«
«Anche in questo modo potremmo irritarlo», disse Falcon.
«Ma che cosa vogliamo ottenere con una simile strategia?» domando Calderon. «Che cosa vogliamo da lui?»
«Stiamo cercando di coinvolgerlo, di iniziare un dialogo, di indurlo a parlare. Vogliamo che cominci a fornirci qualche informazione.»
Falcon, perdendosi d'animo all'ultimo momento, digito la frase di Cervantes sul suo cellulare e la invio come messaggio, poi i due uomini rimasero li seduti, sentendosi stupidi, il loro mondo investigativo ridotto all'assurdita di spedire frasi di Cervantes nell'etere.
Tornati alle loro risorse, non avevano pero un punto di contatto, a parte il riconoscimento dell'intelligenza reciproca. Falcon non avrebbe parlato di calcio e Calderon non lo avrebbe costretto a farlo.
«L'altra sera ho visto un film in cassetta», disse Calderon. «
«Non ancora», rispose Falcon e accadde una cosa strana, la sua memoria si spalanco per un attimo e per un secondo fu di nuovo a Tangeri: sguazzava nell'acqua bassa e poi strillava beato, sollevato in aria.
«Sa che cosa mi ha colpito di quel film?» riprese Calderon. «Nei primissimi minuti il regista crea questo rapporto incredibilmente intimo tra la madre e il figlio. Poco dopo il ragazzo viene ucciso. E… non ho mai avuto un'esperienza simile; quando il figlio muore e come se fossimo la madre, si e certi di non potersi mai piu riprendere da quella perdita terribile. A mio parere questo e genio. Cambiare un mondo in pochi metri di celluloide.»
Falcon avrebbe voluto dire qualcosa, avrebbe voluto reagire positivamente, perche, una volta tanto, non era semplicemente un parlare del piu e del meno, c'era qualcosa di profondo, ma era troppo grosso, non riusci a tirarlo fuori, a esprimerlo se non con le lacrime che gli riempirono gli occhi e che scaccio subito. Calderon, inconsapevole della lotta interiore di Falcon, scuoteva la testa stupito.
«E arrivato qualcosa», disse il magistrato, prendendo il cellulare.
Lesse le parole sul piccolo schermo. L'espressione accigliata si trasformo in una di sofferenza.
«Parla francese?» domando, allungando il telefonino a Falcon. «Voglio dire, e semplice, ma… stranissimo.»
Falcon si senti quasi male, in preda a una forte nausea.
«L'ho capito», disse Calderon, «ma che significa?»
«'Oggi la mamma e morta. O forse ieri, non so'» tradusse Falcon. «E c'e di piu: 'Non metterti piu in contatto con me,
«Ci ha risposto per le rime», ammise Calderon. «Ma che cosa ha voluto dire?»
«Non ha saputo resistere», spiego Falcon. «Doveva dimostrarci di saper fare meglio di noi.»
«Ma in che modo?»
«Credo che abbia studiato il francese», disse Falcon.
«
«Non so, non posso esserne certo, ma se dovessi tirare a indovinare direi che e tratto dallo
L'Edificio de los Juzgados era quasi vuoto a quell'ora della sera e i passi di Falcon rimbombarono attraverso le sue cavita mentre percorreva il lungo corridoio fino alle scale. Fu costretto ad aggrapparsi al corrimano per scendere le rampe, fermandosi sul pianerottolo per controllare il tremito delle gambe. Stava cercando di persuadersi che si trattava di una coincidenza, che non esisteva nessuna bizzarra telepatia tra lui e Sergio. La vita era piena di questi strani momenti, esisteva una parola precisa a questo proposito: sincronia. Non era una brutta cosa, agli esseri umani piaceva che le cose fossero sincronizzate. Ma questo no, non la discussione a proposito degli «stranieri», non Calderon che parlava di quel film dal titolo innominabile e Sergio che li atterrava con quella terribile citazione, una frase che lo scollegava dal mondo normale dei rapporti umani, dal profondo legame figlio- madre. Erano le parole dell'individuo piu solo del pianeta ed erano penetrate in Falcon come una sega elettrica.
