Ramirez si rabbuio per un moto interno di rabbia: non gradiva vedersi rivoltare contro le sue stesse macchinazioni e non voleva essere escluso dall'umiliazione di Consuelo Jimenez. Falcon si decise a telefonare alla vedova. La signora Jimenez disse che lo aspettava prima che cominciassero a servire il pranzo nei ristoranti.
Nella toilette Falcon prese un alt ro Orfidal, stupito della sua efficacia e tentato di passare il resto della sua vita a trangugiarne. Guido l'auto nel traffico controllato delle vie cittadine, riflettendo che forse il dottore aveva ragione, che si trattava semplicemente di stress. Viviamo in un'epoca di attenuata ma costante ansieta, si disse. Non essendoci piu eventi significativi di sconvolgimenti mondiali, noi concentriamo la nostra attenzione sulle minuzie della vita quotidiana, ingolfandoci nel lavoro e nell'attivita, per sopprimere l'ansia che accompagna la relativa sensazione di pace. Si, concluse, prendero queste pillole ancora per qualche settimana e, appena chiuso il caso, me ne andro in vacanza.
Trovo un paio di spazi liberi sul retro dell'Edificio de los Juzgados e, dopo aver parcheggiato, si diresse al barrio Santa Cruz attraverso i jardines de Murillo. Rallento il passo ricordando le parole del dottore — la piu bella citta della Spagna — e si guardo intorno come se fosse la prima volta. Il cielo, al di sopra dell'aria limpida, lavata e delle palme svettanti, era assolutamente ceruleo; il sole andaluso brillava sul fogliame verde dei platani che gettavano trame di luce e di ombra sul selciato liscio. Torri di buganvillee color fucsia, spettacolari dopo la pioggia, ricadevano in cascate lungo i muri bianchi e ocra; il rosso vivo dei gerani ammiccava tra le nere ringhiere di ferro battuto; l'aroma del caffe e del pane appena sfornato permeava le vie quiete. Il fresco cavernoso degli stretti vicoli sfociava nel calore delle piazze, dove le pietre dorate delle antiche chiese regnavano nel silenzio.
Cammino sotto i platani alti di plaza de la Alfalfa e si rattristo al pensiero dell'incontro che lo aspettava: pena e imbarazzo nel bel mezzo di una giornata di intensa attivita. La segretaria lo introdusse nell'ufficio dove Consuelo Jimenez era seduta alla scrivania, la schiena dritta, le mani appoggiate sul riquadro di pelle, l'imbottitura delle spalle pronta alla battaglia. Falcon si lascio cadere sulla sedia, lo stomaco ancora fremente di gaiezza. Ah, le pillole! Quasi fosse un ragazzo intento ad ascoltare negli auricolari la sua musica preferita, dovette trattenersi per non gridare di felicita.
Porse alla vedova la videocassetta ancora avvolta nel sacchetto di plastica degli elementi di prova. Lei la rigiro tra le mani e sussulto quando lesse il titolo. Falcon le disse di averla ricevuta per posta quella mattina e le parlo anche del biglietto con la scritta: «Lezione di vista».
«E uno dei fumetti pornografici di mio marito, vero?» «Suo marito lo stava guardando mentre era con la prostituta nel suo studio. Il cartoncino ci avvertiva di osservare attentamente le parti quattro e sei.»
«Molto bene, Inspector Jefe. E allora?»
«Non ha idea del contenuto della cassetta?»
«Non sono interessata alla pornografia. Anzi, mi fa schifo.»
«Dai vestiti degli attori e delle attrici sembra che il film sia stato girato vent'anni fa.»
«
«Solo all'inizio.»
«Andiamo, Inspector Jefe, se c'e stato uno sviluppo nelle indagini, allora fuori tutto e parliamone.»
«Le due parti che il cartoncino ci chiedeva di guardare con attenzione presentavano lei come interprete, signora Jimenez, lei da ragazza.»
Silenzio. Lungo a sufficienza per la formazione di una nuova era glaciale.
«Perche crede che…» comincio Falcon.
«
Il tono tagliente della voce fece a pezzi la sicurezza di Falcon e nella sua mente si affaccio minacciosa l'idea che forse avevano sbagliato tutto, che Ramirez aveva visto male, che non si trattava di lei; ebbe l'impressione che i mobili dell'ufficio gli si avventassero contro mentre precipitava a capofitto nel momento piu imbarazzante di tutta la sua carriera.
«Mi chiedevo», ripete, riprendendosi, «come mai qualcuno abbia voluto mandare a noi questo film.»
«Perche crede di avere il diritto di venire nel mio ufficio con questa cosa disgustosa?»
«Ha un videoregistratore?»
«Venga con me», disse la donna afferrando la borsetta.
Uscirono dall'ufficio e percorsero il corridoio fino a una piccola stanza con due divanetti, una sedia e un televisore. Falcon infilo a fatica le mani, sudate in quel momento, nei guanti di plastica. La cassetta era predisposta per cominciare dalla scena numero quattro e Falcon decise di evitare il massimo dell'imbarazzo facendo scorrere soltanto i primi momenti in cui le quattro persone entravano nell'appartamento, fermando l'immagine non appena la ragazza in questione sarebbe comparsa sulla soglia. La signora Jimenez gli riservo uno sguardo carico di derisione, mostrandogli una ciocca dei suoi capelli biondi. Falcon premette
«
La donna scaravento la cassetta sul pavimento e la impalo con il tacco della scarpa, rompendo il rivestimento di plastica, cerco di sfilarla dal tacco, ma l'elemento di prova era piu tenace di una cacca di cane. Allora lei si tolse la scarpa, afferro la cassetta e la lancio contro la parete, dove si ruppe definitivamente e ricadde a pezzi. Falcon si precipito a raccoglierli e a infilarli nel sacchetto mentre la donna lo colpiva con i pugni sulla testa e sulla schiena, livida, urlando parolacce mai sentite nemmeno nei covi dei drogati al Poligono San Pablo. L'uomo si giro, l'afferro per le spalle, le grido in faccia e la donna crollo, nascondendo il viso sul suo petto e inondandogli di lacrime la giacca.
L'ispettore la fece sedere sul divano. Consuelo si nascose il viso con un braccio. Falcon si sentiva combattuto: recita o verita? Alla fine Consuelo Jimenez rialzo lentamente il volto, distrutto. L'ispettore prese posto sulla sedia, mantenendo una certa distanza.
«Si», ammise lei. «Ero io.»
«E stato difficile?»