irresistibile che non era piu qualcosa che proveniva da lui,
«'Ho avuto da fare'… e un modo talmente assurdo, talmente riduttivo per descrivere la mia giornata», disse. «Non sapevo che la vita di un pazzo fosse tanto piena. Concentro un'intera esistenza in ogni minuscolo spazio che riesco a trovare, nessuno puo dirmi qualcosa senza che un mondo intero risalga alla superficie. Mentre sono con un magistrato nel suo ufficio, mentre lui mi parla del suo punto preferito di un film, io corro su una spiaggia, sciaguattando tra le onde, vengo lanciato in aria e strillo.»
«Lanciato da sua madre?»
Falcon esito.
«Be', questo e strano», disse.
Silenzio.
«Ho rivisto la scena con la chiarezza di un sogno», riprese Falcon. «Ora mi accorgo che mancava qualcosa, ma mi e tornata alla mente. Chi mi lanciava in aria era un uomo.»
«Suo padre?»
«No, no, uno sconosciuto.»
«Non l'aveva mai visto prima?»
«E un marocchino. Credo che sia un amico di mia madre.»
«Una cosa insolita?»
«No, no. I marocchini sono socievoli, amano chiacchierare, sono molto curiosi, fanno domande. Hanno una straordinaria facilita di…»
«Intendevo dire insolito per sua madre, una donna sposata, incontrare un uomo sulla spiaggia. Lasciare che il suo bambino fosse lanciato in aria da quell'uomo.»
«Non sono sicuro che fosse
«Che cosa e successo nell'ufficio del magistrato?»
Le racconto l'incontro, il tentativo di dialogo con Sergio, il film di Almodovar, la terribile risposta di Sergio e la reazione che aveva scatenato in lui.
«Mi ha sconvolto il fatto che avessimo appena parlato di stranieri ed ecco che l'assassino usa una frase di quel libro, perche era
«Non ci pensi», lo rassicuro Alicia. «Sincronia, succede in continuazione. Si concentri sui risultati.»
«E cioe?»
Silenzio da parte di Alicia Aguado.
«Mia madre», disse Falcon. «Questo e un risultato.»
«Perche quella frase del romanzo di Camus ha avuto questo effetto terribile su di lei?»
«Non so.»
«Come e morta sua madre? Era malata?»
«No, no, non era malata. Ha avuto un attacco di cuore, ma…»
Un silenzio prolungato durante il quale Falcon batte le palpebre una volta ogni minuto.
«C'era qualcosa… un trambusto di non so che specie nella strada. Noi eravamo in casa, Paco, Manuela e io. E in strada, davanti alla nostra porta, c'era quel baccano, non ricordo perche. Dopo, pero, mio padre venne a comunicarci che la mamma era morta. Ma non riesco a ricordare… quello che era successo.»
«Che accadde dopo la sua morte?»
«Ci fu il funerale. Ricordo soltanto le gambe della gente e la tristezza generale di quel giorno. Era febbraio e pioveva. Mio padre passo moltissimo tempo con noi, ci accudi durante tutto quel periodo.»
«Non rivide piu lo sconosciuto della spiaggia?»
«Mai piu.»
«Dopo quanto tempo si risposo suo padre?»
«Conoscevamo gia Mercedes, era un'amica di famiglia. Aiutava molto mio padre, vendeva le sue opere negli Stati Uniti. Avevano una relazione prima della morte di mia madre… glielo avevo detto? L'ho scoperto da poco.»
«Vada avanti.»
«Mercedes era ancora sposata quando la mamma mori e in seguito mori anche suo marito, in America, di cancro, credo. Torno a Tangeri sullo yacht del marito, e sposo mio padre un anno dopo la morte della mamma, mi sembra.»
«A lei piaceva Mercedes?»
«Le ho voluto bene immediatamente. Ho un vago ricordo del giorno in cui la vidi per la prima volta. Ero piccolissimo. Entro nello studio di mio padre e mi prese in braccio. Credo di aver giocato con i suoi orecchini. Si, le ho voluto bene fin da quel momento, ma e anche vero che secondo mio padre io ero un bambino molto affettuoso.»
«Come ando con Mercedes?»
«Fu un periodo molto bello, mio padre aveva successo, tutti parlavano dei nudi Falcon nel mondo dell'arte, lo indicavano come il nuovo Picasso, il che era assurdo, date le dimensioni e la qualita della
«Ma… ma appena prima che tutto il gruppo uscisse, io scivolai fuori dalla mia camera e Mercedes mi vide», continuo Falcon, rivedendo il film attraverso la porta della sua mente. «Mi riporto a letto. Mi sono ricordato di questo l'altro giorno perche… ecco, si, tutto torna. Nella mia indagine sul primo omicidio, la vittima, Raul Jimenez, fumava quella marca di sigarette, le Celtas, e lei aveva quell'odore nei capelli. Ho scoperto solo recentemente che mio padre conosceva Raul Jimenez fino dagli anni '40 e ora mi rendo conto che Jimenez doveva essere stato presente a quella festa… se non fosse per il fatto che a quell'epoca aveva gia lasciato Tangeri.»
«Sono sicura che erano in molti a fumare quelle sigarette, allora.»
«Si, certo», convenne Falcon. «Insomma, Mercedes mi rimise a letto, mi bacio e mi abbraccio forte. Mi strizzo dentro il suo affetto con tale veemenza che quasi non riuscivo a respirare. Aveva un profumo… ora so che era Chanel N°
«E dopo che Mercedes se ne fu andata?»
Falcon provo una fitta di dolore e si porto la mano libera allo stomaco.
«Mi sembra ancora di udire…» disse, con sforzo, «di udire il rumore dei suoi tacchi allontanarsi lungo il corridoio e giu per le scale. Sento gli altri ospiti parlare e ridere, sento la porta che si chiude, i passi sul selciato. E ricordo che lei non torno piu.»
Le lacrime gli offuscarono la vista, aveva la bocca piena di saliva che non riusciva a inghiottire. Le ultime parole uscirono quasi soffocate dal muro tremante del suo stomaco.
«Niente piu madri dopo di allora.»
Alicia preparo un te. La tazza gli scotto le dita, il te gli brucio la lingua. La bevanda lo riporto alla realta della stanza, con una strana, piacevole sensazione di nuovo, di pulito, come quando lui e Paco avevano scrostato e rimesso in ordine un vecchio stabbiolo alla
«Non avevo mai ricordato tutto di seguito», disse. «In genere mi fermavo sempre prima del rumore dei tacchi che si allontanano.»
«E adesso, Javier, sa che non e stata colpa sua se non e ritornata, non e vero?»
«Avrei una domanda.»
«Quale domanda?»
Falcon riflette per un lungo momento, poi scosse la testa.
«Lei sa che non e stata colpa sua», ripete lei.
Falcon annui.