Quando i suoi riflessi si furono normalizzati si avvio all'uscita, al dispositivo di sicurezza. Dall'altra parte, Ines stava facendo passare la borsetta e la cartella attraverso la macchina. Era l'ultima persona che Falcon avrebbe voluto vedere e, mentre formulava tale pensiero, tutto quanto gli si precipito addosso, la bellezza di lei, il sesso, la sua nostalgia, il loro fallimento. Ines aspetto di riprendere borsa e cartella, guardandolo dritto in faccia, quasi con ironia.
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«
L'odio nei suoi confronti era palese. Era condannato al ruolo dell'«individuo imperdonabile» e questo non riusciva a comprenderlo, perche non avvertiva in se nessuna traccia di rancore. Avevano sbagliato, lo avevano riconosciuto, si erano lasciati. Ma lei lo detestava. L'addetto alla sicurezza le restitui le sue cose e Ines lo abbaglio con un sorriso. Le labbra tornarono una rossa linea dura per Javier. Falcon avrebbe voluto saper improvvisare qualcosa, una battuta che rasserenasse l'atmosfera all'istante, come accadeva nei film. Ma non ebbe nessuna ispirazione, non c'era niente da dire, il loro rapporto era ormai al di la perfino dell'amicizia. Lei lo disprezzava troppo.
Ines si allontano, le spalle strette, la vita sottile, i fianchi sinuosi, il passo sicuro, i tacchi che scandivano la distanza.
L'uomo della sicurezza si morse un labbro, seguendola con lo sguardo, e Falcon comprese a un tratto perche Ines lo odiasse tanto. Lo odiava perche aveva distrutto la perfezione della sua vita. La bellissima e brillante studentessa di giurisprudenza che era diventata un pubblico ministero eccezionalmente giovane, adorata dagli uomini e dalle donne ovunque andasse, si era innamorata di lui, di Javier Falcon. E lui l'aveva rifiutata, non era riuscito a ricambiare il suo amore, aveva sciupato la sua perfezione. Per questa ragione pensava che Javier non avesse un cuore, perche era l'unica spiegazione possibile del suo fallimento.
All'esterno dell'edificio Falcon prese posizione accanto a uno dei pilastri del palazzo adiacente, un punto di osservazione che gli permetteva di vedere il portone principale dell'Edificio de los Juzgados. Qualche minuto dopo Ines ricomparve, seguita a breve distanza da Esteban Calderon. Lo attese, lo bacio sulla bocca, lo prese sottobraccio e si diressero lungo il colonnato verso la calle Menendez Pelayo.
Si erano baciati davvero? Si trattava di un effetto della luce?
Il suo potere di dissuasione lo abbandono. Era stato tutto troppo chiaro. E tra ombre oblique delle colonne neoclassiche Falcon si imbatte in un'altra anomalia della logica, nel difetto dell'impianto umano che poteva mandare in cortocircuito il piu limpido dei pensieri. Non l'amava. Non provava nessun rancore verso di lei. Era impossibile riparare il loro rapporto. Allora perche sentiva il sangue, gli organi interni, i nervi, i tendini consumati da una gelosia mostruosa?
Tornato di corsa alla macchina, guido fino alla Jefatura, stringendo il volante con una forza tale che ebbe qualche difficolta a distendere le dita per scrivere il rapporto. Cerco di leggere quelli degli altri. Non riusci, la sua concentrazione svolazzante tra il naufragio delle indagini e l'inesplicabile certezza delle insuperabili doti erotiche di Calderon.
Una porzione di tempo scomparsa. Una porzione di spazio perduta. Un attimo prima stava faticando con quei rapporti e un attimo dopo era seduto accanto ad Alicia Aguado, sul polso le sue dita leggere come piume.
«E turbato.»
«Ho avuto da fare.»
«Per lavoro?»
La risata usci da lui come uno schizzo di vomito. Una manciata di secondi ed era gia un riso isterico cosi